Dopo il 4.0 c’è una terra di frontiera dove si corre veloce, si esplora e l’innovazione mostra il suo lato più “umano”: il 5.0 è già tra noi e a breve detterà l’agenda. Di cosa si tratta? Di un approccio Human-Centric al fare impresa, dove l’innovazione e la tecnologia sono trainanti nello sviluppo del business, ma mai a discapito della persona. La logica è invertita: è attorno alla persona che i processi si adattano, si aggiornano, prendono nuova forma. Tre le parole chiave: focus sul fattore-uomo, sostenibilità, resilienza.
Nelle scuole, quando si affrontano i temi dell’innovazione, il focus è, invece, ancora concentrato piuttosto sugli investimenti, sulla creazione di ambienti di apprendimento, sulle progettazioni e sulle scadenze. Il pericolo è quello di una trasformazione in cui siano le tecnologie (e l’affanno di implementarle, anche nelle scuole) a governare le persone, piuttosto che esse a presiederle. Una trasformazione che chiede, dunque, di rimettere al centro di nuovo le persone (studenti, docenti e dirigenti scolastici) per renderle protagoniste consapevoli dei cambiamenti: l’esigenza di guardare all’umano – dei ragazzi, ma anche degli adulti – come realtà da ricomprendere, sostenere, istruire, valorizzare e far crescere.
Cosa significa oggi creare ambienti educativi centrati sulle relazioni? Di quale tipo di relazione si tratta? Qual è veramente lo scopo della scuola, oggi? Quali percorsi innovativi per studenti avviare adatti ai loro stili di apprendimento, alle loro abilità ed ai loro interessi? Quale impronta orientativa e valutativa potenziare nella scuola dell’innovazione? Se ne parlerà nel convegno internazionale promosso dall’associazione professionale DiSAL (Dirigenti Scuole Autonome e Libere) dal titolo: Dirigere l’innovazione, generare persone nei giorni 23 febbraio (sessione online) e 29 febbraio, 1 e 2 marzo 2024 a Bari. L’appuntamento radunerà dirigenti scolastici, coordinatori didattici, dirigenti tecnici, docenti delle scuole statali e paritarie di ogni ordine e grado provenienti dalle diverse regioni e dall’estero. La prospettiva della ampia diffusione delle tecnologie per i prossimi decenni impegna a maggior ragione oggi, infatti, proprio le scuole a generare ambienti di cultura e a potenziare nei ragazzi competenze che li rendano capaci di gestire al meglio le nuove sfide e ad evitare che diventino dipendenti dalle tecnologie digitali ma emotivamente poveri, oltre che isolati a causa della crescente complessità nel creare relazioni.
Interpretando il paradigma della Società 5.0, la tecnologia e l’innovazione possono abilitare soluzioni di impatto, capaci di porre di nuovo le persone al centro, anche nelle scuole, di affrontare responsabilmente i bisogni individuali e della società e di sostenere uno sviluppo sostenibile dal punto di vista economico, sociale e ambientale. Un convegno per confrontarsi con esperti e sostenere chi interpreta la scuola come luogo di ricerca educativa e intende offrire agli studenti proposte all’altezza delle nuove sfide.
Ricchissimo e molto qualificato il gruppo di relatori e studiosi: Sergio Belardinelli, ordinario di sociologia dei processi culturali e comunicativi dell’Università di Bologna, e Paola Guarnieri, giornalista Rai e conduttrice del programma radiofonico Tutti in classe; Andreas Schleicher, direttore dell’OCSE di Parigi, Francesco Pisanu, direttore Ufficio per la valutazione politiche scolastiche della Provincia di Trento, e Tommaso Agasisti, professore ordinario del dipartimento di ingegneria gestionale del Politecnico di Milano, che si confronteranno sul tema Scuola di relazioni, scuola di qualità; Costantino Esposito, professore ordinario di Una scuola di carattere. Far fiorire le persone; Italo Fiorin dell’Università LUMSA di Roma e Christopher Bezzina, professore nella Faculty of Education dell’Università di Malta sui temi della leadership e dello sviluppo organizzativo delle scuole; Roberto Ricci, presidente Invalsi, e Marcello Tempesta, professore associato di pedagogia generale all’Università del Salento di Lecce, su Formarsi per formare: potenziare l’apprendimento degli insegnanti; Francesco Profumo, infine, docente al Politecnico di Torino, Giulia Guglielmini, presidente della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo di Torino, e Eugenio Di Sciascio, vicesindaco di Bari e progettista, sul tema Visioni alla prova: una città per l’educazione.
Il Convegno rappresenta l’occasione per un rilancio del protagonismo delle scuole e dell’associazionismo professionale aperto alle sfide del momento e teso a contribuire al bene dei più giovani. Il programma è reperibile sul sito: www.disal.it
— — — —
Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.
SOSTIENICI. DONA ORA CLICCANDO QUI