Approdata oggi in Consiglio dei Ministri, la riforma della scuola del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha ricevuto l’ok. Come riporta Il Sole 24 Ore, dopo infatti un ampio confronto con le Regioni, le parti sociali e gli stakeholder, il governo ha accolto l’ambizioso e innovativo progetto di riforma dell’istruzione tecnico-professionale. Ma non solo. Il Ddl infatti include anche il ripristino del voto in condotta per le scuole secondarie di I e II grado.



Con queste intervento verrà quindi posto in essere l’obiettivo principale di viale Trastevere, vale a dire quello di offrire un futuro ai giovani che altrimenti non avrebbero opportunità adeguate alle loro competenze e talenti, promuovendo al contempo la competitività del sistema produttivo italiano. Sul campo poi della condotta la riforma mira a combattere in maniera più severa il bullismo e la violenza a scuola. Queste ultime tematiche infatti sono state spesso oggetto di cronaca nell’arco dell’ultimo anno scolastico, con vicende che richiedevano una misura tempestiva.



RIFORMA SCUOLA, COSA CAMBIA PER GLI ISTITUTI TECNICO-PROFESSIONALI

Con l’ok del Governo si avrà la creazione di una nuova filiera formativa tecnologico-professionale in Italia, che coinvolgerà istituti tecnici, istituti professionali statali, percorsi Ifts, IeFp regionali e Its Academy . Il progetto, in via sperimentale, partirà con l’a.s 2024/25 e coinvolgerà fino al 30% degli istituti tecnici e professionali attivi a livello regionale. Verrà messo in campo il modello 4+2, con percorsi quadriennali più due ulteriori annualità negli Its Academy.

Il progetto inoltre prevede altri quattro punti cardine: largo utilizzo della formazione “on the job” (le ore di alternanza scuola-lavoro potrebbero arrivare fino a 400) e dell’apprendistato formativo; rafforzamento delle materie di base (in particolare italiano e matematica); docenze di esperti provenienti dal mondo produttivo e professionale per ampliare l’offerta didattica, in primis quella laboratoriale; spinta all’internazionalizzazione con più scambi e soggiorni di studio, stage all’estero. Il modello che dovrà rappresentare la nuova filiera è quindi quella di “campus”.



RIPRISTINO DEL VOTO IN CONDOTTA

L’altro tema importante contenuto nel Ddl è quello del ripristino del voto in condotta per le scuole medie e superiori. La valutazione sarà espressa in decimi. E se gli studenti conseguiranno un 5 verranno bocciati, altrimenti col 6 si vedranno attribuiti debiti da recuperare a settembre in educazione civica.

Il Ministro Valditara vorrebbe accelerare i tempi su questa misura per poterla mettere in atto il prima possibile durante l’anno scolastico appena iniziato. Mancano però ancora alcuni step prima che l’intervento diventi definitivo. Oggi infatti il Ddl ha sì ricevuto l’ok del Cdm, ma dovrà ancora essere approvato da entrambe le camere del parlamento per diventare legge a tutti gli effetti ed essere attuato. Se tutto va bene quindi entrerà in vigore per gli scrutini finali. Per gran parte dell’anno scolastico 2023/24, dunque, si andrà avanti con le regole fissate dai provvedimenti Gelmini del 2008, secondo cui ogni scuola deve fissare un elenco di sanzioni correlate a determinate mancanze disciplinari (per la violazione di doveri e/o divieti), con un principio di gradualità rispetto alla gravità del fatto accaduto.