I ministeri della Salute e dell’Istruzione e l’Istituto Superiore di Sanità stanno predisponendo un documento ufficiale, teso a modificare le regole della quarantena a scuola e scongiurare quanto più possibile il ritorno della didattica a distanza (Dad). Le linee guida, di fatto, sono già state tracciate e individuate, ma ancora non è pervenuta l’ufficialità in calce alle stesse, in quanto è atteso il benestare delle Regioni, che dovrebbe palesarsi nel corso della prossima settimana. Tuttavia, la sensazione è che non ci saranno ulteriori slittamenti o problematiche, dal momento che i paletti inseriti dal Governo accoglierebbero le richieste espresse in passato da dirigenti scolastici e sindacati.
Come rammenta il “Corriere della Sera”, in questo momento la quarantena dura dieci giorni per i non vaccinati e sette per i vaccinati, almeno per gli studenti dai 12 anni in su. L’intenzione, adesso, è quella di andare “verso un contenimento della quarantena per chi è vaccinato”, come ha anticipato il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. Un contenimento che avverrà grazie all’“uso mirato dei tamponi, che possono consentire, proprio per la specificità del contatto, di poter permettere la didattica in presenza“, ha spiegato Silvio Brusaferro.
SCUOLA, LE NUOVE REGOLE PER QUARANTENA E TAMPONI: ECCO COSA SUCCEDERÀ
Con le nuove regole, quindi, non scatterebbe immediatamente lo stop delle lezioni in classe: il “Corriere della Sera” evidenzia che, qualora i compagni del positivo siano tutti negativi al test anti-Covid, si proseguirà con la didattica in presenza. Poi, “dopo 5 giorni si ripeteranno i tamponi e, nel caso in cui ci sia un altro positivo, gli alunni non vaccinati dovranno andare in Dad, mentre quelli vaccinati potranno restare in classe. Solo se si troveranno tre positivi in classe, allora scatterà la quarantena per tutti, di dieci giorni per i non vaccinati e di sette per i vaccinati, esattamente come succede adesso. Per gli studenti sotto i 12 anni, la quarantena scatterà per tutti dopo due casi positivi in classe”.
Per quanto riguarda invece le scuole dell’infanzia e i nidi, la quarantena scatterebbe subito. Non è garantito, però, che questa soluzione non vada incontro a possibili resistenze: “Quarantene troppo ridotte non ci convincono, temiamo trasmissioni troppo rapide del virus”, ha asserito Elvira Serafini, segretaria dello Snals.