La scuola è pronta a partire con i ragazzi di Bolzano che torneranno sui banchi già dal 5 di settembre e tutti gli altri ‘colleghi’ che li seguiranno – qui trovate tutti i dettagli regione per regione – nel corso dei 10 giorni successivi: ad attenderli (oltre ad amichetti e docenti) troveranno tutta una serie di novità frutto delle numerose riforme promosse dal ministero guidato da Giuseppe Valditara, approvate nel corso degli ultimi mesi.



Il pacchetto di novità più corpose riguarda la cosiddetta riforma del voto in condotta (alla quale arriveremo tra un attimo), mentre una tra quelle che sicuramente creeranno non pochi malcontenti negli studenti ci parla del divieto assoluto e tassativo di usare cellulari e smartphone tra i banchi di scuola: un divieto che riguarda soprattutto le scuole medie – o secondarie di primo grado, che dir si voglia –  ma che è esteso anche alle elementari e che prevede l’unica eccezione degli studenti con disabilità e DSA (ovvero i disturbi dell’apprendimento); mentre non si applicherà a pc e tablet, purché sia un docente ad autorizzarli.



Torneranno a scuola anche i cosiddetti docenti tutor ed orientatori già introdotti nelle scuole superiori e che per la prima volta faranno capolino anche nelle medie: il loro compito (certamente importante) è quello di aiutare gli studenti nella loro formazione e nelle scelte di percorsi che siano coerenti con lo loro aspirazioni future; fino a suggerirgli gli istituti da frequentare nel caso si trovino a fare i conti con il passaggi tra medie e superiori, oppure con quello tra superiori, università e mondo del lavoro.

Scuola: le novità introdotte da Valditara tra il 4+2 degli ITS e l’educazione civica

Nella scuola del 2024 dovrebbe proseguire ancora la riforma degli istituti tecnici che ha introdotto – sperimentalmente già lo scorso anno, in alcuni istituti – il cosiddetto percorso “4+2” che riduce a quattro anni il tempo sui banchi per poi affiancargli altri 2 anni all’interno delle ITS Academy: in questo caso l’obiettivo è quello di aumentare la sinergia tra i vari istituti professionali e il mondo del lavoro, dando una serie di opportunità concrete a chi – conclusi gli studi – decide di mettere da parte libri di testo ed appunti.



Quest’anno a scuola verrà potenziato l’insegnamento dell’educazione civica con almeno 33 ore di lezioni frontali spalmate su tutto l’anno accademico: numerose – anche in questo caso – le novità, a partire da lezioni interamente dedicate alle dipendenze da droghe, gioco d’azzardo e alcool; ma anche quelle sull’uso e abuso dei social e di internet. Similmente, nell’educazione civica non basterà ‘cavarsela’ con un 6 risicato perché in questo caso scatterebbe il debito formativo e l’obbligo di sostenere un breve esame di recupero all’inizio dell’anno successivo; mentre un 5 equivale in ogni caso ad una bocciatura insindacabile.

Dal voto in condotta alle sospensioni: tutte le novità per rendere la scuola più ‘formativa’

Ricollegandoci alla questione dell’educazione civica, – come anticipavamo in apertura – le novità più importante che interesseranno la scuola riguardano la riforma del voto in condotta: il punto di partenza è il ritorno ai giudizi sintetici nelle suole elementari, affiancati a quelli analitici introdotti nel 2020 ed estesi ad una sorta di ‘pagellino’ che verrà inviato alle famiglie già alla fine del primo quadrimestre.

Similmente – come per l’educazione civica – un 5 in condotta si tradurrà nella bocciatura dello studente, mentre la valutazione espressa dai docenti dovrà fare riferimento all’intero anno scolastico e tenere conto di eventuali atti di bullismo o aggressione a docenti e personale; il ‘nuovo’ voto in condotta farà media con il resto dei voti e concorrerà ai crediti con cui gli studenti si affacceranno alla Maturità.

Infine, l’ultima importante novità per la scuola ci parla delle sospensioni: con due giorni gli studenti saranno costretti a seguire attività di riflessione e approfondimento (più che stare a casa a perdere tempo), mentre con ogni provvedimento superiore saranno avviati dei percorsi di cittadinanza solidale che potrebbero – a scelta del Consiglio di classe – durare anche più del tempo effettivo della sospensione.