L’emanazione del decreto (D.M. n. 328 del 22 dicembre 2022) contenente le nuove Linee guida per l’orientamento scolastico da parte del ministro Valditara rappresenta una buona notizia per una serie di ragioni.
La prima, di carattere formale ma con conseguenze anche sostanziali, riguarda il rispetto del termine fissato dal Pnrr per una di quelle misure di riforma strategiche senza le quali anche la parte legata agli investimenti economici avrebbe rischiato di essere messa in discussione (accanto a questo provvedimento dovrebbero arrivare a breve anche la riforma degli istituti tecnici e professionali, quella del sistema di formazione terziaria e dell’organizzazione del sistema scolastico, nonché l’implementazione della riforma sulla formazione iniziale e continua degli insegnanti prefigurata dalla legge n. 79/2022).
La seconda ragione per cui guardare con attenzione questo provvedimento è racchiusa invece nel contenuto stesso delle linee guida, che contengono alcuni importanti elementi di innovazione, in grado di tracciare alcune fondamentali piste programmatiche per lo sviluppo del sistema di istruzione e formazione nei prossimi anni.
L’orientamento durante il percorso formativo di un giovane è ovviamente uno dei temi più delicati e complessi, come anche recentemente ricordato su questo giornale, già oggetto recentemente di alcuni interventi da parte del ministero dell’Università sul versante della transizione scuola-università e post-lauream (D.M. n. 752/2021 e D.M. n. 934/2022).
Mancava però un rilancio organico del tema a partire dalle secondarie di primo grado. Per questo motivo, obiettivo generale delle linee guida è quello di realizzare, attraverso un rafforzamento del raccordo tra primo e secondo ciclo di istruzione e formazione, un sistema strutturato e coordinato di interventi di orientamento che, a partire dal riconoscimento dei talenti, delle attitudini, delle inclinazioni e del merito degli studenti, li accompagni in maniera sempre più personalizzata a elaborare in modo critico e proattivo il loro progetto di vita, anche professionale. Tra le principali novità, che qui si richiamano solo per sommi capi:
i) l’orientamento inizia, sin dalla scuola dell’infanzia e primaria, quale sostegno alla fiducia, all’autostima, all’impegno, alle motivazioni, al riconoscimento dei talenti e delle attitudini degli studenti, favorendo per ciascuno anche il superamento delle difficoltà presenti nel processo di apprendimento
ii) l’introduzione di moduli di 30 ore annuali specifici sull’orientamento nella scuola secondaria di primo grado e nei primi due anni della secondaria di secondo grado che le istituzioni scolastiche, nell’ambito degli spazi di flessibilità loro garantiti dall’autonomia, prevederanno nei loro Ptof o in parte o del tutto come curricolari e/o extracurricolari;
iii) l’introduzione obbligatoria nei curricoli di “almeno 30 ore per anno scolastico, nelle classi terze, quarte e quinte” delle scuole secondarie di secondo grado;
iv) la precisazione che tali moduli di 30 ore annuali curricolari e/o extracurricolari per l’orientamento “non vanno intesi come il contenitore di una nuova disciplina o di una nuova attività educativa aggiuntiva e separata dalle altre”, ma “sono uno strumento essenziale per aiutare gli studenti a fare sintesi unitaria, riflessiva e inter/transdisciplinare della loro esperienza scolastica e formativa, in vista della costruzione in itinere del proprio personale progetto di vita culturale e professionale, per sua natura sempre in evoluzione”;
v) l’introduzione a questo scopo dell’E-Portfolio digitale che registrerà il percorso formativo di ogni studente e, integrando sia il consiglio di orientamento nella scuola secondaria di primo grado e il curriculum vitae dello studente nella scuola secondaria di secondo grado, contribuirà in maniera ordinata e continuativa alla certificazione delle competenze maturate sia in ambito formale che informale nei diversi anni di studio;
vi) la specificazione che “le 30 ore possono essere gestite in modo flessibile nel rispetto dell’autonomia scolastica e non devono essere necessariamente ripartite in ore settimanali prestabilite. Esse vanno considerate come ore da articolare al fine di realizzare attività per gruppi proporzionati nel numero di studenti, distribuite nel corso dell’anno, secondo un calendario progettato e condiviso tra studenti e docenti coinvolti nel complessivo quadro organizzativo di scuola. In questa articolazione si possono anche collocare, a titolo esemplificativo, tutti quei laboratori che nascono dall’incontro tra studenti di un ciclo inferiore e superiore per esperienze di peer tutoring, tra docenti del ciclo superiore e studenti del ciclo inferiore, per sperimentare attività di vario tipo, riconducibili alla didattica orientativa e laboratoriale, comprese le iniziative di orientamento attivo nella transizione tra istruzione e formazione secondaria e terziaria e lavoro, laboratori di prodotto e di processo, presentazione di dati sul mercato del lavoro e sulla correlazione, ad esempio, tra titoli di studio e retribuzioni non solo annuali, ma riguardanti la loro somma nell’intero tempo della vita lavorativa, progetti di alternanza formativa”;
vii) l’introduzione del docente tutor per l’orientamento che, in un dialogo costante con lo studente, la sua famiglia e i colleghi, avrà il compito da un lato di aiutare ogni studente a rivedere in un’ottica di rilettura riflessiva, auto-valutativa e orientativa le esperienze fondamentali che andranno a comporre il proprio E-Portfolio personale; dall’altro di consigliare e supportare famiglie e studenti nei momenti più delicati di scelta dei futuri percorsi formativi e/o professionali;
viii) l’introduzione di una figura professionale di coordinamento che, all’interno di ogni istituzione scolastica, segua le dinamiche dell’incontro tra scuola e mercato del lavoro, affini e integri i dati raccolti sul contesto economico e lavorativo nazionale tramite la piattaforma digitale con quelli locali e li metta a disposizione dei docenti (in particolare dei docenti tutor), delle famiglie e degli studenti;
ix) l’avvio, nel secondo ciclo di istruzione, “di ‘campus formativi’, attraverso reti di coordinamento fra istituzioni scolastiche e formative, che vedano compresenti tutti i percorsi secondari, al fine di ottimizzare iniziative che facilitino l’accompagnamento personalizzato e i passaggi orizzontali fra percorsi formativi diversi”;
x) la messa a disposizione di una piattaforma digitale unica per l’orientamento, per fornire a studenti e famiglie informazioni e dati per una scelta consapevole nei passaggi formativi e professionali più importanti.
Come si intuisce da questo primo sintetico elenco, sono dunque numerose e importanti le sfide che attendono le istituzioni scolastiche nell’ambito della loro autonomia organizzativa e didattica per garantire a insegnanti, dirigenti, genitori e studenti un orientamento personalizzato così come voluto dal Pnrr. A partire da quella di adoperare a questo scopo unitario e con efficacia tutte le linee di finanziamento oggi per loro disponibili.
Per avviare una prima discussione critica sui problemi posti e fornirne una lettura più ampia e approfondita in merito, la rivista Nuova Secondaria ha organizzato per giovedì 26 gennaio 2023 dalle 17 alle 19 un webinar dal titolo “Le nuove Linee guida per l’orientamento. Novità, problemi e nostre soluzioni” a cui parteciperanno, coordinati dal sottoscritto, Giuseppe Bertagna, direttore Nuova Secondaria, Loredana Perla dell’Università di Bari, Loretta Fabbri, dell’Università di Siena, Antonia Cunti dell’Università di Napoli “Parthenope” e Laura Agrati dell’Università di Bergamo (cliccare qui per iscriversi). Un’occasione in più per avviare sul tema un dialogo tra scuole e università.
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