Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, è intervenuto a “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele e andata in onda nella mattinata di oggi, lunedì 10 gennaio 2022, sulla questione scuola. L’ospite ha dichiarato, a proposito della questione relativa ai contagi, che “è normale che, in una fase in cui i contagi salgono e gli alunni sono sempre più infettati dal Covid, ci siano delle classi in Dad, dunque bisogna evitare di enfatizzare il tutto sui media”.
Sul controllo dei vaccini ai bambini, Giannelli ha precisato che il decreto legge del 7 gennaio prevede che nelle scuole medie e nelle scuole superiori, quando ci sono due positivi in classe, chi è vaccinato va in classe, chi non lo è segue le lezioni da casa. “Il punto – ha proseguito Giannelli – è: come fa la scuola a sapere chi è vaccinato e chi no? Alle scuole sia dato l’accesso alle banche dati vaccinali attraverso un’applicazione telematica. Non abbiamo al momento un meccanismo che ci consenta di effettuare delle verifiche”.
SCUOLA, BASSETTI E BROCCOLO: “CHIUDERE LE SCUOLE SAREBBE ILLOGICO”
Sempre in riferimento alla scuola, il professor Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie Infettive dell’ospedale “San Martino” di Genova, ha asserito: “I malati stiano a casa, ci vuole una nuova visione di fronte a questo virus, perché, se continuiamo a utilizzare gli stessi strumenti del 2020, sbagliamo tutto. Nessun altro Paese europeo ha minimamente pensato di chiudere le scuole, tranne l’Italia. Noi abbiamo tenuto i ragazzi chiusi a casa con la Dad per mesi, creando problemi enormi agli studenti. La Dad non è scuola, è solo un surrogato”.
Gli ha fatto eco un altro esperto, Francesco Broccolo: “Se chiudiamo le scuole, c’è illogicità. Allora, anche le attività sportive dovrebbero essere chiuse. La scuola è un luogo ben più sicuro rispetto al mondo esterno. I bambini devono frequentare le lezioni in presenza: ci saranno problemi di tipo logistico per assenza di insegnanti e bidelli? Allora io vedrei la Dad al contrario, con il docente in Dad da casa e i ragazzi in presenza in classe”.