Niente mascherina in classe, due metri quadri di spazio individuale per studente e no alla didattica a distanza: queste solo alcune delle proposte per la Scuola inserite nelle linee guida delle Regioni. Come riporta l’agenzia Dire, in assenza del documento ministeriale, la Conferenza ha messo sul tavolo una serie di suggerimenti che ora dovranno essere valutati dal Governo. Nel giorno del via alla Maturità 2020, dunque, si pensa al futuro della Scuola ed al rientro in aula previsto a settembre.
Altre proposte messe in campo dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome sono la ricreazione più lunga (con merenda consumata al banco) e niente mascherina in classe neanche per gli insegnanti, tenuti ad indossarla una volta terminato di spiegare e in caso di spostamento all’esterno della classe. Il dispositivo di protezione individuale sarà invece obbligatorio per tutti nelle classi in cui si trovano soggetti immunodepressi.
SCUOLA, LINEE GUIDA REGIONI: “SERVONO DOCENTI E BIDELLI”
Percorsi diversi per l’entrata e l’uscita dagli edifici, questa un’altra proposta per la Scuola che emerge dalle linee guida stilate dalle Regioni, che ravvisano anche la mancanza di personale: «Il personale è insufficiente rispetto alla gestione di orari più ampi e con maggiore necessità di controllo e vigilanza soprattutto all’entrata e uscita e negli spostamenti, occorre implementare le dotazioni con particolare attenzione al personale Ata», il giudizio della Conferenza riportato da Dire.
Nota dolente risulta il capitolo trasporti, considerando che con la riapertura delle attività scolastiche sono previste «inevitabili criticità per il settore del trasporto pubblico locale in ragione dell’incremento significativo dei viaggiatori». Da questo punto di vista, le Regioni chiedono l’intervento del Governo, chiamato ad «evitare concentrazioni di utenza nelle medesime fasce orarie e a favorire ogni forma di potenziamento dei servizi di trasporto».