Scuola, sciopero insegnanti 8 giugno 2020: l’annuncio arriva direttamente da FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA, SNALS CONFSAL, GILDA UNAMS. I sindacati si sono scagliati contro il Governo, posizione durissima: risorse insufficienti e provvedimenti inadeguati, il sunto della nota diramata dalle sigle contro il ministro Lucia Azzolina. Nella lunga nota stampa, viene chiesto un piano di investimenti straordinari per la scuola ed un piano di assunzioni per personale ATA e docente. Non è stata raggiunta alcuna intesa nell’ultimo tentativo di conciliazione, per questo motivo lo sciopero è divenuto ufficiale. «Per consentire di far fronte all’accresciuto fabbisogno di docenti e collaboratori scolastici, oltre che alla necessaria dotazione di materiali igienico sanitari e di DPI per alunni e personale, occorre infatti prevedere un” sostanzioso incremento di risorse», la spiegazione dei sindacati, che ha poi fornito una lista di temi da affrontare e da risolvere.
SCUOLA, SCIOPERO INSEGNANTI 8 GIUGNO 2020: IRA M5S
Non è tardata ad arrivare la replica, sempre in una nota, del Ministero dell’Istruzione: il dicastero ha ricordato le misure messe in campo per affrontare l’emergenza coronavirus, a partire dagli 1,4 miliardi di euro stanziati nel decreto Scuola, senza dimenticare le risorse per la didattica a distanza e per l’edilizia scolastica. E ancora: «Confermiamo la volontà della ministra Lucia Azzolina di portare avanti la richiesta di ulteriori risorse per il settore Istruzione, anche per la stessa ripartenza di settembre. Nonché l’impegno a vigilare per far sì che non ci siano casi di sovraffollamento nelle classi».
E nelle ultime ore si è acceso anche il dibattito in sede politica, con il Movimento 5 Stelle che giudica «incomprensibile» lo sciopero degli insegnanti del prossimo 8 giugno 2020. Dalla parte dei sindacati la Lega, ecco il giudizio di Mario Pittoni: «Non è incomprensibile che i sindacati della scuola pensino allo sciopero generale. Incomprensibile è che il M5S lo trovi incomprensibile, visto che a settembre perderemo altri 30 mila docenti titolari senza che siano previsti rimpiazzi, in piena emergenza sanitaria. Passeranno anni prima di vedere gli 80 mila rincalzi annunciati dal ministero e intanto il comparto rischia il collasso».