È soddisfatta la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina dopo il parere del Cts dato sul rientro in classe di altre 4 Regioni: «Oggi il Comitato Tecnico Scientifico si è riunito, su richiesta del Ministero della Salute, per esprimersi sul rientro in classe di studentesse e studenti delle scuole superiori, previsto dal Governo. Ne è emerso un parere molto netto», scrive su Facebook la titolare della Scuola in quota M5s.



Il Comitato Tecnico Scientifico ha infatti ricordato nel suo parere che le scuole hanno avuto un ruolo di fatto “limitato nella trasmissione del virus”, concetto subito ripreso dalla Azzolina che già nel penultimo Dpcm spingeva per il rientro in presenza anche delle Superiori: «il Cts ha anche ribadito – non è la prima volta che lo dice – che l’assenza prolungata da scuola può provocare conseguenze gravi nei ragazzi, per gli apprendimenti e per la sfera emotiva e relazionale». Le valutazioni degli scienziati, concluda la Ministra, «rappresentano una guida chiara che mi auguro possa garantire a scuole e studenti le certezze di cui hanno bisogno. Il rientro in classe è un atto di responsabilità nei confronti dei nostri giovani».



CTS: “OK RIENTRO IN PRESENZA”

È terminata la riunione urgente del Cts, con la decisione finale che lascia il via libera al ritorno in presenza per le scuole superiori di Molise, Lazio, Piemonte (al 50%) ed Emilia Romagna: «Le scuole devono essere riaperte: chi le tiene chiuse se ne assume la responsabilità», sottolineano gli scienziati del Comitato Tecnico Scientifico, secondo le anticipazioni del Corriere della Sera. Il Dpcm dunque viene lasciato invariato, con il rientro tra 50% e 75% nelle regioni “arancioni” o “gialle” laddove non vi siano ordinanze regionali più restrittive.



Ora dunque la “palla” passa ai Governatori che hanno tempo fino a questo pomeriggio per prendere eventuali decisioni più restrittive rispetto al Dpcm: «se però qualche presidente di regione decidesse diversamente se ne assume la responsabilità», ribadiscono gli scienziati del Cts riuniti d’urgenza dal Governo a meno di 24 ore dal ritorno in classe per le 4 Regioni in esame (ricordiamo che Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Toscana e Abruzzo erano già ripartite una settimana fa, ndr). Viene data dunque per una volta “autonomia” alle Regioni Bisogna tener conto delle situazioni congiunturali dei diversi territori»), parere insolito lungo l’intera gestione politica della pandemia Covid.

RIUNIONE D’URGENZA DEL CTS SULLA SCUOLA

Riunione urgente del Comitato Tecnico Scientifico convocata dal Governo per le ore 11 con avviso arrivato solo poche ore prima: domani 18 gennaio la scuola superiore italiana secondo l’ultima norma del Dpcm 14 gennaio dovrebbe riaprire in presenza su tutto il territorio nazionale «almeno al 50% e fino ad un massimo del 75% della popolazione studentesca sia garantita l’attività didattica in presenza, fatte salve le diverse disposizioni individuate da singole Regioni».

Ma è proprio la possibilità di ridurre la Dad per le Superiori, dopo mesi di “lockdown” imposto agli studenti, ad aver riacceso i riflettori attorno al mondo scuola a meno di 24 ore dalla riapertura ufficiale: il Ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia ha lanciato l’allarme al Cts, convocato d’urgenza prima di un quasi certo ulteriore vertice con i Ministri interessati (Azzolina, Speranza, De Micheli e lo stesso Boccia). Il motivo della convocazione, spiegato da Orizzonte Scuola, sarebbe dovuto perché alcune Regioni stanno facendo pressing per tenere Dad al 100% dopo l’ultima classificazione del Ministero della Salute venerdì scorso: il Governo chiede dunque un parere urgente al Comitato Tecnico Scientifico sul ritorno in classe da domani, per eventuale rinvio (ennesimo in extremis) della didattica in presenza.

RIAPERTURA SCUOLE: DOMANI COSA SUCCEDE

Nel pieno della crisi di Governo e solo un giorno dopo dall’ingresso in vigore del nuovo Dpcm, il mondo scuola torna di nuovo nel caos (quantomeno per le Superiori): tecnicamente il rientro domani è previsto solo in Molise, Piemonte, Lazio, Emilia Romagna, visto che il Dpcm prevede la riapertura «fatte salve le diverse disposizioni individuate da singole Regioni». Per il 25 gennaio è previsto rientro in Umbria, Campania, Puglia, Liguria, mentre per Marche, Calabria, Basilicata, Sardegna, Veneto, Friuli Venezia Giulia è stato deciso l’abbandono della Dad al 100% solo dal 1 febbraio in poi. Messe in zona rossa da oggi, Lombardia, Alto Adige e Sicilia vedono chiuse fino al 31 gennaio non solo le Superiori ma anche la classe seconda e terza delle Medie. Il Cts dunque viene convocato dal Governo per dirimere in realtà “solo” la riapertura per le 4 Regioni di cui sopra che in teoria da domani dovrebbero prevedere la norma aggiornata dell’ultimo Dpcm: nel corso della giornata riporteremo nuovi aggiornamenti in merito, non appena giungeranno notizie ufficiali dal Miur.