Le perplessità nel mondo sindacale riguardo l’accordo sul concorso scuola sono avanzate anche dalla UIL e da Pino Turi, segretario UIL scuola che ha commentato con scetticismo l’accordo raggiunto ieri dai partiti di maggioranza relativamente alle modalità di svolgimento del concorso a cattedra per i docenti precari. “E’ un accordo della politica. E’ stata la notte dei lunghi coltelli, non è un accordo fatto per le persone e le scuole. E’ pura gestione del potere che trova un accordo per sopravvivere. Noi avevamo fatto una proposta molto semplice: concorso con una selezione per titoli e basta. Il merito lo potevamo rinviare ad un esame finale, a fine anno. Ma qui rinviamo tutto e diciamo che abbiamo scherzato e di nuovo si riparte con le supplenze. E’ fuori da ogni logica.” Duro anche il commento sull’atteggiamento del M5S: “Il movimento 5 stelle ha dimostrato incoerenza, si è rimangiato le assunzioni a settembre. Oggi è evaporata l’urgenza, sono degli incoscienti. Un concorso per titoli permetteva di lasciare, nell’emergenza sanitaria, tutti a casa ed è un concorso vero e proprio secondo costituzione.” (agg. di Fabio Belli)



CONCORSO SCUOLA, PERPLESSITA’ SUL BLOG DELLE STELLE

Il Movimento 5 Stelle è tornato sull’accordo per il concorso scuola, spiegando che così è stata scongiurata «ogni ipotesi di sanatoria, che qualcuno avrebbe voluto ma che dal nostro punto di vista avrebbe rappresentato un’offesa per la classe docente italiana e un atto contrario all’articolo 97 della Costituzione». La prova scritta invece serve a garantire «una selezione ancora più meritocratica». Nel post pubblicato sul Blog delle Stelle viene reso merito al lavoro della ministra Azzolina e «alla capacità di mediazione del presidente Conte». Ma Flc Cgil non nasconde le sue perplessità. «Ci troveremo di fronte a un nuovo anno scolastico che comincia con oltre 200mila cattedre scoperte, avvicendamento di supplenti e difficoltà per famiglie e alunni», ha dichiarato Francesco Sinopoli, segreterio generale di Flc Cgil. Per il dirigente sindacale «l’accordo raggiunto non snellisce la procedura, perché sostituisce il quiz con una prova scritta a risposte aperte, a cui poi seguiranno formazione e prova orale selettiva, con il risultato che i tempi di espletamento del concorso si allungheranno piuttosto che accorciarsi». (agg. di Silvana Palazzo)



GILDA “CHIAREZZA SU POSTI E GRADUATORIE”

Dopo l’accordo raggiunto nella notte in merito al concorso scuola è intervenuto anche Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, che però ha espresso massima e comprensibile cautela. Commentando la notizia dell’intesa, come riferisce il portale Tecnicadellascuola, Di Meglio ha puntualizzato: “Per poter esprimere le nostre valutazioni sull’accordo raggiunto questa notte a Palazzo Chigi, aspettiamo di leggerne il testo e di esaminare i dettagli della nuova procedura riservata. Due questioni importanti sulle quali è necessario fare chiarezza riguardano il numero effettivo di posti disponibili e le graduatorie dalle quali verrebbero chiamati i candidati a sostenere le prove”. Il coordinatore della Gilda degli Insegnanti ha poi ribadito con una punta di amarezza la certezza che al momento si fa sugli imminenti mesi a venire, quando cioè da settembre, con la riapertura delle scuole ci saranno ancora troppi docenti precari in cattedra.



“Unica nota positiva è la decisione di aver rinunciato allo svolgimento del concorso straordinario in piena estate con l’emergenza sanitaria ancora in corso”, ha poi aggiunto. Infine ha voluto ribadire la loro proposta: “avviare tutti i docenti con i requisiti previsti per la partecipazione al concorso straordinario ad un percorso formativo di qualità al termine del quale i candidati saranno valutati in base al percorso formativo, alla prova e ai titoli”. In tal modo, ha chiosato, “sarà possibile stabilire chi rientra nel contingente e chi, invece, potrà acquisire soltanto l’abilitazione”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

DOCENTI VS DECRETO: “RESTIAMO PRECARI”

L’accordo del Governo in realtà è una piena vittoria dei sindacati e del Pd, mentre è un boccone amaro mandato giù da Italia Viva, M5s, la stessa Ministra Azzolina e parte del Centrodestra: il concorso scuola si farà, ma non sarà un quiz e non sarà una sanatoria salva-precari e soprattutto non si avrà in estate ma alla ripresa della scuola a settembre (o forse ottobre, ancora manca una data). Se Conte si dichiara soddisfatto, lo sono molto meno i protagonisti destinatari di quel concorso per 32mila posti di assunzione: «Ma se la scuola inizia il primo di settembre e le classi dovranno essere di più. Si inizierà senza insegnanti? E assunti mai! Per fare una graduatoria provinciale di precari eterni ci andava davvero poco», lamenta un docente sentito da La Tecnica della Scuola.

Come lui tanti altri hanno sentenziato come del tutto negativo l’accordo “al ribasso” formulato dal Governo nel Decreto Scuola prossimo alla pubblicazione: «La solita fregatura…non viene assunto più nessuno e a settembre ci sarà il caos… Fino ad ottobre inoltrato ci saranno ancora i balletti delle cattedre». Al netto delle polemiche, il problema del caos in autunno quando già bisognerà capire come e in che termini le classi potranno tornare a scuola vista l’emergenza coronavirus, è alquanto immaginabile. Si attendono novità dal testo finale del Decreto ma sembra ormai incardinato l’accordo sul nuovo Concorso Scuola straordinario: i tempi del resto sono strettissimi in Parlamento e tanto al Senato quanto alla Camera è assai improbabile che vi sarà un lungo dibattito prima del più che scontato voto di fiducia.

AZZOLINA HA PENSATO ALLE DIMISSIONI

Fumata bianca sul decreto scuola dopo il vertice notturno nella maggioranza. I vari esponenti del governo, presenti al tavolo assieme al Premier Conte, hanno trovato la quadra sul concorso per i precari, che si terrà dopo l’estate e non a crocette, prevedendo una prova scritta. Nel frattempo i circa 32mila docenti precari delle scuole medie e superiori, otterranno una cattedra a tempo determinato attraverso le graduatorie d’istituto che andranno aggiornate, a disposizione della scuola dal prossimo 1 settembre. “La soluzione trovata – le parole di Anna Ascani, viceministra dell’istruzione in quota Pd, riportate da Repubblica – ci convince perché va nella direzione auspicata. Il Partito democratico non voleva una sanatoria e non abbiamo mai sostenuto che si potesse entrare a scuola senza una forma di selezione. Noi pensavamo che le crocette non fossero un sistema di selezione adeguato e la pandemia ha cambiato tutto il quadro. Con i precari e i sindacati volevamo cambiare un concorso-lotteria e ci siamo riusciti, ora guardiamo a settembre”. La soluzione raggiunta è molto vicina alle richieste fatte dai Dem e da LeU, mentre la ministra Azzolina, sempre come riporta Repubblica, pare abbia pensato addirittura di lasciare l’incarico nella serata di ieri, prima dell’accordo. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

SCUOLA, ACCORDO GOVERNO SU CONCORSO, AZZOLINA “SÌ AL MERITO”

Raggiunto l’accordo con il governo in merito al tema dei concorsi. Il premier Conte ha così riassuntola questione dopo un’attenta valutazione: “Combattiamo il precariato, garantendo la meritocrazia”. E dello stesso parere sembra essere anche la ministra dell’Istruzione Azzolina che ora auspica a tradurre l’intesa in misura da inserire nel dl scuola. L’accordo raggiunto, come riferisce RaiNews, prevede una prova scritta per 32 mila insegnanti ma non attraverso un quiz e non ad agosto, in accordo allo stesso premier. Adesso, dunque, il ministro Azzolina si dice pronta a tradurre l’accordo in una norma da inserire nel decreto. “Vogliamo ridurre il precariato, per dare più stabilità alla scuola, e vogliamo farlo attraverso una modalità di assunzione che garantisca il merito”, ha aggiunto il responsabile dell’Istruzione, sintetizzando e ribadendo quanto già sostenuto dal premier Conte.

Fra gli aspiranti candidati, ha precisato, ci sono “anche migliaia di giovani che si preparano da tempo e vogliono avere la loro occasione per cominciare ad insegnare”. Il presidente del Consiglio si è detto soddisfatto dell’accordo raggiunto ed in merito dal Pd dicono: “Ha vinto non una parte politica, ma il buon senso. La soluzione individuata ci convince perché va nella direzione che abbiamo sempre auspicato. Ringraziamo dunque la maggioranza, la ministra e il presidente del Consiglio per il grande lavoro fatto”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

AZZOLINA: “NO QUIZ, MA ELABORATO”

Accordo nella notte sul decreto scuola dopo la mediazione del premier Giuseppe Conte. Nel vertice di governo convocato dal presidente del Consiglio è stata trovata l’intesa: il concorso per i precari ci sarà, ma dopo l’estate; inoltre, non sarà più a “crocette”, a quiz, ma con una prova scritta. La proposta di Conte sul concorso straordinario per i docenti è stata accolta dalla maggioranza dopo le iniziali divisioni che avevano portato al vertice. Quindi resta la prova preselettiva in entrata per l’assunzione di 32mila insegnanti, ma si terrà dopo l’estate e in forma scritta, con consegna di un elaborato. Secondo quanto riportato da Repubblica, si tratta di una soluzione che secondo le fonti permette di combattere il precariato garantendo la meritocrazia.

Soddisfatta la ministra dell’Istruzione: «Bene la soluzione sul concorso straordinario per la scuola». Lucia Azzolina ha aggiunto: «Abbiamo 78 mila insegnanti da assumere nel primo e secondo ciclo fra concorsi ordinari e concorso straordinario. Sono numeri importanti e dobbiamo fare presto». A tal proposito, invita a lavorare rapidamente col Parlamento per tradurre la misura in una norma da introdurre nel decreto scuola. (agg. di Silvana Palazzo)

SCUOLA, VERTICE DI GOVERNO SLITTA A TARDA NOTTE

Vertice di governo per discutere di scuola: è slittato a tarda notte l’incontro tra i partiti di maggioranza. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha provato a mediare visto che le posizioni erano distanti su concorsi e assunzioni. Domani pomeriggio però il decreto sarà in commissione al Senato, quindi bisogna fare in fretta. La proposta di mediazione è arrivata da Pd e Leu: rinviare il concorso alla fine dell’anno scolastico, nel 2021, per i contratti a tempi indeterminato e nel frattempo impiegare i precari, sulla base dei titoli, a settembre. Lo riporta l’HuffPost, spiegando che il Movimento 5 Stelle tentenna e con Italia Viva chiede che si proceda per concorso, accusando Pd e Leu di volere una sanatoria. Il premier Giuseppe Conte, che è più vicino a M5s che al Pd su questa questione, ha spiegato che i concorsi vanno fatti e ricordato che il decreto scuola era stato già votato da Pd e Leu a dicembre, quando c’era il ministro Fioramonti. (agg. di Silvana Palazzo)

SCUOLA, OGGI VERTICE GOVERNO? CONTE MEDIA

Non sono bastate le trattative in “chiaroscuro” degli ultimi giorni tra Pd, M5s e LeU, lo scontro sulla scuola è ancora apertissimo e rischia di portare allo sbaraglio il Governo Conte che già non riesce a trovare accordi neanche sugli altri punti dell’agenda di rilancio del sistema Paese dopo il coronavirus. Il tema è doppio, le riaperture e il concorso scuola, due facce della stessa medaglia di sfida tra l’area “sindacalista” del Governo e chi invece prova a muoversi su profili più “liberali”: il Premier Giuseppe Conte dopo aver cercato una lunga mediazione potrebbe già oggi convocare un vertice di Governo per dirimere lo scontro che dovrà in ogni modo risolversi in tempi strettissimi data la scadenza del Decreto Scuola in programma il prossimo 7 giugno (e deve ancora passare da entrambi i rami del Parlamento). A frenare la mediazione e dunque ad imporre l’urgenza di un vertice di Governo – spiegano fonti di P. Chigi all’Ansa – è il clima di nuova tensione che sembra emergere tra Pd e M5S: dalla scuola al nodo Atlantia fino al codice appalti, ma anche la possibile ricandidatura di Virginia Raggi a sindaco di Roma. Conte in tutto questo tenta una mediazione sapendo che in primo luogo è proprio il tema della scuola ad “urgere” un confronto diretto e un Decreto legge immediato per non dover cominciare tutto da capo.

I NODI DELLO SCONTRO SULLA SCUOLA

Sul tavolo della Ministra Miur Lucia Azzolina due “nodi” non indifferenti: in primis il Concorso Scuola con bandi e dettagli già pronto da mesi ma che non trova un accordo sulla data e la modalità di esame: il bando per i circa 30mila nuovi insegnanti – precari da anni – vede Governo nettamente spaccato. La linea del M5S è definita come “ferma” dal board grillino mentre quella del Pd è fotografata dagli emendamenti presentati al decreti: «Per noi bisogna valorizzare immediatamente il patrimonio di conoscenze dei precari ed inserire il primo settembre 40.000 insegnanti, non rinunciando al merito ed alla selezione con una prova vera a fine anno scolastico», spiega Marcucci (senatore Pd) bocciando l’idea di quiz a crocette che invece vuole Azzolina con l’intero M5s.

Attendono tutti la mediazione di Conte, volendo evitare una “sanatoria” per i precari da un lato ma anche dando un inizio certo di anno scolastico (che già vivrà dei problemi del contagio da coronavirus): «Sarebbe meglio destinare tempo all’organizzazione del nuovo anno scolastico in totale sicurezza, si riconosca il giusto merito a questi docenti rimasti troppo a lungo precari» è invece l’idea di Licia Ronzulli (Forza Italia) che si schiera con Italia Viva di fatto più vicina alla linea M5s che non a quella Pd-Leu, in supporto invece ai sindacati. «Condivido la necessità di quanti chiedono di tornare tra i banchi a settembre. È una priorità per il governo. Come già detto più volte siamo al lavoro insieme al Cts per la ripresa delle lezioni in presenza e in sicurezza a settembre», spiega sui social la Ministra dell’Istruzione rispondendo alle critiche giunte da Centrodestra e Italia Viva in merito ai ritardi sia del Decreto Scuola che per il rientro in sicurezza da settembre. Nel probabile vertice di Governo di questa sera – con possibilità di slittamento a domani – sul tavolo oltre alla scuola anche il tema delicato dello scontro Atlantia-M5s sulle Autostrade e il prossimo Decreto “semplificazioni” che dovrebbe arrivare in CdM nei prossimi giorni. Le tensioni sono alte e il Governo Conte in pochi giorni torna nuovamente a “giocarsi tutto” per evitare una clamorosa crisi politica nel pieno della fase 2.