14 marzo nei paesi anglosassoni si scrive 3.14 vista l’usanza di anteporre il mese al giorno, nella scrittura delle date. Poiché 3,14 è l’approssimazione più conosciuta di  , una delle più famose costanti matematiche, è sembrato naturale scegliere proprio il 14 marzo per festeggiare il numero irrazionale che esprime il rapporto tra la lunghezza della circonferenza ed il suo diametro.



Il primo Pi Greco Day fu organizzato nel 1988 dal fisico statunitense Lawrence N. Shaw che per l’occasione propose alcune curiose attività presso l’Exploratorium, Museo della scienza e della tecnica di San Francisco. Nel tempo la sua idea è stata condivisa e sviluppata in tutto il mondo, tanto che dallo scorso anno il 14 marzo è stato riconosciuto dall’Unesco come giornata mondiale della matematica.



Già nel 2001, Shaw utilizzava le Steam (acronimo di Science, Tech, Engineering, Art, Math) per aiutare i visitatori dell’Exploratorium a comprendere la realtà, aumentando l’offerta didattica interattiva del museo. “Lui amava aiutare le persone a realizzare di essere capaci, ed a capire di poter essere coinvolte in settori del pensiero umano che pensavano essergli preclusi”: questa affermazione della moglie del fisico rispecchia perfettamente lo spirito con il quale l’Ipsseoa “Saffi” di Firenze, Istituto alberghiero nel quale insegno matematica, celebra da ormai quattro anni il Pi Greco Day.



Benché il termine attuale con il quale si indicano le discipline scientifiche sia soltanto Stem,  per noi la lettera “A” di arte nell’acronimo di Shaw continua ad essere molto importante, fungendo da chiave interpretativa di molti concetti matematici che da astratti diventano improvvisamente concreti nelle molteplici declinazioni che l’arte stessa assume. Partendo da questa idea abbiamo immaginato come la matematica e l’arte si potessero sposare con le materie professionalizzanti ed apparentemente distanti come quelle tipiche dell’indirizzo alberghiero.

Una volta superato lo scoglio concettuale, abbiamo all’improvviso trovato un terreno comune dove l’arte, la matematica e l’enogastronomia si potevano fondere in molteplici combinazioni: in particolare, quest’anno,  l’arte dei cocktail. L’elemento chiave che traduce questo concetto nella pratica sono le combinazioni delle dosi che servono per creare i cocktail, oltre al talento del bartender. Seguendo quest’idea, abbiamo immaginato di realizzare dei nuovi cocktail partendo dall’utilizzo dei numeri di Fibonacci come dosi per le varie creazioni.

È così che quest’anno è nata la Pi Greco Week, durante la quale (dal 15 al 20 marzo scorsi) gli avventori del bar didattico dell’Istituto hanno potuto assaggiare quattro cocktails, Naccifibo, Golden Ratio, Twelve red e One X, realizzati dai ragazzi di una classe quinta dell’indirizzo sala e vendita. I clienti sono stati accolti dagli studenti di una classe terza dell’indirizzo Accoglienza turistica che invece si sono occupati del packaging per la vendita dei cocktails e della promozione dell’evento.

Questo tipo di approccio è in linea con le parole del ministro per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti, apparse sul Sole 24 Ore del 14 marzo 2021 in merito alla necessità di coinvolgere maggiormente le donne nelle discipline Stem “[…] bisogna che la matematica entri negli apprendimenti di base come linguaggio che abilita le bambine ed i bambini ad entrare in relazione con la propria identità, la conoscenza del mondo esterno, la relazione con gli altri, e ciò al pari delle competenze linguistiche, grafiche, esperienziali. Ci serve un piano nazionale per la formazione delle competenze matematiche, rivolto primariamente alle bambine ed alle ragazze dai primi 1000 giorni di vita e dalla scuola dell’infanzia a quella secondaria di secondo grado.[…]”.

Troppo spesso la matematica viene vissuta con vero terrore dagli studenti e di frequente il rapporto con essa determina la scelta dell’indirizzo di studi per la scuola secondaria di secondo grado e di conseguenza del proprio percorso formativo post diploma.

In questa prospettiva celebrare il Pi Greco Day, ha rappresentato un modo essenziale per aprire uno spiraglio sul mondo della matematica, apparentemente distante da un istituto alberghiero, un mondo che mette soggezione a molti, ma che se osservato dalla prospettiva giusta può apparire molto più vicino e assai meno minaccioso. Il nostro compito, come insegnanti, è quello di smussare il più possibile gli spigoli di questa disciplina, consegnando agli studenti altri occhi con cui guardare perché la matematica è ovunque.

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