Il Tar del Lazio ha sospeso l’efficacia del Dpcm del 2 marzo scorso che disponeva la didattica a distanza in tutte le scuole delle Regioni in zona rossa. I giudici, presidente Antonino Savo Amodio ed estensore Lucia Maria Brancatelli hanno accolto la domanda cautelare presentata da un grupo di studenti e genitori di tutta Italia, assistiti dagli avvocati Valerio Onida e Barbara Randazzo, rinviando così la discussione di merito al 14 luglio. Dunque, il Tar del Lazio ha stabilito che entro il 2 aprile la Presidenza del Consiglio deve riesaminare le misure che comportano la chiusura automatica delle scuole di ogni ordine e grado nelle zone rosse, prevedendo il ricorso alla didattica a distanza.



La decisione è stata adottata con due ordinanze dopo i ricorsi proposti dai genitori di studenti delle scuole superiori. Le richieste sono state accolte solo “ai soli fini del riesame da parte della presidenza del consiglio dei ministri delle impugnate previsioni contenute nel Dpcm”. (agg. di Silvana Palazzo)

SCUOLE APERTE, IL CASO TEST SALIVARI

Scuole aperte in zona rossa dopo Pasqua con controlli periodici per studenti e docenti: questa è la ricetta del governo Draghi per fare ripartire l’educazione. Intervenuto in conferenza stampa per presentare il nuovo monitoraggio dell’Iss, il presidente Silvio Brusaferro si è soffermato sull’ipotesi di test salivari: «La discussione è in rapidissima evoluzione, ma vanno testati sul campo. Ci tengo a precisare che l’Iss non sta valutando elementi di questo tipo, ma sappiamo che ci sono contesti regionali dove si stanno facendo degli studi, quindi si guarderanno con grande interesse. Sarà importante testarli con studi pilota per capire sensibilità e specificità per capire come applicarli».



Al suo fianco il Direttore Generale della Prevenzione presso il Ministero della Salute, Giovanni Rezza: «Ci piacerebbe avere i test salivari, perché sarebbe comodo soprattutto per i bambini, così non vanno fatti i tamponi classici, ma vogliamo essere sicuri sulle caratteristiche dei test. Devono avere un’alta specificità e sensibilità. Se sono test rapidi tanto meglio, perché permettono di fare test su numeri ampi di popolazione e prendere decisioni in tempi rapidi, ma esigiamo che le caratteristiche siano buone. Devono essere valutati e validati adeguatamente». (Aggiornamento di MB)



SCUOLE APERTE IN ZONA ROSSA, LE PAROLE DI DRAGHI E SPERANZA

Le scuole riapriranno anche in zona rossa dopo Pasqua, per lo meno, fino alla prima media compresa. Lo ha annunciato poco fa il presidente del consiglio Mario Draghi, in occasione della conferenza stampa sul nuovo Decreto Covid. “Le scuole riaprono fino alla prima media – le parole del massimo esponente dell’esecutivo – il ministro Bianchi sta lavorando perché avvenga in modo ordinato. La volontà complessiva era che, se ci fosse stato uno spazio, lo avremmo utilizzato per le scuole fino alla prima media. Le decisioni prese con l’ultimo decreto hanno portato a una diminuzione del tasso di crescita dei contagi anche se la situazione rimane critica e preoccupante ma la volontà complessiva è stata quella di riaprire la scuola fino alla prima media, aprire ulteriormente sarebbe un rischio. Le evidenze scientifiche dimostrano che fino alla prima media le scuole di per sè non sono fonte di contagio, quello che lo è, è quello che c’è attorno alla scuola e più età si alza e più le attività aumentano. Tutti gli altri provvedimenti restano fermi. La scuola è un punto di contagio molto limitato solo in presenza di tutte le altre restrizioni”.

Anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha confermato: “C’è ancora una situazione delicata che va seguita con la massima attenzione ma possiamo consentirci in un quadro prudenziale una scelta di apertura della scuola. Ci possiamo consentire, in quadro che resta molto prudenziale, una scelta che vuole dare un segnale, io credo molto rilevante per una pezzo strategico e decisivo della società. Quindi, abbiamo deciso in cabina di regia di spendere questo piccolissimo tesoretto sulla scuola per la sua funzione sociale che ha nel nostro Paese”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

SCUOLE APERTE ZONA ROSSA, DRAGHI “NO FONTE CONTAGIO”

«Si conferma la decisione di riaprire fino alla 1° media, il ministro Bianchi sta lavorando affinchè questa riapertura avvenga in modo ordinato»: così Mario Draghi in conferenza stampa sulle scuole aperte in zona rossa dopo Pasqua. Il premier ha spiegato: «Le decisione prese nell’ultima cabina di regia hanno portato una diminuzione nel tasso di crescita di casi e si inizia a vedere una diminuzione. Aprire ulteriormente aumenta le forme di contagio. La scuola fino alla prima media non è fonte di contagio, ciò che è fonte di contagio è tutto il resto che avviene intorno alla scuola, come il trasporto». «Le evidenze dimostrano che le scuole sono fonte di contagio solo in presenza di tutte le altre restrizioni», ha sottolineato il primo ministro italiano: «Le attività para-scolastiche aumentano i contagi». Presente in conferenza stampa anche il ministro della Salute, Roberto Speranza: «Le misure che abbiamo adottato nelle ultime settimane ci hanno consentito di verificare qualche primissimo segnale di rallentamento del contagio. Abbiamo speso questo piccolissimo tesoretto per la scuola e per la funzione sociale che la scuola riveste». (Aggiornamento di MB)

SCUOLE APERTE IN ZONA ROSSA FINO ALLA PRIMA MEDIA

Scuole aperte in zona rossa fino alla prima media: questo quanto deciso dalla cabina di regia presieduta dal premier Mario Draghi in vista del nuovo decreto sulle misure anti-Covid. Come confermato dall’ex presidente della Banca centrale europea in conferenza stampa, le autorità hanno stabilito che dopo Pasqua sarà possibile tornare in aula anche nella zone considerate a più alto rischio per asili nido, scuole elementari e prima media.

«Stiamo guardando attentamente i dati sui contagi ma, se la situazione epidemiologica lo consente, inizieremo a riaprire la scuola in primis. E cominceremo a riaprire le scuole primarie e la scuola dell’infanzia anche nelle zone rosse allo scadere delle attuali restrizioni», aveva confermato Draghi nel suo intervento di mercoledì mattina in Senato.

SCUOLE APERTE IN ZONA ROSSA: IL PIANO DI RIAPERTURA

Le scuole aperte in zona rossa rappresentano la vera novità del nuovo decreto governativo e nelle ultime ore l’esecutivo ha lavorato sulle strade da percorrere per consentire il ritorno in aula in sicurezza dopo Pasqua. Come vi abbiamo raccontato, l’ipotesi più probabile è quello dell’utilizzo di tamponi per studenti e docenti così da consentire il monitoraggio dei contagi. Il generale Francesco Figliuolo ha messo in risalto che è necessario «monitorare l’andamento dei contagi nelle scuole con test periodici per ragazzi e insegnanti», ribadendo che la proposta è arrivata dal ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi. Questa modalità consentirebbe di innalzare ancora di più le misure di controllo, così da rendere sicure le aule e salvaguardare la didattica. Attesi aggiornamenti nel corso delle prossime ore anche su questo dossier.