Si è commossa alla fine del discorso dal palco di Vo’ Euganeo la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, intervenuta prima del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per illustrare le sfida che attendono la scuola in questo difficile ma decisivo primo giorno dell’anno post-Covid. Ha pianto citando l’immagine di Ulisse che “torna alla sua Itaca” riferendosi al ritorno alla normalità della scuola italiana post-pandemia: «Come Ulisse dopo un lungo peregrinare riuscì a tornare nella sua isola, Itaca, così la studenti e docenti oggi sono riusciti a tornare a casa, nelle scuole», è la metafora usata dalla Azzolina dopo le tantissime polemiche sorte nelle ultime settimane per le diverse incognite che ancora albergano la scuola pur dopo la riapertura. Davanti alla platea distanziata della scuola primaria Guido Negri di Vo ‘ Euganeo, tra i simboli dei paesi più colpiti dal coronavirus, la titolare del Miur ha spiegato «Ulisse, alla fine, ce l’ha fatta. E’ riuscito nell’impresa di tornare a casa. E, così come Ulisse, la comunità docente e discente oggi torna alla sua isola, alla sua scuola. Non abbiamo abbandonato la nave. Far ripartire la scuola era imperativo morale».



IL DISCORSO DELLA MINISTRA AZZOLINA A VO’

Con la voce spezzata e le lacrime, la Ministra Azzolina ha ricordato il periodo molto difficile degli scorsi 7 mesi: «Le avversità e gli ostacoli di questo viaggio mi hanno fatto pensare ad Ulisse e al suo lungo peregrinare per tornare nell’amata Itaca. In questi mesi, come Ulisse, la comunità scolastica ha affrontato venti avversi, insidie, tempeste e peripezie, per tornare alla sua normalità. E’ arrivato il momento – ha detto ancora la Azzolina con voce rotta dalle lacrime – di riportare la scuola al centro del sistema Paese». Chiudendo il suo intervento, la Ministra M5s sottolinea il valore centrale che il mondo scolastico deve riottenere nel periodo post-Covid: «Ogni minuto perso ritarderà i progressi di una Nazione intera. Per questo dico, adesso alziamo tutti bene la testa e guardiamo avanti: Itaca è proprio là. La nostra casa, il nostro futuro. Andiamo a riprenderceli. Facciamo tutti insieme il tifo per questa ripresa. Rientriamo a scuola». Entrando i temi più “tecnici”, la titolare Miur ricorda come in caso di contagi in classe «non dobbiamo avere paura: li affronteremo insieme. Non possiamo fingere di non ricordare che la pandemia si è presentata alle nostre porte senza preavviso, travolgendo ogni cosa, e che è ancora in mezzo a noi. Dovremo utilizzare questo momento per ritrovare uno spirito di condivisione, di massima collaborazione».

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