ORDINANZA MIUR: OK STUDENTI UCRAINI PROMOSSI ANCHE SE INSUFFICIENTI

Sta già suscitando qualche polemica la decisione del Ministero dell’Istruzione di rendere promossi e ammessi all’anno scolastico successivo gli studenti ucraini nella scuola italiana. La nuova ordinanza firmata dal Miur prevede infatti la possibilità di promuovere i profughi arrivati negli ultimi tre mesi anche se non hanno abbastanza valutazioni e non sanno l’italiano.



Lo riporta oggi il “Corriere della Sera”, certificando il nuovo parere positivo del Ministro Bianchi dopo l’ok del CSPI: l’ordinanza definisce specifiche misure sulla valutazione finale degli apprendimenti degli alunni ucraini iscritti nelle classi del primo e del secondo ciclo di istruzione a partire dal 24 febbraio 2022. Si spera in questo modo che gli stessi studenti – circa 20mila dislocati in Italia, per lo più tra Campania e Lombardia – possano far presto ritorno in patria, con l’attenuarsi (si spera) della guerra nei prossimi mesi. Nella valutazione finale possono essere promossi anche se non hanno abbastanza voti o se sono insufficienti in una o più materie, italiano compreso. Si tiene invece conto, si legge nell’ordinanza citata anche da “Orizzonte Scuola” «dell’impegno, del livello di competenze linguistico comunicative della lingua italiana», ma anche della «complessità del processo di apprendimento maturato nel contesto della guerra e dell’emergenza umanitaria». Tradotto in parole povere, gli studenti ucraini avranno una sorta di “corsia a parte” che potrà ammetterli all’anno successivo anche se hanno combinato molto poco negli ultimi 2 mesi di scuola (essendo da poco giunti nel nostro Paese in fuga dalla guerra).



VALUTAZIONE MIUR, COSA PREVEDE L’ORDINANZA

L’intento del Miur e del Governo è quello di evitare ai ragazzi e ragazze arrivati nel nostro Paese di perdere l’anno intero nel loro Paese: la valutazione comunque spetterà al collegio dei docenti e – si legge nell’ordinanza del Miur per la quale è atteso il parere del Consiglio superiore della pubblica istruzione, prima della pubblicazione – deve essere collegiale.

«In deroga all’art.2 del Decreto legislativo e all’art. 3 dell’Ordinanza valutazione primaria, qualora i docenti contitolari della classe ovvero del consiglio di classe non abbiano elementi sufficienti per la valutazione degli apprendimenti in ciascuna disciplina, la valutazione finale è espressa attraverso un giudizio globale sul livello di sviluppo degli apprendimenti, sull’acquisizione delle prime competenze linguistico-comunicative in lingua italiana, sul grado di socializzazione e di partecipazione alle attività didattiche», si legge nell’ordinanza mostrata da “Orizzonte Scuola”. Non solo, sempre sul fronte della valutazione finale degli studenti ucraini, si fa riferimento «all’eventuale Piano didattico personalizzato (PDP) predisposto, tenendo conto dell’impatto psicologico e del livello delle competenze linguistico-comunicative nella lingua italiana degli studenti, nonché della complessità del processo di apprendimento maturato nel contesto della guerra e della conseguente emergenza umanitaria».