I contrasti tra scuole paritarie cattoliche e Governo non sono un’esclusiva solo italiana in periodo di emergenza Covid-19: come illustrato oggi da un focus di Vatican News anche la Spagna vive ore di tensione dopo la vasta protesta delle scuole cattoliche contro la nuova legge sull’istruzione denominata “Lomloe”, ovvero “Ley Orgánica de Modificación de la Loe” (la precedente legge sulla scuola in Spagna). Da settimane sindacati, partiti di centrodestra e sigle cattoliche lamentano che dietro all’accelerazione voluta dal Governo Sanchez nel pieno dell’emergenza coronavirus vi sia un tentativo di minacciare la libertà di educazione e di religione nella un tempo cattolicissima Spagna: per questo le scuole paritarie di fondazione cattolica hanno lanciato un appello alla libertà di educazione sancita dalla legislazione europea cercando di accendere i riflettori sulle prossime discussioni in Parlamento per la Lomloe.



L’accusa principale è che verrebbe tolto nel nuovo ordinamento cospicuo valore all’insegnamento della religione nel curriculum scolastico: nello specifico, non sarà più obbligatoria al 1° e 2° anno di scuola superiore la religione mentre i voti conseguiti successivamente non saranno conteggiati per l’accesso all’università o per le borse di studio. Con la Lomloe diverrebbe invece obbligatoria nei primi due anni delle superiori l’insegnamento di “Educazione ai valori civici ed etici”.



SCUOLE CATTOLICHE, L’APPELLO AL GOVERNO SPAGNOLO

«Per garantire il diritto alla libertà di istruzione – spiegano le scuole cattoliche nelle ultime proteste in Spagna – è necessario concepire sistemi di finanziamento pubblico per le scuole private»: a spiegarlo è una risoluzione del 12 giugno 2018 del Parlamento Europeo che incoraggia i Governi a «adeguato sostegno finanziario a tutte le scuole, sia pubbliche che private, nel quadro dell’inclusività e del rispetto della libertà di scelta educativa». Di contro, chiedono le sigle cattoliche delle scuole paritarie, la Lomloe deve comunque garantire libertà di educazione: da un lato, «La Spagna ha bisogno di un’istruzione pubblica di qualità, ma essa non dovrebbe essere l’unica» spiegano le scuole cattoliche, riportate da Vatican News. Dall’altro però, occorre superare differenze e conflitti per poter realizzare un «Patto educativo che favorisca la complementarietà dei sistemi pubblici e privati».



L’auspicio generale e conclusivo delle scuole cattoliche spagnole è che la nuova legge scolastica in discussione in Parlamento a Madrid non soffochi in un ultima analisi l’insegnamento delle scuole private «rendendolo sussidiario a quello delle scuole pubbliche». In Spagna le scuole cattoliche sono il 15% del sistema educativo nazionale, raggiungono il 58% dell’istruzione privata sovvenzionata: si capisce come l’argomento non sia dunque “minimo” e secondario: come riportato nel maggio 2020, appena riunitosi, dall’European Meeting of Independent Education «l’importante ruolo che le scuole private stanno svolgendo nel contesto della pandemia da Covid-19, condividendo esperienze, buone pratiche e materiali didattici». Piccolo “mistero” tutto italiano: lo stesso articolo che riportava della protesta in Spagna, redatto da Vatican News, è stato de-indicizzato da Google e al momento non si ritrova più la pagina originaria. Sconosciuti al momento i motivi di tale fenomeno.