Varie città in tutta Italia si preparano a vivere un’estate inedita con una novità importante che riguarda la scuola: le strade potrebbero essere invase da studenti con libri e quaderni sotto il braccio, pronti ad attraversare le vie in bici o in motorino per recarsi a scuola. Si tratta di uno degli effetti del piano promosso dal ministro della Pubblica Istruzione, Valditara, che ha visto aderire al progetto varie scuole in tutta Italia: dunque, vari istituti rimarranno aperti anche con il caldo cocente dell’estate, proponendo corsi e iniziative alternativi.



L’istituto Alda Costa di Ferrara, ad esempio, propone agli studenti laboratori di robotica e filosofia. Sarà un modo per approfondire gli ambiti di proprio interesse ma anche un’occasione per fare nuove conoscenze e socializzare con altri studenti, offrendo anche un prezioso aiuto ai genitori.  Le attività scolastiche offerte in estate, infatti, permetteranno anche di conciliare le esigenze lavorative dei genitori di figli un pochino più piccoli con le vacanze dalla scuola, che spesso mettono mamme e papà in una situazione difficile, dovendo questi trovare il modo per occupare i propri figli.



Studenti in aula anche in estate: come funziona il progetto di Valditara e chi ha aderito?

Gli studenti che occuperanno i banchi di scuola anche in estate porteranno con loro i libri, i quaderni, le penne ma anche il pranzo per passare intere giornate in aula, pronti ad approfondire argomenti di loro interesse e a confrontarsi con compagni e alunni di età differenti, in modo da arricchirsi sempre più dal punto di vista culturale. Il progetto riguarda vari istituti in tutta Italia e ha visto stanziati da parte del ministero dell’istruzione 400 milioni di euro per le estati degli anni scolastici 2023/2024 e 2024/2025.



Valditara, dopo la firma sul decreto, aveva spiegato: “Il nostro obiettivo è una scuola che sia punto di riferimento per gli studenti e per le famiglie anche d’estate, con sport, attività ricreative, laboratori o attività di potenziamento, ricorrendo a tutte le sinergie positive possibili, dagli enti locali alle associazioni del terzo settore”. La scuola, dunque, più che mai si presenta come un luogo di socializzazione e aggregazione che possa offrire un aiuto concreto alle famiglie.