Ritorno in classe, nelle scuole superiori della Sicilia, per 240mila studenti che negli ultimi 100 giorni si sono dovuti affidare alla ormai celebre Didattica a distanza. Questa mattina, come spiega PalermoToday, si è assistito al ritorno alle lezioni in presenza per il 50% della popolazione scolastica anche se le scelte di ciascuna scuola variano da istituto a istituto. C’è ad esempio chi ha deciso di optare per le classi dimezzate, altre hanno scaglionato gli accessi nelle aule. Dopo lo stop causato dall’istituzione della zona rossa, il ritorno in aula per gli studenti delle superiori era slittato ad oggi 8 febbraio.



Ad ogni modo il ritorno in classe di migliaia di studenti risolleva un tema mai sopito: il timore di una risalita dei contagi. Per questo, al fine di tenere sotto controlla la situazione nelle scuole, la Regione Sicilia ha predisposto screening per studenti e personale scolastico, come riferisce Il Fatto Nisseno online. L’assessorato regionale della Salute ha già provveduto a tal fine all’invio di una circolare ai direttori generali delle nove Aziende sanitarie provinciali, ai commissari Covid di Catania, Messina e Palermo, all’Anci Sicilia e al direttore dell’Ufficio scolastico regionale, al fine di avviare tutti i controlli per monitorare l’evoluzione dell’epidemia.



SCUOLA SICILIA, STUDENTI SUPERIORI TORNANO IN CLASSE DOPO 100 GIORNI DI DAD

Al fine di evitare nuovi contagi in seguito al ritorno a scuola di migliaia di studenti delle superiori in Sicilia, l’Anief ha predisposto un piano dettagliato, come evidenziato dal presidente Marcello Pacifico e ripreso da PalermoToday, il quale ha richiamato alla massima attenzione. “Noi restiamo dell’idea che occorra introdurre periodicamente la possibilità di effettuare in ogni scuola tamponi di tipo rapido: anche la scienza ci dice che è una procedura che proprio alle superiori porta a una diminuzione dei nuovi casi Covid19 del 50%”, ha spiegato Pacifico. Uno screening continuativo, infatti, “è la migliore prevenzione rispetto alla diffusione del contagio, certamente adottando le misure preventive stabilite in ogni istituto anche attraverso le Rspp ed Rsu, con la messa a disposizione di mascherine adeguate, possibilmente di tipo FFP2 con filtro, a partire dai docenti della scuola dell’infanzia e di sostegno”, ha aggiunto il presidente che auspica anche in una accelerazione delle vaccinazioni, “facendo attenzione a somministrare quelle adeguate perché i docenti e i lavoratori della scuola sono particolarmente esposti, a partire dagli oltre 300 mila over 55”.

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