Il Governo ha dato il via libera per il rientro a scuola, dopo il parere positivo del Comitato tecnico scientifico, ma il rischio che il ritorno alla didattica in presenza non sia omogeneo è alto. Le Regioni, infatti, possono differire il termine di riavvio delle lezioni in classe. Lo chiarisce una circolare del ministero dell’Interno, che è stata inviata ai prefetti. La circolare, firmata dal capo di Gabinetto del Viminale Bruno Frattasi, fornisce indicazioni per l’attuazione del decreto legge n. 2 del 14 gennaio scorso, dove sono indicate «ulteriori disposizioni urgenti in materia di contenimento e prevenzione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 e di svolgimento delle elezioni per l’anno 2021», e del decreto del presidente del Consiglio con cui sono state introdotte restrizioni per fronteggiare i rischi sanitari legati alla pandemia Covid. Nella circolare in questione vengono differenziate per colore di zona. Le scuole in zona gialla e arancione fanno riferimento alle stesse indicazioni. Quindi, con decorrenza dal 18 gennaio 2021, l’attività didattica in presenza è garantita per almeno il 50%, fino al 75% degli studenti delle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado.



CIRCOLARE VIMINALE: REGIONI POSSONO DIFFERIRE RIENTRO SCUOLA

La ripresa dell’attività didattica in presenza è, dunque, flessibile. È stata sostituita la misure precedente, che stabiliva in maniera fissa la percentuale. Ora invece viene indicata una “forbice” percentuale. Questo assetto però può essere soggetto appunto a mutamenti in virtù di eventuali ordinanze regionali, adottate per motivi sanitari e per differire il termine di rientro a scuola per gli istituti secondari di secondo grado, ovvero di ordinanze del Ministro della Salute che determinano il passaggio di un territorio in zona rossa, per la quale la didattica in presenza invece resta sospesa. Nella circolare firmata dal capo di Gabinetto del Ministero dell’Interno si precisa che «in relazione a tali evenienze, questo Gabinetto si riserva di tenere eventuali interlocuzioni con i Prefetti delle province interessate, anche sulla base di segnalazioni che potranno pervenire all’esito delle relative attività di monitoraggio».

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