SCUOLA, COSA HA DECISO IL NUOVO DECRETO

Una parte consistente del nuovo Decreto Covid approvato il 5 gennaio riguarda il fronte scuola: a pochi giorni dal rientro cambiano nuovamente le regole su Dad, quarantene, accesso e vaccinati/non vaccinati.

Al netto dei pressing giunti in CdM sulla possibilità di ritardare il rientro in classe dopo le vacanze natalizie, la linea del Premier Draghi è rimasta ferma sul favorire la presenza e ridurre al minimo le possibilità di Dad e quarantena. Tra il 7 e il 10 gennaio confermato il rientro in classe, evitando la didattica a distanza nonostante il forte rialzo dei contagi nelle ultime settimane anche tra i giovanissimi. Per porre maggiori protezioni alle fasce meno vaccinate, cambiano le regole sulle quarantene e la gestione dei casi di positività: la novità dell’obbligo vaccinale per tutti i cittadini over-50 non avrà invece impatto sulla scuola in quanto già per tutto il personale scolastico vige l’obbligo del vaccino da oltre due mesi. In vista del ritorno dalle vacanze, il commissario all’emergenza Figliuolo ha disposto test gratuiti per gli studenti delle medie e superiori in autosorveglianza.



REGOLE DAD-QUARANTENE, TUTTE LE REGOLE

Vediamo dunque nel dettaglio come cambiano le regole anti-Covid per il ritorno a scuola in presenza dal prossimo 10 gennaio:

Scuola dell’infanzia
– Già in presenza di un caso di positività, è prevista la sospensione delle attività per una durata di dieci giorni

Scuola primaria (Elementari)
– con un caso di positività, si attiva la sorveglianza con testing. L’attività in classe prosegue effettuando un test antigenico rapido o molecolare appena si viene a conoscenza del caso di positività (T0), test che sarà ripetuto dopo cinque giorni (T5)
– in presenza di due o più positivi è prevista, per la classe in cui si verificano i casi di positività, la didattica a distanza (DAD) per la durata di dieci giorni;



Scuola secondaria I e II grado (Medie, liceo, tecnici, superiori)
– Fino a un caso di positività nella stessa classe è prevista l’auto-sorveglianza e con l’uso, in aula, delle mascherine FFP2
– con due casi nella stessa classe è prevista la didattica digitale integrata per coloro che hanno concluso il ciclo vaccinale primario da più di 120 giorni, che sono guariti da più di 120 giorni, che non hanno avuto la dose di richiamo. Per tutti gli altri, è prevista la prosecuzione delle attività in presenza con l’auto-sorveglianza e l’utilizzo di mascherine FFP2 in classe
– con tre casi nella stessa classe è prevista la DAD per dieci giorni



CAOS PRIVACY: ATTESO CHIARIMENTO MIUR

Tra le altre regole inserite nell’ultimo Decreto Covid vi è il potenziamento delle attività di screening garantito dal Governo attraverso lo stanziamento di risorse per 92 milioni di euro: si consente così alla popolazione scolastica in autosorveglianza di effettuare i test gratuitamente in farmacia e nelle strutture convenzionate. Il Ministero dell’Istruzione sta già provvedendo alla distribuzione delle mascherine FFP2 al personale «preposto alle attività scolastiche e didattiche nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole di ogni ordine e grado, dove sono presenti bambini e alunni esonerati dall’obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie». L’accordo finale trovato dopo giorni di riflessioni tra Regioni, Cts e Governo non trova piena soddisfazione in parte della maggioranza, specie per la sottosegretaria al Miur in quota M5s, Barbara Floridia: «La previsione contenuta nel decreto uscito dal CdM, di distinguere gli studenti in base al vaccino e mandare in dad solo i non vaccinati, è discriminatoria. Sono delusa dal fatto che si sia giunti a questa conclusione.È stata varcata una linea pericolosa, perché si è arrivati a distinguere tra studenti in quello che dovrebbe essere il luogo più inclusivo di tutti: la scuola». Per il leader del sindacato Anief Marcello Pacifico, con questo nuovo Decreto addirittura «La scuola perde la sua missione di luogo di coesione sociale e diventa luogo di divisione sociale per fasce d’età e scelte vaccinali delle famiglie». Bocciata la norma anche dal presidente dei presidi Antonello Giannelli, «La Dad per gli studenti non vaccinati la ritengo discriminatoria anche io perché è chiaro che sulla base di questo diventa molto antipatico effettuare delle scelte. Un conto è incentivare la vaccinazione, e su questo sono assolutamente d’accordo e va spinto su questo pedale, un altro è stabilire dei comportamenti diversi nei confronti di questi ragazzi». Si attende con ogni probabilità nei prossimi giorni il pronunciamento del garante della privacy per capire se la norma sulla distinzione degli studenti non vaccinati sia accettabile o meno.