Chiudono i battenti le scuole di Hong Kong, che hanno sempre meno bambini iscritti. Anche gli istituti internazionali sono spesso interessati dalle chiusure forzate: non ci sono infatti abbastanza figli di residenti stranieri da iscrivere. Già 12.000 insegnanti si sono dimessi, come spiega Il Messaggero, e hanno cambiato lavoro o sono andati all’estero per continuare ad insegnare. È cominciata infatti una grande fuga dalla città a causa della repressione cinese sempre più intensa e del clima oppressivo, iniziato già nel periodo del Covid.



Nel periodo del Coronavirus, i confinamenti obbligati hanno spesso separato le famiglie dai bambini. Tanti genitori, dunque, hanno preferito lasciare il Paese piuttosto che correre il rischio di separarsi dai propri figli. Ad andare via, quasi sempre medici, avvocati, ingegneri e persone ad alta qualificazione. Spesso sono andati via partendo per Singapore, Thailandia o Dubai, dove le frontiere sono rimaste aperte anche durante il periodo del Covid. Anche i residenti stranieri sono in gran parte tornati nei paesi d’origine.



Preoccupa la presenza di Pechino

Hong Kong nel 1961 aveva 3,2 milioni di abitanti, diventati 7,5 milioni nel 2019. Nel 2020 93.000 sono andati via e il trend continua. Nel 2047 la città passerà sotto il controllo di Pechino, dunque il numero di fuggitivi continuerà ad aumentare, secondo le stime. Anche il tasso di natalità è tra i più bassi del mondo, a 5,2 per mille nel 2021. Non solo le famiglie: anche aziende come L’Oréal, Moët Hennessy, Timberland e North Face hanno lasciato la città, sottolinea Il Messaggero. Il clima che si respira in città non è favorevole: i dissidenti vengono incarcerati, le manifestazioni di protesta represse e i giornali e i siti dell’opposizione sono già stati chiusi.



Hong Kong viene considerata da Pechino come un “pericolo” fastidioso che si può però tenere a bada con un po’ di distacco, senza gradi problemi. Non si tratterebbe di un “caso” o un problema urgente. Gli abitanti, però, sono sempre più preoccupati dal clima che si respira in città e fin quando sono in tempo, preferiscono andar via. Così, le scuole continuano a chiudere i battenti.