La scuola non svolge un ruolo significativo nella diffusione del Covid-19 nella popolazione: questo il risultato dello studio portato avanti dagli epidemiologi dell’Università di Warwick, in Gran Bretagna. Come evidenziato dai colleghi dello Standard, gli esperti hanno affermato che non risultano prove concrete che i più piccoli, in particolare delle scuole primarie, abbiano portato a focolai nelle aree locali.



Come spiegato dal tabloid, a dicembre è stato registrato un numero significativo di assenze nelle scuole secondarie a Londra e nel sud-est del Regno Unito, ma i ricercatori hanno collegato questo dato alla variante inglese del Kent, che rende il Covid-19 più trasmissibile. Questo, dunque, avrebbe contribuito all’aumento di infettati.



STUDIO: “LA SCUOLA NON INFLUISCE SULLA DIFFUSIONE DEL COVID”

«Durante le prime due settimane del lockdown di novembre abbiamo osservato un aumento dell’assenza degli alunni a causa del coronavirus», ha spiegato il dottor Edward Hill dell’Università di Warwick: «Eppure nelle settimane successive non c’è stato alcun aumento delle assenze degli insegnanti a scuola acausa del Covid-19». Un altro autore dello studio, il dottor Mike Tildesley, ha rimarcato: «La nostra analisi delle assenze scolastiche registrate a seguito dell’infezione da Covid-19 suggerisce che il rischio è molto più basso nelle scuole primarie rispetto alle scuole secondarie, non troviamo prove per suggerire che la frequenza scolastica sia un fattore determinante per la diffusione del virus». Raggiunta dalla Bbc, la dottoressa Joanne McClean ha confermato: «Le scuole non sono la principale fonte di trasmissione. il rischio per il personale in classe non è superiore a quello di altri lavori e parte di ciò è dovuto alle eccellenti misure che le scuole hanno messo in atto».

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