Più regole a scuola, a partire dal look. La maggior parte degli istituti sta cercando imporre determinati limiti agli alunni, per frenare quel liberismo al quale si è assistito negli ultimi anni. A segnalarlo è una ricerca condotta dal portale Skuola.net che ha coinvolto 1.000 ragazze e ragazzi di scuole medie e superiori. Oltre 8 studenti su 10 di quelli presi in esame devono osservare dei suggerimenti sull’abbigliamento, più di 9 su 10 hanno delle regole sull’uso degli smartphone. 1 su 7, invece, deve sottostare a divieti legati all’aspetto personale. Il dress code, da sempre tema affrontato nelle scuole italiane, è particolarmente delicato: da un lato, infatti, c’è la volontà di lasciare agli alunni la libertà di espressione e dunque allo stesso tempo di lasciarli liberi di vestire come vogliono.



Dall’altro, invece, vige l’obbligo di far rispettare un luogo formale quale la scuola, impedendo determinate tipologie di abbigliamento. Negli istituti, dunque, c’è chi ha seguito la via del rigore, stilando una vera propria guida sull’abbigliamento, con indumenti consentiti e altri vietati – come gonne, maglie e pantaloni troppo corti – e chi invece dà fiducia agli alunni, limitandosi solo ad una serie di indicazioni “non scritte”. Il primo è il caso di 4 alunni su 10, il secondo di 6 su 10. Infine, una minoranza, ovvero circa 1 su 6, può presentarsi in classe vestendosi come vuole, senza regole di nessun tipo.



La guerra al cellulare nella scuola italiana

I docenti nelle scuole continuano a portare avanti anche la guerra ai cellulari. Le istituzioni scolastiche vogliono infatti limitare l’utilizzo di smartphone in classe per scopi diversi da quelli didattici. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha chiesto agli istituti di prestare la massima attenzione al fenomeno dei cellulari in aula. 6 alunni su 10 hanno rivelato di avere delle regole esplicite: si tratta soprattutto del divieto assoluto di usare i telefoni in classe o addirittura di lasciarli spenti durante le lezioni, potendoli però utilizzare solo a ricreazione o nei cambi d’ora. Pochi istituti invece richiedono che gli smartphone siano spenti dal momento dell’ingresso a scuola e fino all’uscita o addirittura la consegna dei dispositivi al personale scolastico.



Appena il 6% degli alunni, invece, ha rivelato di non aver ricevuto regole in merito. I divieti, però, non sempre vengono rispettati, anzi: solo il 16% degli studenti afferma che, nella propria classe, nessuno usa gli smartphone durante le lezioni a scopo personale. Delle scuole, però, vanno ben oltre e incidono anche su aspetti secondari e molto personali, come spiega il 15% degli intervistati: si parla ad esempio di tagli e colorazioni dei capelli, piercing, unghie finte e così via.