Anche negli Stati Uniti si interrogano sull’impatto della riapertura della scuola sull’incidenza di casi e mortalità del coronavirus. Per questo è stato condotto uno studio usando una coorte retrospettiva per valutare appunto l’effetto del ritorno a scuola sui casi di coronavirus a 12 settimane dalla loro riapertura (in Italia non ha fatto ripartire contagi). Dalla ricerca, i cui risultati sono stati pubblicati su Nature, è emerso “le scuole possono riaprire per l’apprendimento in persona senza aumentare sostanzialmente i tassi di casi di SARS-CoV-2 nella comunità; tuttavia, gli impatti sono variabili”, per cui i ricercatori ritengono che vadano condotti ulteriori studi per chiarire meglio i motivi delle differenze regionali che sono emerse. È stato, dunque, registrato un aumento di casi Covid in tutte le regioni durante le settimane successive all’inizio della scuola, indipendentemente dal tipo. Nello specifico, il ritorno a scuola in presenza è associato ad un aumento di contagi rispetto alla didattica a distanza.
Ma incide anche la diversità di restrizioni adottate. Ad esempio, al Sud, dove le misure di mitigazione a livello comunitario sono più limitate e che ha aperto durante un periodo con una prevalenza relativamente alta di casi di SARS-CoV-2 nella comunità, la riapertura delle scuole con lezioni in presenza è stata associata ad un successivo aumento sostenuto dei tassi di casi di SARS-CoV-2 nella comunità, guidato dall’aumento dei casi tra gli adulti e i bambini sotto i dieci anni.
STUDIO SU SCUOLA E COVID: IL PESO DELLE RESTRIZIONI
Nelle regioni con sforzi di controllo delle infezioni più sostanziali sia all’interno degli ambienti scolastici che nelle comunità più ampie, come il Nord-Est, non c’è stato invece un aumento dell’incidenza dei casi nella comunità associato all’apertura delle scuole e una tendenza verso una diminuzione dei casi di coronavirus tra i bambini dopo l’apertura delle scuole per l’istruzione in persona. Nelle zone dove il ritorno a scuola è corrisposto ad una prevalenza relativamente bassa del Covid non è stato individuato alcun impatto della modalità di riapertura sulla successiva incidenza comunitaria. “Il nostro studio a livello nazionale si aggiunge ad un crescente corpo di dati sul ruolo che l’apprendimento in persona gioca nella trasmissione del coronavirus nella comunità circostante ed è coerente con gli studi precedenti che sostengono ampie strategie di prevenzione delle infezioni per il controllo di SARS-CoV-2”, osservano gli scienziati.
Inoltre, lo studio dimostra che se l’apertura della scuola può essere associata in alcune regioni ad un aumento di casi, in particolare in quelle dove il ritorno è avvenuto durante il picco dell’ondata, “questi aumenti di casi possono non tradursi in aumenti rilevabili della mortalità da COVID-19”. I ricercatori non escludono che sia possibile che le diverse condizioni climatiche possano giocare un ruolo nella traiettoria dei casi, indipendentemente dalla politica della modalità scolastica.