L’indagine PISA (Program for International Student Assessment), condotto dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), è una delle più conosciute nel mondo dell’istruzione. Nata per valutare e confrontare le competenze degli studenti a livello internazionale, PISA offre una finestra sul panorama educativo globale, consentendo di comprendere come i sistemi di istruzione nazionali preparano i giovani per le sfide della vita adulta.



Il principale obiettivo di PISA è valutare il livello di preparazione degli studenti di 15 anni in lettura, matematica e scienze. Tuttavia, la sua importanza va oltre la semplice misurazione delle conoscenze disciplinari. L’indagine si concentra su alcune competenze chiave, come la capacità di pensiero critico, la risoluzione di problemi complessi e la capacità di applicare le conoscenze in contesti reali.



Condotta ogni tre anni, l’indagine coinvolge un ampio campione di studenti provenienti da diversi Paesi in tutto il mondo, fornendo una panoramica completa delle differenze e similitudini nei risultati educativi globali. La metodologia di PISA è progettata per andare oltre la mera memorizzazione delle informazioni, mirando a valutare la capacità degli studenti di applicare le loro conoscenze in situazioni reali complesse. In altre parole, valuta non solo le conoscenze acquisite a scuola, ma anche la capacità degli studenti di trasformarle in competenze pratiche per il mondo reale.

Nel 2022, PISA ha coinvolto quasi 700mila studenti di 15 anni provenienti da 81 paesi, tra cui l’Italia. In Italia, sono stati intervistati 10.552 studenti provenienti da 345 scuole in tutto il Paese.



Il tema delle differenze di genere (conosciuto anche come gender gap dall’inglese) nell’ambito dell’istruzione è un palcoscenico sempre in evoluzione e l’indagine PISA offre certamente uno sguardo privilegiato su come questa dinamica si sia sviluppata nel corso del tempo. In questo articolo analizzeremo i dati PISA nello scenario italiano per comprendere come siano cambiate le differenze di genere nel corso di circa 20 anni.

Cosa sono le differenze di genere e perché sono così importanti?

Le differenze di genere rappresentano differenze di risultati tra i generi, misurate, ad esempio, in termini di prestazioni scolastiche. Le ragioni di queste disparità possono essere molteplici, influenzate da fattori socio-economici, culturali e ambientali. Capire le differenze di genere è cruciale per implementare politiche educative che siano inclusive e capaci di affrontare le sfide legate all’uguaglianza di genere.

Cosa dicono i dati di PISA?

Nei paesi OCSE, i risultati di PISA 2022 evidenziano una situazione allarmante nell’ambito dell’istruzione globale, con un calo medio di almeno 15 punti in matematica e 10 punti in lettura. Invece, il rendimento medio in scienze non ha registrato variazioni significative. Questo significativo decremento, iniziato già prima della pandemia da Covid-19, è stato accentuato dalle difficoltà di apprendimento causate dal distanziamento sociale imposto per contrastare il virus e si sta manifestando anche negli anni post-Covid.

Lo shock socio-relazionale della pandemia sembra, dunque, aver accelerato una tendenza alla riduzione della capacità di apprendimento già in corso prima della pandemia. Va sottolineato che il fenomeno si è manifestato simultaneamente in molte nazioni.

Figura 1: Punteggio medio nelle competenze matematiche degli studenti italiani di 15 anni (PISA, anni: 2003-2022). (La competenza matematica include la formulazione di concetti, l’uso di strumenti e l’interpretazione di fenomeni, con l’obiettivo di risolvere problemi in vari contesti del mondo reale.) Fonte: Indagine PISA 

Nell’indagine del 2022, come osservato nella Figura 1, gli studenti italiani, considerati complessivamente senza distinzioni di genere, hanno ottenuto un punteggio medio di 471 punti nelle competenze matematiche, leggermente al di sotto della media OCSE che è stata pari a 472 punti. I dati evidenziano una situazione preoccupante nei risultati ottenuti dal 2003 (anno della prima rilevazione comparabile) al 2022. A livello globale italiano, dopo un iniziale evidente declino nel 2006, si è registrato un aumento dei punteggi fino al 2015, seguito da un successivo calo. Questo quadro diventa più chiaro confrontando i risultati del 2022 con quelli degli anni precedenti. Gli studenti nel 2022 hanno ottenuto punteggi medi più bassi rispetto a quelli del periodo 2009-2018. Al contrario, i confronti del 2022 con il 2005 e il 2003 mostrano punteggi medi più alti, rispettivamente.

Esaminando la differenza di genere per il 2022, si è riscontrato che i ragazzi hanno ottenuto in media un risultato superiore di 21 punti rispetto alle ragazze, in contrasto con la media OCSE di 9 punti. Il dato piuttosto preoccupante è che in nessun altro degli 81 paesi osservati, il divario di genere in matematica è così ampio. Nel corso di circa 20 anni di osservazione, le differenze di genere rimangono evidenti a favore dei ragazzi, registrando la differenza più alta nel 2022 (21) e il valore più basso nel 2009 (15).

Figura 2: Punteggio medio nelle competenze di lettura degli studenti italiani di 15 anni (PISA, anni 2000-2022). (La competenza nella lettura si riferisce alla capacità degli studenti di comprendere, utilizzare, valutare testi, riflettere su di essi e impegnarsi nella lettura per raggiungere i propri obiettivi, sviluppare le proprie conoscenze e potenzialità e partecipare attivamente alla società.) Fonte: Indagine PISA 

Per quanto riguarda la lettura, come mostrato nella Figura 2, nel 2022 gli studenti italiani hanno ottenuto un punteggio medio di 482 punti, superando la media dell’OCSE che è stata pari a 476 punti. Il punteggio medio di lettura nel 2022 si attesta a livelli simili a quelli registrati nel 2018 e in tutte le rilevazioni precedenti dal 2000. La tendenza complessiva delle performance nella lettura nel corso di due decenni può essere caratterizzata come stabile, senza miglioramenti o peggioramenti evidenti.

Per quanto riguarda la differenza di genere, nel 2022 le ragazze italiane hanno superato i ragazzi italiani di 19 punti. Osservando i dati delle rilevazioni passate, il significativo divario di genere osservato nei primi anni di PISA si sta riducendo, sebbene sia ancora lontano dalla parità.

Figura 3: Punteggio medio nelle competenze delle scienze degli studenti italiani di 15 anni (PISA, anni 2000-2022). (La competenza scientifica include la capacità di spiegare fenomeni da una prospettiva scientifica, valutare e progettare ricerche scientifiche, nonché interpretare dati e prove in modo scientificamente valido.) Fonte: Indagine PISA

Nel 2022, per le scienze, i partecipanti italiani hanno ottenuto un punteggio medio di 477 punti, posizionandosi al di sotto della media dell’OCSE pari a 485 punti. Nonostante l’impatto negativo del Covid-19, gli studenti italiani hanno registrato un punteggio più alto rispetto al 2018, con un aumento di 9 punti (468 nel 2018). Tuttavia, nell’arco dell’ultimo decennio, la tendenza complessiva rimane negativa, e il punteggio medio in scienze nel 2022 è di 16 punti inferiore a quello registrato nel 2012 (494 nel 2012).

Per quanto riguarda la differenza di genere, i ragazzi italiani mostrano una conoscenza scientifica leggermente superiore rispetto alle ragazze italiane (differenza di 7 punti). Mentre dal 2006 al 2012 le differenze di genere erano inesistenti, il 2015 registra il divario più ampio tra gli anni di osservazione (15 punti a favore dei ragazzi).

In conclusione, la misurazione delle competenze degli studenti italiani attraverso l’indagine PISA offre una prospettiva critica sullo stato dell’istruzione scolastica in Italia. Il panorama evidenzia una preoccupante progressiva diminuzione nei risultati globali in matematica, suggerendo impatti che vanno ben oltre la pandemia. Le differenze di genere persistono, sia in matematica che nella lettura, richiedendo politiche per introdurre equità di genere nell’istruzione, con un focus sull’istruzione inclusiva, la formazione degli insegnanti, risorse didattiche bilanciate, modelli, e interventi mirati nei primi anni di scuola.

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