Il ministro dell’istruzione, Lorenzo Fioramonti, torna a parlare della questione del crocifisso nelle aule delle scuole, dopo le accese polemiche sollevate nella giornata di ieri. Intervistato da Radio Capital ha commentato: “Sono sgomento di fronte a questo vespaio mediatico. Il tema non è all’ordine del giorno, non è una priorità, neanche lontanamente. Io credo in una scuola laica – aggiunge -. Invece di parlare del fatto che il Ministero sta lavorando per l’edilizia scolastica o che sta aiutando le amministrazioni, si discute di quello che io ho detto sul crocifisso. Questo Paese ha bisogno di un cambio di mentalità”. A confermare le parole del titolare del Miur era comunque già stato il Movimento 5 Stelle, che sulla vicenda aveva spiegato: “Non è un tema all’ordine del giorno. Le scuole italiane hanno ben altri problemi, seri e concreti, da affrontare. Messa in sicurezza degli istituti, e loro ammodernamento, aumento degli stipendi di insegnanti e personale sono le priorità. Dibattiti e polemiche su questioni distanti dalla vita quotidiana dei cittadini non ci appassionano né interessano”. Levata di scudi da parte di tutte le forze politiche del Centrodestra compatte, ma anche da Matteo Renzi, il leader del neo-movimento Italia Viva, che ha condannato le dichiarazioni del ministro. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



CROCIFISSO A SCUOLA, SALVINI VS FIORAMONTI

«Non so se sia peggio vietare il crocifisso a scuola come propone il ministro 5 Stelle o opporsi al divieto, come fanno alcuni vescovi, non perché sia sbagliato ma perché “sarebbe un favore alla Lega”!!! Ma sono tutti impazziti???»: così Matteo Salvini dopo le esternazioni del ministro Fioramonti e di monsignor Pennisi sul crocifisso a scuola. Parole che non sono passate inosservate a nessuno, tanto da scatenare un putiferio politico. Ecco l’attacco di Giorgia Meloni, leader di FdI «Io invece vedo bene il crocifisso in aula, e la cartina del mondo con richiami alla costituzione negli uffici del M5S, così imparano dove sta Matera e cosa dice l’art. 1 della costituzione», definendo Fioramonti come l’erede di Danilo Toninelli. Duro anche il giudizio del leghista Roberto Calderoli: «Forse al ministro Fioramonti sfugge la valenza del crocifisso, simbolo delle nostre radici cristiane, di quello che siamo. Ma detto questo ben vengano anche le cartine geografiche, che sono certamente utili: nelle pareti delle classi c’è spazio sia per il crocefisso che per le cartine. A meno che la prossima sparata del ministro Fioramonti non sia quella di rimpicciolire i muri delle classi…». Anche Forza Italia si è scagliata contro il parere del ministro in quota Movimento 5 Stelle, già recentemente al centro delle polemiche per la sua idea di tassare le merendine per pagare di più i docenti: baraonda vera e propria… (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



CROCIFISSO A SCUOLA, PENNISI: “TOGLIERLO SAREBBE FAVORE A LEGA”

Sulle dichiarazioni del ministro dell’istruzione è intervenuto monsignor Michele Pennisi, arcivescovo di Monreale, voce autorevole della Chiesa italiana: “Togliere il crocifisso dalle aule delle nostre scuole darebbe solo manforte a Salvini. L’ex ministro dell’Interno, partendo da qui, farebbe una battaglia contro il governo che, oltre ad aumentare le tasse, lede anche la sensibilità di buona parte degli italiani”.  Per la gente è un simbolo importante, ha aggiunto. C’è una sentenza del consiglio di stato, ha ricordato, quella del 2006,  che ha sancito che “il crocifisso non è soltanto un simbolo religioso ma anche un simbolo della cultura italiana, un valore di una sofferenza portata per amore e che non può creare fastidio a nessuno”. Tirato in causa, il leader della Lega ha commentato su twitter con poche parole: “Prima l’idea di tassare merendine e bibite, adesso l’idea di togliere i crocifissi dalle aule: ma questo è un ministro o un comico?”. Come si sa, la Lega aveva proposto l’obbligo di esporre il crocefisso nelle aule scolastiche.



“SCUOLA LAICA PER TUTTI”

Doccia fredda per chi aveva visto nel nuovo ministro dell’istruzione Lorenzo Fioramonti un possibile interlocutore di tematiche che stanno molto a cuore a diverse persone, ad esempio la libertà di educazione. Fioramonti infatti “casca” su una questione annosa, sfruttata per motivi ideologici e di concreto scarso interesse: l’esposizione nelle classi del crocefisso. Parlando durante una intervista a Rai Radio nel programma Un giorno da pecora, il neo ministro ha proposto di sostituirlo con una cartina del mondo. A parte che, si spera, le cartine geografiche ci sono già da decenni nelle aule scolastiche, il ministro si dichiara sostenitore “di una scuola laica che dia spazio a tutti i modi di pensare”. Non una sola cultura dunque, quella cattolica: le scuole non devono rappresentare un solo modo di pensare, ha detto.

NO AI SIMBOLI RELIGIOSI

Fioramonti si dice anche contrario all’idea avuto da alcuni di esporre tutti i simboli delle religioni presenti nel nostro paese, ebrea, musulmana e altre ancora: “sarebbe una accozzaglia di simboli, diventerebbe un mercato”. Anche la foto del capo dello stato andrebbe tolta, ha aggiunto. Ha replicato Mariastella Gelmini, presidente dei deputati di Forza Italia, dicendo che il crocifisso non è un elemento di arredo, ma la testimonianza delle radici del nostro paese: “La sua presenza sulle pareti delle aule scolastiche, contrariamente a quel che pensa il ministro Fioramonti, non impedisce di esprimersi agli studenti di altre culture e religioni, ma sta lì a ricordare che la laicità che il ministro liberamente rivendica è conseguenza diretta proprio delle radici cristiane dell’Italia e dell’Europa”. Anche il vicepresidente della Commissione cultura della Camera, la forzista Paola Frassinetti, si dissocia: “Ricordiamo al Ministro che, pur rispettando tutte le religioni, qui siamo in Italia ed è giusto che nelle aule ci sia il Crocifisso”.