A scuola mancano gli insegnanti e la nomina dei supplenti è ancora in corso. È per questo motivo che, come riportato dal Messaggero, in un istituto su cinque è impossibile attualmente attivare tutte le lezioni col tempo pieno. Gli alunni, dunque, perdono il 25% delle ore. Il problema riguarda principalmente le elementari, ma anche le medie e superiori non sono esenti.
Gli istituti di primo grado già da adesso dovrebbero predisporre 8 ore di lezione, con l’orario lungo fino alle 16:30, ma gli alunni vanno a casa due ore prima quindi alle 14:30. Il risultato è che in una sola settimana si perdono 10 ore. Un disagio non di poco conto, sia per gli insegnanti che per le famiglie. “Le scuole andranno avanti così anche per la prima settimana di ottobre”, ha anticipato Cristina Costarelli, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi del Lazio e preside del liceo Newton di Roma. Il motivo è da ricondurre ai tempi necessari per l’assegnazione definitiva delle cattedre. “Nel caso della capitale ci sono anche diverse rinunce tra i convocati. I problemi sono ancora molti”.
Scuola, mancano insegnanti: caos per la nomina dei supplenti, la situazione
La conta degli insegnanti assenti e dei supplenti necessari a scuola va dunque avanti, con i disagi che ne conseguono. Un fenomeno che mette in evidenza la forte precarietà del settore dell’istruzione. Negli istituti italiani infatti un docente su 4 è supplente. Senza contare poi le assegnazioni provvisorie, per cui un professore che ottiene una cattedra firma e poi chiede di tornare nella sua provincia di origine.
Per di più, i sistemi informatici che dovrebbero supportare e accelerare i meccanismi spesso non funzionano come ci si auspica. “Ci sono molte rinunce, si tratta di docenti in graduatoria che hanno già accettato il posto altrove ma risultano ancora disponibili”, ha raccontato ancora Cristina Costarelli. La sensazione è dunque che il valzer delle convocazioni non sia destinato a terminare a breve.