I cambiamenti intervenuti con la pandemia da Covid-19 hanno comportato un’accelerazione verso un futuro che potrà essere ricco di nuove opportunità di vivere, lavorare e studiare se si saprà fare un uso più ricorrente, decisivo e organizzato delle tecnologie, come il Pnrr mette in evidenza rispetto alle riforme da realizzare entro il 2026.
La Legge AS 2333 Gelmini-Aprea ed abbinate va in questa direzione e colma un gap di sistema relativo ad una filiera dell’istruzione terziaria professionalizzante di carattere nazionale che affianchi l’offerta accademica e dell’Afam, proprio come già avviene nello scenario europeo. Si pensi alla Germania, alla Francia, alla Spagna, alla Finlandia, che da tempo destinano a questa filiera fondi stabili e dedicati con una presenza negli organismi direttivi e consultivi del mondo dell’impresa.
Finora in Italia con gli Its abbiamo sperimentato percorsi di specializzazione terziaria, ma l’higher vet italiano ancora non c’è.
La prima criticità che emerge dai dati delle performance degli Its tuttora funzionanti è legata alle forti differenze tra le diverse Regioni rispetto all’implementazione dell’Istruzione tecnica superiore. Ben il 64,2% degli iscritti appartiene ad istituti situati nel Nord Italia e solo il 19,1% al Centro e il 16,7% nel Sud e nelle Isole.
La seconda criticità riguarda il basso numero di tecnici diplomati all’anno (poco più di 2mila), mentre nel Pnrr ci siamo impegnati con l’Europa a formarne almeno 20mila all’anno.
Occorre ora, insomma, un vero e proprio colpo d’ala, finalizzato a ridefinire la missione e l’organizzazione del sistema di istruzione e formazione tecnica superiore in attuazione del Pnrr, dando nuovi assetti più efficaci e persino più ambiziosi, ma avendo attenzione prima di tutto al superamento delle criticità che sono emerse in questi anni.
Abbiamo, per questo, lavorato innanzitutto sulla capacità di attrazione di questi istituti terziari promuovendo un rebranding, trasformandoli in “Accademie per l’istruzione tecnica superiore”, ovvero “Its Academy”, in modo da comunicare immediatamente ai giovani e alle loro famiglie che si tratta di percorsi del terzo millennio per il conseguimento di qualifiche professionali 4.0 di quinto e sesto livello Eqf (quadro europeo delle qualifiche).
L’acronimo Its Academy vuole richiamarsi, innanzitutto, alla consapevolezza che da tempo alcune grandi aziende hanno maturato sulla centralità del ruolo della formazione per competere sul mercato.
Ecco perché, tenuto conto delle finalità del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), in Commissione cultura abbiamo deciso di assumere la vision e il concept delle Academy sviluppatesi sino ad oggi, con l’obiettivo di sostenere attraverso un’ossatura nazionale di carattere formativo le piccole e medie imprese nella trasformazione digitale ed organizzativa propria del nostro tempo e insieme fornire ai giovani un lavoro qualificato.
La scelta dell’acronimo “Its Academy”, quindi, non è casuale. Con questa legge il Paese si doterà, insomma, di un sistema pubblico integrato di istruzione e formazione professionalizzante a livello terziario che intende valorizzare le migliori esperienze degli Its già funzionanti ma anche ispirarsi alle Academy di derivazione aziendale, affinché le imprese abbiano luoghi organizzati per interagire con le scuole, le università e i centri di ricerca e colmare il “vuoto di competenze”.
Gli organi di governo delle fondazioni Its Academy e gli standard minimi di organizzazione sono stati semplificati e innovati per rendere gli Its Academy più flessibili, efficienti ed efficaci nell’organizzazione dei percorsi formativi.
La partecipazione del sistema delle Regioni è stata resa molto più organica nella realizzazione del nuovo disegno organizzativo del sistema Its.
Anche le parti sociali avranno un ruolo molto più incisivo nello sviluppo degli Its Academy nell’ambito del Coordinamento nazionale previsto dalla legge, soprattutto per consolidare e riequilibrare l’offerta formativa sul territorio in una logica di Life Long Learning per interventi di upskill e di reskill.
Meno burocrazia, più innovazione, più occupazione, più occupabilità, insomma, e soprattutto più laboratori didattici innovativi Stem per il raccordo con le imprese e per appassionare i giovani a quella che sarà la tecnologia di oggi e di domani ed arrivare a formare le competenze per la fabbrica intelligente.
In questo senso, gli Its Academy diventeranno dei veri propri luoghi di Open Innovation dove le imprese e centri di ricerca mireranno a generare nuove idee di impresa, partendo da contesti formativi.
Gli Its Academy saranno connotati visibilmente dalla filiera tecnologica di appartenenza: quelle che sono già attive e quelle che nasceranno per soddisfare i bisogni formativi indotti dalla realizzazione dei Piani di intervento previsti dal Pnrr, con particolare riferimento alla transizione digitale, anche ai fini dell’espansione dei servizi digitali negli ambiti dell’identità, dell’autenticazione, della sanità e della giustizia; all’innovazione; alla competitività e alla cultura; alla rivoluzione verde e transizione ecologica e alle infrastrutture per una mobilità sostenibile.
Con riferimento invece alla stabilità e adeguatezza dell’offerta, con questa legge di riforma si supera la precarietà dell’offerta formativa e si prevede un apposito cospicuo capitolo di spesa nella legge di bilancio che potrà avvalersi anche dei fondi previsti allo scopo dal Pnrr.
Mi auguro davvero che si arrivi in tempi brevi ad attuare questa legge per creare nuove opportunità di formazione per le prossime generazioni di tecnici 4.0 che dovranno accompagnarci con gambe solide e sguardo al futuro nel terzo millennio.
— — — —
Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.
SOSTIENICI. DONA ORA CLICCANDO QUI