Concluso il Vinitaly, una edizione dei record tornata a livelli pre-Covid, ora a Verona c’è un altro motivo di richiamo: la mostra multimediale “Il mio Purgatorio. Dante profeta di speranza”, ospitata in un luogo simbolo della città, Castel San Pietro, splendido edificio austriaco costruito a metà Ottocento su basi antichissime, addirittura preromane, riaperto per l’occasione dopo anni di chiusura, elevato su un colle di importanza strategica, da cui si può ammirare un panorama mozzafiato su una delle più belle città italiane.
L’edizione precedente dedicata nel 2022 all’Inferno presso il Bastione delle Maddalene, le mura cinquecentesche della città, aveva fatto registrare 12.500 visitatori (terzo luogo più frequentato di Verona, dopo gli irraggiungibili Arena e balcone di Giulietta); quest’anno si replica rinnovando. I testi sono quelli di Franco Nembrini, le illustrazioni di Gabriele Dell’Otto, la cui potenza visionaria traduce al meglio i versi danteschi, tanto che un visitatore ha esclamato: “finalmente ho visto il Purgatorio!”.
Le guide sono 120 ragazzi/e provenienti da 14 scuole superiori di Verona e Desenzano. L’organizzazione è ancora dell’Associazione Rivela, che è riuscita a mettere insieme una serie impressionante di amici, collaboratori, enti, sponsor, tanto che si può dire che con questa iniziativa tutta la città di Verona ha riscoperto la sua vocazione dantesca. A rendere sempre nuova l’avventura è la partecipazione dei giovani i quali, nell’ambito del progetto Pcto (Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento), testimoniano che la cultura può diventare una cosa viva, personale, entusiasmante, se proposta in modo adeguato.
Dante diventa un’occasione per far emergere le loro domande, ripercorrendo i passi del poeta: è proprio vero che si diventa grandi seguendo un altro, confrontandosi con una proposta alta, impegnativa, che coinvolge cuore e ragione. In una scuola che denuncia ogni giorno la crisi dei giovani, tra noia, ansie, fughe, abbandoni, è veramente un segno di speranza imbattersi negli occhi di questi ragazzi, dapprima timorosi, poi sempre più coraggiosi nel proporre i contenuti della Commedia ai loro coetanei e ai visitatori adulti che gremiscono lo splendido allestimento scaligero. Nessuno cede a facili illusioni: la realtà è difficile, il male c’è, è innegabile, a volte sembra invincibile, ma è davvero l’ultima parola? Non è forse possibile ricominciare, sempre, ad ogni istante?
La mostra, inaugurata il 1° aprile, resterà aperta fino al 31 maggio. Per informazioni e prenotazioni occorre visitare il sito danteprofetadisperanza.it
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