Emergenza professori e bidelli nel Lazio, quindi le scuole iniziano il nuovo anno con orari ridotti. C’è grande fermento nei consigli d’istituto a 9 giorni dall’inizio, ma anche tensione, perché si è creata una carenza tale che molte scuole hanno già annunciato il taglio delle lezioni. Ad esempio, centinaia di cattedre sono rimaste vuote in attesa dei supplenti. Inoltre, mancano pure i bidelli. La promessa del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi è rimasta di fatto disattesa, perché i primi incarichi di supplenza arriveranno solo dalla prossima settimana, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, che cita quanto trapelato dall’Ufficio scolastico regionale.



Di conseguenza, è inevitabile riprendere ma ad orario ridotto per qualche settimana. Se ne sta parlando in queste ore nei primi consigli d’istituto post vacanze. Si parla di genitori disperati, di chat in cui ci si sta organizzando per dividersi i costi di una baby sitter. Eppure ci sono insegnati che aspettano da un ventennio la stabilizzazione. Questo è il caso di chi ha vinto il concorso per la scuola dell’infanzia nel 1999 ed è ancora precario.



“NO CLASSI POLLAIO”, MA GENITORI PROTESTANO…

Con il personale della scuola ridotto all’osso, la prima conseguenza è quella di ritrovarsi a scuola con le classi sovraffollate. Ma l’Ufficio scolastico regionale nega che vi sia questo problema. «Nel Lazio la percentuale delle cosiddette classi-pollaio è pari a 0», ha risposto il direttore Rocco Pinneri nell’ultima riunione con l’Associazione nazionale presidi (Anp) e l’assessore regionale alla Formazione, Claudio Di Berardino. Ma i genitori non ci stanno e, ad esempio, quelli degli alunni dell’istituto Poggiali-Spizzichino, in zona Grotta Perfetta, hanno manifestato con i docenti ieri pomeriggio chiedendo qualche classe in più.



Le famiglie sono sul piede di guerra: «Non ci fermeremo, vogliamo un incontro con l’Ufficio scolastico regionale». Il Corriere della Sera riporta qualche dato: nella scuola primaria Regina Margherita sull’avventino mancano 10 insegnanti, 4 bidelli e i docenti di sostegno solo 4 sui 18 necessari. Nell’istituto comprensivo Pablo Neruda a Casal del Marmo mancano 27 cattedre. Al Giovanni Falcone di Grottaferrata si uscirà in anticipo fino a fine mese non solo perché non ancora disponibile il servizio mensa, ma anche per questioni di organico. Ma sono solo alcuni esempi.