Fatma era andata con la sua amica Sara ad iscriversi al centro di aiuto allo studio, ormai era il quarto anno che lo frequentava. Con Sara aveva deciso di andarci una volta uscita da scuola.
“Non ne posso più” aveva detto Fatma a Sara appena avevano superato il cancello per immettersi sulla strada che in linea retta portava al Centro di aiuto allo studio.
“Di che cosa?” aveva chiesto Sara sorpresa di quella strana uscita dell’amica.
“Della scuola. Anche quest’anno quante pretese i prof e ognuno che considera solo la sua materia!” aveva sbottato Fatma, lasciando Sara a bocca aperta.
“Sono stanca, proprio stanca della scuola. Vorrei aver già finito!” aveva ripreso Fatma senza che l’amica reagisse, del resto il suo era uno sfogo che non aspettava risposta.
Era seguito per qualche minuto un profondo silenzio, poi Sara aveva cambiato discorso parlando della sua intenzione di andare a Milano sabato per fare delle compere, soprattutto aveva bisogno di qualche vestito nuovo e di moda giovanile.
Arrivati al centro al tavolo della segreteria c’era Domenico, che dopo aver salutato le ragazze aveva dato loro il modulo da compilare per l’iscrizione. Fatma era andato da Domenico per chiedergli cosa dovesse mettere in risposta alla domanda sulle materie di cui aveva bisogno.
“Le materie, e non più di tre, in cui ti trovi in difficoltà” aveva risposto Domenico, che non capiva molto la domanda di Fatma.
“Ma io sono sufficiente in tutto” aveva risposto Fatma.
“Qualcosa di più!” aveva completato sorridendo Sara che stava ascoltando quello che si dicevano.
“E allora perché vieni qui?” aveva chiesto Domenico. “Qui aiutiamo chi a scuola è in difficoltà!”
“Io una difficoltà ce l’ho” aveva reagito Fatma “ed è per questo che vengo qui. Proprio per come mi avete considerato in questi anni ho fiducia in ognuno di voi”.
Fatma era decisa, ma nello stesso tempo sembrava anche un po’ imbarazzata. Incuriosito, Domenico le aveva chiesto quale fosse quella difficoltà e Fatma aveva risposto: “Vorrei capire perché studiare, vorrei capire che senso ha.”
Ciò che aveva detto Fatma era stato un contraccolpo per Domenico. Era una risposta che non si aspettava, a lui parlavano tutti di matematica, inglese, latino quando chiedeva le materie di cui avessero avuto bisogno.
“Scrivi questo, scrivi questo!” aveva allora detto in modo convinto e deciso Domenico, facendo scrivere sul modulo qualcosa che lui non avrebbe immaginato, ma che era un bisogno che forse valeva di più di quelli che di solito i ragazzi e le ragazze segnalavano.
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