Settembre per la scuola non rappresenta solo l’inizio di un nuovo anno. Solitamente è anche il momento in cui si cominciano le trattative per apportare migliorie già per il prossimo anno scolastico. Tra poco infatti si inizierà a parlare di legge di bilancio e di cosa poter inserirvi per quanto riguarda il mondo scolastico. Allo stato attuale è tanta la carne sul fuoco annunciata e attesa, tra riforma degli istituti tecnico-professionali e del voto in condotta, passando anche per quella sul nuovo percorso di abilitazione dei docenti della scuola secondaria e della lotta all’annoso divario tra Nord e Sud. Intanto però, oltre alle sbandierate novità, permangono le criticità di sempre come fa notare anche Il sole 24 ore.
Anche l’anno che sta per cominciare infatti vedrà un tripudio di supplenti. Si parla infatti di circa 200 mila cattedre da assegnare tramite incarichi annuali al 30 giugno o al 31 agosto. Situazione, questa, aggravata anche dal fallimento delle procedure della call veloce. Inutile dire quindi come sia necessario e urgente sanare questa ‘supplentite’ che ormai si protrae da almeno 20 anni. E la soluzione è stata trovata dal Ministero nei concorsi.
PERCHÉ NELLA SCUOLA SI PARLA DI ‘STAGIONE DEI CONCORSI’
Quella che si sta per profilare è stata su più fronti definita una ‘stagione di concorsi’ per la scuola. Dopo anni in cui ci si è lamentati dell’assenza di bandi Viale Trastevere cerca di recuperare, nella convinzione che in questo modo il precariato possa essere finalmente sanato. In questi giorni è atteso infatti il bando per reclutare circa 30 mila insegnanti con alle spalle 3 anni di servizio o 24 cfu. Probabilmente riguarderà solo la scuola secondaria e non tutte le classi di concorso. Resta l’incognita per la scuola dell’infanzia e primaria, di cui comunque si attendono concorsi entro la fine del 2024 rispettando gli impegni presi col Pnrr.
Entro il 6 settembre inoltre si chiuderà la finestra temporale per poter inoltrare la domanda di partecipazione al concorso di Educazione Motoria volto ad assumere 1740 insegnanti per le classi quarta e quinta della scuola primaria. Atteso poi anche il concorso rivolto a 6 mila insegnanti di religione, il quale si articolerà in due selezioni, e quelli, uno straordinario e uno ordinario, che coinvolgeranno i dirigenti scolastici, in modo da ovviare al problema delle reggenze.
GLI ALTRI INTERVENTI IN AMBITO SCOLASTICO
Le criticità che attanagliano la scuola sono poi talmente tante che è impossibile risolverle tutte nel giro di poco tempo. Qualcosa però sembra muoversi. Al centro dell’attenzione del Ministro Valditara c’è, ad esempio, anche il divario tra Nord e Sud. E qui, oltre ai fondi del Pnrr, entra in gioco l’Agenda Sud. Si tratta di un progetto sperimentale che prenderà il via a settembre e che coinvolgerà 200 scuole, introducendo maggiori docenti nelle materie più critiche come matematica, italiano e inglese. Non si sa ancora se poi verrà allargato anche ad altri istituti con lo stanziamento di ulteriori fondi.
C’è poi il nuovo percorso abilitante dei 60 cfu, che si spera abbia maggiore fortuna dei precedenti e che possa partire a breve. Sarà previsto un periodo transitorio in cui coloro che sono in possesso di 24 cfu possano conseguire i rimanenti 36 crediti per potersi abilitare e per poter nel frattempo partecipare ai concorsi che verranno banditi entro il 31 dicemvre 2024. Dopo tale data entreranno a pieno regime i 60 cfu. In aggiunta c’è in cantiere anche la riforma degli istituti tecnico-professionali, con un progetto sperimentale ‘4+2’, che comprende percorsi di 4 anni + 2 anni presso gli Its Academy. Maggiori delucidazioni in merito si avranno con un apposito Ddl che dovrebbe uscire sempre in settembre. E per finire la riforma del voto in condotta, ripristinato alla scuola secondaria di I grado e che farà media con gli altri voti.