Dopo l’interruzione dovuta (anche) all’emergenza pandemica, a breve si realizzerà una sperimentazione riconducibile all’Azione 2 del progetto Pon Valu.E “Sostenere l’autovalutazione delle scuole”, finalizzata a una prima applicazione di strumenti e procedure aggiornati per la valutazione esterna, intesa come supporto per l’autovalutazione e il miglioramento delle istituzioni scolastiche.
Ripartiranno, dunque, anche se in via sperimentale, le valutazioni esterne delle scuole, a dieci anni di distanza dall’emanazione del DPR 80/2013. A tale scopo, Invalsi ha organizzato a Roma, dal 29 maggio al 1° giugno, un seminario di formazione intensivo e residenziale, “La valutazione esterna delle scuole: sperimentare nuovi strumenti e procedure”, rivolto ai 230 esperti che, dopo l’ultima visita condotta nel 2019, torneranno a valutare 180 istituzioni scolastiche appositamente individuate. Il termine della sperimentazione è fissato al 31 ottobre 2023.
Ogni nucleo esterno di valutazione (Nev) è formato da un dirigente tecnico con il ruolo di coordinatore, un esperto cosiddetto “profilo A”, docente o dirigente scolastico, e una figura, il “profilo B”, proveniente dal mondo accademico o da quello delle professioni, con competenze metodologiche e di ricerca valutativa. Il compito principale dei nuclei è quello di condurre le attività di valutazione esterna, al fine di monitorare e valutare il servizio offerto dalla scuola destinataria della visita. Vengono presi in esame i documenti fondamentali della scuola, le pratiche didattiche, l’organizzazione, i risultati e gli aspetti che contribuiscono a definirne la qualità complessiva, in un’ottica di complementarità e sinergia tra i soggetti in campo, con l’unico obiettivo del miglioramento.
Molti dei partecipanti hanno già preso parte negli anni scorsi a tali attività, ma non sono mancate persone che si cimentano per la prima volta nell’esperienza. Si può dire che sin dal primo giorno si è percepito un clima generale di positività e di motivazione tra i presenti, soddisfatti dall’idea di essere coinvolti nella ripresa del percorso interrotto anni prima, quasi a sancire il superamento di un momento decisamente negativo.
Già dai saluti istituzionali, Roberto Ricci e Renata Maria Viganò, presidente e vicepresidente Invalsi, hanno esplicitato le finalità dell’incontro formativo. Si vuole andare oltre la presentazione e socializzazione del complesso protocollo (in parte innovato) che ogni team è chiamato a rispettare in sede di visita, per portare a una comprensione condivisa del senso e del significato del lavoro dei Nev, all’interno del più ampio quadro di riferimento rappresentato dal DPR 80 e della cultura della valutazione che esso esprime: lavorare per sviluppare nel sistema nazionale di istruzione, dal livello micro al macro, la capacità di migliorarsi, di riflettere, di auto-valutarsi, per far sì che questo sia in grado di rispondere ai reali bisogni formativi delle nostre studentesse e dei nostri studenti, ora e nel futuro. Una consapevolezza forte, a cui si associa un’assunzione di responsabilità e di impegno, elemento imprescindibile del lavoro del valutatore esterno.
In linea con tale approccio, oltre alle sedute in plenaria, il seminario ha dato ampio spazio al lavoro in piccoli gruppi, per facilitare, appunto, il dibattito, la riflessione critica e la condivisione di un comune linguaggio e sistema di valori. Damiano Previtali, dirigente preposto all’Ufficio “Valutazione del sistema nazionale di istruzione e formazione” del ministero dell’Istruzione e del Merito, ha richiamato i compiti istituzionali del Snv nelle sue tre componenti, Invalsi, Indire e componente ispettiva.
Previtali ha dato avvio al suo intervento ripercorrendo le quattro fasi del “procedimento di valutazione” delle istituzioni scolastiche previste dal DPR 80 (autovalutazione, valutazione esterna, miglioramento e rendicontazione sociale) ed i relativi strumenti/documenti (rapporto di autovalutazione, piano di miglioramento – integrato, con la legge 107/2015, nel piano triennale dell’offerta formativa –, rendicontazione sociale). Ha quindi sottolineato come, all’interno di tale architettura, la valutazione esterna rappresenti l’elemento cruciale in termini di riflessività e criticità, in grado di portare al superamento di una logica puramente adempitivo-compilativa. I processi valutativi andrebbero vissuti come catalizzatori di processi reali di miglioramento, capaci di plasmare in modo organico, strutturale e integrato l’offerta formativa. In questo modo, il miglioramento, partendo dalla singola scuola, può diventare generatore di processi virtuosi sull’intero sistema scolastico.
Le giornate formative sono poi proseguite entrando nel merito dell’illustrazione dei nuovi strumenti e delle procedure per la valutazione esterna, dalla lettura dei dati alla conduzione della visita, dalla realizzazione delle interviste alla redazione del rapporto finale di valutazione esterna; i lavori sono stati coordinati da Michela Freddano, responsabile dell’Area valutazione delle scuole di Invalsi. È stato dato anche ampio spazio ad attività laboratoriali, all’interno delle quali tutti hanno avuto possibilità di intervenire con domande, considerazioni e riflessioni critiche.
Il protocollo, rispetto al passato, presenta due innovazioni significative: l’implementazione di una nuova piattaforma, Sveva (Sistema integrato valutazione esterna valutazione autovalutazione), in grado di raccogliere i dati in modo integrato rispetto al Snv e di fornire un ambiente per l’elaborazione del rapporto esterno, e un’articolazione della visita alla scuola su due giorni e non più su tre, per rendere il processo più snello, a parità di efficacia.
Si ricorda che le attività sopra descritte hanno un carattere sperimentale: la prospettiva è la possibilità di uscire dalla logica della sperimentazione, per rendere gli strumenti della valutazione esterna (e le relative risorse) strutturali e organici all’interno del nostro sistema di istruzione e formazione. Si tratta di un’imprescindibile condizione per cui questi possano veramente rispondere alle finalità per cui sono stati pensati.
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