Chi si occupa di informazione e orientamento scolastico nelle fondazioni ITS Academy spesso si trova di fronte a una barriera culturale che limita le possibilità di scelta degli studenti in uscita dai percorsi di istruzione liceale rispetto alla possibilità di iscriversi all’istruzione terziaria professionalizzante. Più e più volte, all’atto di richiedere una presentazione ITS Academy in un liceo, sono pervenute risposte del tipo: “I nostri ragazzi non sono interessati in quanto i diplomati dei licei si iscrivono tutti all’Università…” oppure “Gli ITS Academy sono la naturale evoluzione dell’istruzione tecnica e professionale e quindi non adatti ai diplomati dei licei…”.



Tale chiusura non è però determinata dalla poca volontà dei giovani liceali di avere una panoramica completa delle possibilità formative che si prospettano loro dopo il diploma, ma nella gran parte dei casi da una conoscenza molto approssimativa da parte di Dirigenti Scolastici e Docenti dei licei, riscontrata in generale anche in tutta la scuola secondaria superiore, rispetto al sistema professionalizzante costituito dagli ITS. I risultati della “inconsapevole” mancata informazione si traducono in situazioni che spesso non si conoscono nel dettaglio dei numeri, ma che certo sono eclatanti e testimoniano di un sistema di orientamento che non funziona.



Due dati per tutti dovrebbero far riflettere. Se è vero che la stragrande maggioranza dei diplomati liceali si iscrive all’Università, dal rapporto di Almalaurea 2022 emerge che solo il 60,9% (sic) di loro arriva alla laurea. Vuol dire che quasi 40% dei giovani diplomati, per la gran parte senza un diploma specifico, dovrà cercare di collocarsi nel mondo del lavoro senza avere le competenze richieste.

Il secondo, pur parziale, ma facilmente generalizzabile, emerge da uno studio di qualche anno fa dell’Università Padova, relativo alla facoltà di Ingegneria, dal quale si ricava che delle circa 3.000 matricole iscritte alla facoltà di ingegneria dell’Ateneo veneto, al termine del primo anno circa 1.000 risultano “inattive” cioè non hanno superato alcun esame e sono quindi destinate all’abbandono degli studi, il 40% degli studenti abbandona senza laurearsi e chi si laurea per il 70% non lo fa in tempi regolari.



Ora se è chiaro che l’iscrizione a un ITS non può essere considerata la soluzione definitiva del problema del limitato numero dei laureati nel nostro Paese, essa può però offrire una possibilità in più a giovani che per i motivi più vari possono aver sbagliato percorso e può essere per molti un’ancora di salvezza che consenta comunque una carriera di tutto rispetto. Val quindi la pena di chiarire qualche “falsa informazione” relativa agli ITS Academy.

“Gli ITS Academy sono dedicati e adatti solo a chi ha un diploma tecnico o professionale”. L’affermazione è smentita sia in modo formale dalla normativa (legge 99/2022 e precedentemente DPCM 25/01/2008) che prevede l’ingresso agli ITS Academy ai diplomati di tutti i tipi di scuola secondaria superiore e quindi anche i licei, sia dai fatti che vedono quasi un quarto (22,6%) dei diplomati ITS provenire da formazioni liceali (monitoraggio Indire 2022). L’esperienza inoltre racconta che molti di questi ultimi arrivano all’ITS dopo aver frequentato senza successo uno o più anni di Università, trovando nella nuova strada un riscatto personale oltre che una possibilità di giocare le proprie carte in occupazioni di soddisfazione. La preparazione di base di un diplomato di liceo è generalmente solida e permette in qualche mese di recuperare le competenze tecniche di base necessarie.

“Gli ITS Academy portano a professioni di secondo piano rispetto a quelle destinate al laureati”. In questo caso vale la legge della domanda e dell’offerta. Chi è dotato di competenze che sono maggiormente aderenti a quanto richiesto dal mercato del lavoro viene meglio retribuito sia in termini monetari che di progressione di carriera. Attualmente le figure di “difficile reperibilità” sono proprio quelle legate agli aspetti di innovazione e di flessibilità nella quale Università e ITS se la giocano alla pari. Un serio studio sugli aspetti retributivi collegati al titolo di studio potrebbe evidenziare sorprese inaspettate. Di fatto professioni storicamente considerate di successo, una per tutte l’avvocato, stanno conoscendo momenti di difficoltà.

“Gli ITS Academy sono governati dalle associazioni datoriali e dal sistema produttivo e finalizzati al loro esclusivo vantaggio”. La governance delle Fondazioni ITS Academy è formalmente autonoma e composta da diverse categorie di “stakeholder” (portatori di interesse): enti locali, scuole superiori, università, aziende, associazioni datoriali, enti di formazione. Tutti contribuiscono per loro parte all’obiettivo comune primario della formazione della persona. Un tecnico è prima di tutto un uomo che deve essere in grado di interagire nella società e nell’ambiente di lavoro. Fornire competenze avanzate è un dovere del sistema formativo che promuove in primis la persona e in secondo luogo il progresso socioeconomico del Paese.

Fortunatamente qualcosa di nuovo, nel quadro complessivo dell’orientamento scolastico nazionale, si sta verificando a seguito del Decreto Ministeriale 328/22 riguardante le linee guida sull’orientamento scolastico divulgate dal MIM negli ultimi giorni dello scorso anno. Evidentemente, a fronte delle problematiche in parte descritte dai numeri citati, è necessaria una azione coordinata del mondo dell’istruzione nazionale. Un decreto fortemente voluto dal Ministro Valditara che va a definire in modo preciso azioni e strumenti finora lasciati alla libera iniziativa dei singoli istituti.

Il testo delle linee guida, oltre a inquadrare il tema in un contesto di educazione della persona, lo rende organico proponendo degli strumenti quali i “moduli per l’orientamento formativo degli studenti” previsti per almeno 30 ore nei curricoli delle classi terze, quarte e quinte delle scuole secondarie superiori (previste anche in azioni extracurricolari nel primo biennio), ma soprattutto rende obbligatoria la formazione di tutti i docenti e in particolare di quelli che saranno “tutor per l’orientamento”.

Da citare inoltre l’azione di “anticipo” del decreto che già in questo anno scolastico ha coinvolto l’Ufficio scolastico regionale per il Veneto in collaborazione con le Rete ITS Academy Veneto. Una raccomandazione, rivolta soprattutto ai licei, a una corretta e completa informazione riguardo alle varie opportunità dopo il diploma secondario e in particolare rispetto all’offerta degli ITS Academy.

Sempre nello stesso territorio, la Regione Veneto ha promosso la costituzione di un “tavolo tecnico” composto da rappresentanti delle Università e degli ITS Academy, per studiare, tra le altre cose, i modi per riorientare i “dropout” universitari indirizzandoli verso la formazione terziaria professionalizzante.

Segnali incoraggianti di una volontà politica che sembra finalmente andare in contro alle necessità dei giovani e al loro futuro.

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