La riforma del voto in condotta ampiamente discussa e più volte annunciata nel corso degli ultimi mesi è diventata ufficialmente legge grazie all’approvazione – peraltro a cavallo dell’inizio dell’anno scolastico 2024/25 – definitiva da parte della Camera dei deputati: secondo il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara l’adozione da parte delle scuole dovrebbe arrivare già entro il secondo quadrimestre dell’anno scolastico, ma nella realtà – a causa degli attuali vincoli burocratici che impongono cambiamenti ai regolamenti dei singoli istituti – potrebbe volerci più tempo e potremmo non vederla fino all’anno 2025/26.



Comunque sia – solamente il tempo potrà dirci come procederà l’adozione della riforma del voto in condotta – ha esultato il ministro Valditara che ha definito la neonata legge “un passaggio fondamentale per la costruzione di un sistema scolastico” che sia in grado di “responsabilizzare” gli studenti, restituendo quella sempre più carente “autorevolezza ai docenti”, ribadendo che la suola deve rimanere “il perno dell’educazione” che può contribuire al miglioramento dell’intera “società” mettendo in chiaro fin dalla più giovane età “l’importanza della responsabilità individuale“.



Tutte le novità per la scuola con l’approvazione della riforma del voto in condotta: giudizi, sospensioni e multe per i danni

Ma cosa prevede la riforma del voto in condotta? I testi approvati sono parecchi, tutti nel segno di quel “cambio culturale” che Valditara vuole promuovere per l’istituzione che da più di due anni guida, partendo da una profonda revisione dell’istituto del ‘comportamento’ degli studenti che si accompagna ad una analoga nel sistema delle bocciature: torneranno – infatti – i voti in decimi anche nelle scuole medie che da diversi anni hanno adottato il sistema dei giudizi; così come nelle scuole elementari si tornerà a valutazioni da “ottimo” a “insufficiente” al posto delle poco chiare descrizioni (tra “in via di prima acquisizione” e “avanzato”). 



A fronte di un 5 nel comportamento – ed è un altro dei perni della riforma del voto in condotta – qualsiasi studente dalle medie in su verrà automaticamente bocciato, così come alle superiori un 6 porterà all’odiato debito formativo che si potrà recuperare con la presentazione di una tesina “in materia di cittadinanza e costituzione” che nel caso dei maturandi verrà esposto alla commissione d’esame; così come sarà necessario ottenere un 10 tondo per ricevere il massimo dei crediti formativi su cui si baserà il voto della Maturità.

Interessanti anche le novità per le sospensioni che a partire dall’adozione della riforma del voto in condotta non saranno più un momento in cui gli studenti sospesi potranno svagarsi a casa: la pena per la sospensione sarà l’obbligo di seguire un percorso extra-scolastico di riflessione sulle conseguenze dei comportamenti scorretti; mentre le sospensioni superiori a 15 giorni (ovvero quelle considerate gravi, al pari di un reato penale) si tradurranno nello svolgimento di “attività d cittadinanza solidale“.

Le ultime due questioni centrali della riforma del voto in condotta ci parlano di insufficienze alla voce del comportamento che scatteranno in caso di “comportamenti che configurino mancanze disciplinari gravi e reiterate” o di violazioni del regolamento del proprio istituto; così come gli studenti che danneggeranno i beni scolastici o minacceranno personale e docenti dovranno pagare multe tra i 500 e i 10mila euro in base alla gravità del gesto.