Caro direttore,
più penso a quanto sta accadendo in merito alle dimissioni del ministro Fioramonti più sono certo che il problema non sia semplicemente cambiare ministro, ma cambiare metodo e atteggiamento.
Non ho mai nascosto il mio pensiero su un ministro che non c’era mai e non ha mai coinvolto la maggioranza. Chi aveva scelto, difeso e messo la faccia su Fioramonti ministro adesso ha deciso i suoi successori. Facciamo loro i nostri auguri e speriamo che almeno capiscano gli errori fatti. Chi farà il ministro dell’Istruzione e dell’Università deve aver chiaro da subito che c’è una maggioranza, e di sicuro c’è una parte della maggioranza, che non è disposta a stare a guardare mentre viene demolita la scuola dell’autonomia, della valutazione, del merito, della qualità.
Una parte della maggioranza crede che la scuola sia un percorso educativo e non semplicemente un insieme di nozioni, che pensa che la scuola sia fatta per i ragazzi e quindi la selezione, la formazione e la valutazione di chi insegna rappresentino un percorso fondamentale. Una parte della maggioranza che crede nell’autonomia scolastica, nel lavoro e nella responsabilità di dirigenti e docenti, che pensa che i ragazzi abbiano bisogno di dialogare e conoscere la realtà e per questo non demonizzano esperienze come l’alternanza scuola-lavoro o l’apprendistato. Una scuola che è statale ma anche non statale e realisticamente pensa che tutte e due siano fondamentali perché rappresentano le due gambe del sistema di istruzione pubblico.
O si capisce che c’è una parte della maggioranza che crede in questa scuola oppure il rischio è di avere una “non maggioranza” sul tema scuola.
Siamo in maggioranza, abbiamo collaborato per migliorare il decreto scuola e per trovare risorse nella legge di bilancio. Abbiamo la coscienza a posto sul lavoro svolto in questi quattro mesi in favore della scuola, fatta per i ragazzi. Ma non siamo disponibili a vedere un altro ministro assente, che si palesa solo nelle interviste, che non ha mai riunito né ascoltato la maggioranza, mai presente in commissione o in aula.
La scuola ha sicuramente bisogno di più risorse ma ha anche bisogno di rimettere al centro il percorso educativo dei ragazzi e per fare questo occorrono tempo, lavoro e… una maggioranza.