I presidi hanno altre priorità, l’opposizione è sul piede di guerra: la proposta di reintrodurre il grembiule a scuola di Matteo Salvini ha diviso tutti. Pd all’attacco, come dicevamo, queste le parole di Simona Malpezzi: «Lui vuole il grembiule a scuola, noi docenti formati, continuità didattica, innovazione, tempo pieno per tutti, scuole sicure, spazi innovativi per l’apprendimento, competenze per i nostri ragazzi. Il grembiule non costa (pagano i genitori), il resto sì». Così Antonio Misiani: «A Napoli si spara nelle strade, una bambina di 4 anni è stata colpita e rischia la vita ma il ministro dell’interno, in perenne campagna elettorale, preferisce occuparsi del grembiule per i bimbi a scuola. Una vergogna». Particolarmente duro il giudizio di Oscar Giannino, che attacca su Twitter: «Veramente il Duce l’ha intenzionalmente evocato lui, scegliendo di parlare da quel balcone a Forlì, inutile polemizzi con chi lo sottolinea Se da quel balcone parli di “ordine e disciplina”, sai bene che il complemento dell’epoca era “libro e moschetto”». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
IL COMMENTO DEI PRESIDI
Non mancano le polemiche sulla proposta di Matteo Salvini di reintrodurre i grembiuli nelle scuole. Pd contrario, ecco il commento di Michele Anzaldi: «Salvini lasci stare il grembiule e faccia il lavoro per il quale è pagato dagli italiani: occuparsi davvero della sicurezza dei cittadini. Ostia Viterbo Napoli: c’è un allarme sicurezza che tutti vedono tranne il titolare del Viminale. Se non è in grado di fare il ministro, lasci». Queste, invece, le parole del presidente dell’Associazione nazionale presidi (Anp), Antonello Giannelli, all’Ansa: «Reintrodurre il grembiule nelle scuole e’ possibile, non mi sembra ci siano problemi particolari nel farlo, certo abbiamo altre priorità’, non mi sembra, insomma, una questione fondamentale. L’emergenza più importante e’ un’altra. Abbiamo solai e controsoffitti delle scuole che andrebbero monitorati, ogni settimana c’e’ un crollo. A volte si tratta di fatti lievi, a volte cadono interi pezzi di soffitto. E’ questa una cosa molto urgente su cui intervenire e poi, se costa mettere a posto le situazioni, non costa quasi nulla fare le verifiche. Un monitoraggio andrebbe fatto subito, questa e’ l’emergenza numero uno. Finora su questo fronte non e’ stato fatto nulla, non mi e’ arrivata alcuna segnalazione in tal senso dalle scuole». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
LA PROPOSTA DEL LEADER DELLA LEGA
Dopo l’ok alla riforma sull’educazione civica, Matteo Salvini vuole reintrodurre il grembiule nelle scuole. Intervenuto ad un comizio a San Giuliano Terme, provincia di Pisa, il ministro dell’Interno ha affermato: «L’ho proposto anche al ministro della Pubblica Istruzione, come quando ero bimbo io alle Elementari e alle Medie, nel nome del rispetto e della parità di tutti i bimbi e le bimbe, chiederò che venga rimesso anche il grembiule per evitare che c’è quello con la felpa da 700 euro e il figlio di un operaio che non se lo può permettere». Prosegue il segretario federale del Carroccio: «Già so che diranno che lo faceva anche il Duce, “vuoi tornare al Ventennio”: vedo i quattro nipotini sfigati dei partigiani che se li vedessero si rivolterebbero nelle tombe. No, siamo in democrazia e rimarremo in democrazia, ma rispetto delle regole: ordine e disciplina vanno insegnati fin da piccoli».
SALVINI: “GREMBIULE NELLE SCUOLE”
Nuova proposta di Matteo Salvini, che a Modena ha condiviso il palco del comizio con Luca Toni: il web si è diviso, ma da Forza Italia plaudono all’iniziativa. Su Twitter, l’azzurra Mariastella Gelmini ha commentato: «Salvini propone grembiule a scuola. Bene: è misura condivisibile, tant’è che lo ha reintrodotto governo Berlusconi con riforma del 2008, in cui c’era anche voto in condotta. Non gli chiederemo il copyright…Le idee di centrodestra ci piacciono, anche quando copiate». Negli scorsi giorni un altro forzista come Giorgio Mulè aveva accolto positivamente la proposta ai microfoni di Radio Cusano Campus: «Sono favorevole, ai miei tempi si portava: dà senso di ordine e disciplina. A scuola si va vestiti tutti uguali, non si mortifica la creatività perché a quell’età ancora si deve formare. E’ una cosa che mette a proprio agio anche i genitori, che magari provano disagio nel mandare i propri figli vestiti in un modo rispetto al figlio del “principe” che va vestito in altro modo».