Il Premier Draghi ha firmato il testo del nuovo Dpcm e il tema delle scuole chiuse è la sostanziale novità rispetto al precedente Decreto: il doppio criterio per le chiusure – zona rossa e alta incidenza dei casi (250 casi su 100mila abitanti, qui però la discrezione della chiusura resta in capo alle Regioni gialle o arancioni) – è stato calcolato da YouTrend sui parametri attuali della Protezione Civile per capire quali province sarebbero a rischio oggi, in attesa delle nuove regole in partenza dal 6 marzo prossimo.



Al momento sono 24 le province oltre la soglia settimanale “limite” dei contagi Covid: Ancona, Bari, Bologna, Bolzano, Brescia, Chieti, Como, Forlì, Frosinone, Imperia, Macerata, Mantova, Modena, Monza e Brianza, Pescara, Pistoia, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Salerno, Siena, Trento, Udine, Verbano-Cusio-Ossola. A rischio invece, in quanto tra i 200 e i 250 casi ogni 100mila abitanti le ulteriori 21 province: Arezzo, Ascoli Piceno, Caserta, Cremona, Cuneo, Ferrara, Gorizia, Isernia, Lecco, Lucca, Massa-Carrara, Milano, Napoli, Parma, Pavia, Perugia, Prato, Taranto, Torino, Varese, Vercelli. Occorrerà capire venerdì prossimo nel monitoraggio Iss come saranno evoluti i dati epidemiologici per capire se e dove le Regioni interverranno instaurando la Dad al 100% dalle elementari fino alle superiori.



LE NOVITÀ IN CONFERENZA STAMPA

Scuole chiuse in zona rossa e nelle zone ad alto contagio

: la conferma è arrivata dal ministro della Salute Roberto Speranza. Intervenuto in conferenza stampa a Palazzo Chigi, il titolare della Sanità ha messo in risalto che la variante inglese ha una particolare capacità di penetrazione nelle fasce più giovani e per questo motivo è stata sancita «la didattica a distanza in area rossa e nei territori dove il tasso di incidenza del virus è pari o superiore a 250 ogni 100 mila abitanti». Il provvedimento è destinato alle scuole di ogni ordine e grado.

A proposito della variante inglese, il presidente del Css Franco Locatelli ha sottolineato che ci sono evidenze chiare sul fatto che sia più trasmissibile nelle fasce di età comprese tra i 10 ed i 19 anni, ma anche tra i 6 ed i 10 anni: «Vi è un aumento del numero di casi infetti come Sars-Covid 2. Questo maggiore potere infettante o contagiante non si associa a patologia più grave». (Aggiornamento di MB)



SCUOLE CHIUSE, GALLI: “DISARMATI SU VACCINI PER STUDENTI”

Il professor Massimo Galli non ha dubbi: le scuole vanno chiuse. In attesa delle regole del nuovo Dpcm e mentre prende forma la mappa delle regioni con gli istituti chiusi, il responsabile del reparto Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano prende posizione. «La scuola va chiusa, almeno in determinate aree del paese», ha dichiarato a L’aria che tira, su La7. Proprio in riferimento al nuovo Dpcm a cui sta lavorando il Governo Draghi, il professor Galli ha aggiunto: «Non si poteva parlare del ruolo della scuola nella trasmissione del virus, era un totem, ma la scuola in realtà ha sempre avuto questo ruolo, mi dispiace, bisogna prenderne atto». Inoltre, ha spiegato che la variante inglese è più contagiosa del 37-38% ed è più in gradi di infettare i giovani, anche se questi hanno forse recettori meno sensibili. Il problema è che hanno maggiore occasione sociale di contatto. «Abbiamo una contraddizione in termini: personalmente vedo le chiusure abbinate alla vaccinazione di massa. Al di sotto dei 16 anni non abbiamo però nessun vaccino autorizzato, non ci sono vaccini da fare a scuola», ha poi osservato.

Inoltre, ha suggerito di valutare vaccinazioni per aree geografiche, non solo per fasce d’età, oltre che chiusure mirate. La questione vaccinazione per i giovani però è complessa. «Qualcuno finirà per forzare la mano e vaccinare i ragazzi. Non mi aspetto che bambini e ragazzi possano avere reazioni, ma in assenza di dati e di studi, l’autorizzazione a vaccinare i ragazzi è una questione complicata», ha concluso Galli. (agg. di Silvana Palazzo)

SCUOLE CHIUSE, GOVERNO DIVISO. E IL CTS…

Il Dpcm è quasi pronto ma è proprio il nodo della scuola a tenere ancora banco tra Ministri e Premier Draghi prima del via libera definitivo del nuovo decreto in vigore dal 6 marzo prossimo: sono due le “fazioni” interne al Governo davanti alle scuole chiuse che ogni giorno aumentano a macchia di leopardo in tutto il Paese. Speranza con Franceschini, Patuanelli e il neo Ministro della scuola Bianchi spingono per chiusure degli istituti solo in zona rossa, dando invece libertà a Governatori e Sindaci per normare eventuali chiusure ulteriori in zona arancione; di contro invece, i Ministri di Lega e Forza Italia propendono per una misura chiara – Dad al 100% alle superiori in zona arancione – in modo da evitare continui “yo-yo” settimanali tra riaperture e chiusure.

Il Cts ha dato come criterio fondamentale la soglia di incidenza dei contagi: se un territorio supera i 250 casi ogni 100mila abitanti scatta immediata la Didattica a Distanza, ma non tutti nel Governo si dicono convinti appieno dalla norma dettata dagli esperti. Inoltre, le problematiche sulla Dad estesa anche a scuole medie ed elementari rispolvera l’annoso e mai risolto nodo dei congedi: se i genitori devono rimanere a casa perché i figli non possono andare a scuola, occorrono misure immediate e certe per non pagare anche il prezzo economico di permessi/congedi non retribuiti al lavoro.

NUOVE CHIUSURE IN LOMBARDIA ED EMILIA ROMAGNA

Ancora domani il Governo si riunirà per un ultimo confronto con le Regioni sul nuovo Dpcm: sul tavolo il tema delicato delle scuole, con nuove chiusure decise in serata in diverse parti del Paese. Il Comune di Ancona – con insieme l’intera provincia – ha deciso di chiudere tutte le scuole di ogni ordine e grado da domani fino al 14 marzo prossimo; sempre da domani 2 marzo, la Regione Emilia Romagna passa alla colorazione “arancione scuro” il che significa Dad al 100% per elementari, medie e superiori, ad eccetto della provincia di Forlì-Cesena.

Ma anche in Lombardia la situazione “varianti” porta la giunta Fontana ad imporre scuole chiuse in altre aree oltre alle già “arancio rafforzato” di Brescia, 10 Comuni nel Bergamasco e Soncino (Cremona): dal 3 al 10 marzo la nuova ordinanza di Regione Lombardia pone in zona arancione “scuro” le province di Como e Cremona (capoluoghi compresi). Dad al 100% per infanzia, elementari, medie e superiori anche per i comuni della provincia di Mantova (Viadana, Pomponesco, Gazzuolo, Commessaggio, Dosolo, Suzzara, Gonzaga, Pegognaga, Moglia, Quistello, San Giacomo delle Segnate, San Benedetto Po, Asola, Castelgoffredo, Casaloldo, Medole, Casalmoro, Castiglione delle Stiviere); i comuni della provincia di Pavia ( Casorate Primo, Trovo, Trivolzio, Rognano, Giussago, Zeccone, Siziano, Battuda, Bereguardo, Borgarello, Zerbolò, Vidigulfo) e 10 Comuni in provincia di Milano, ovvero Motta Visconti, Besate, Binasco, Truccazzano, Melzo, Liscate, Pozzuolo Martesana, Vignate, Rodano, Casarile.

LE REGOLE E LE NOVITÀ

Con l’ingresso in vigore delle nuove ordinanze prodotte dalla cabina di regia anti-Covid venerdì scorso, oggi molte scuole in tutto il Paese restano chiuse e lo rimarranno per almeno 2 settimane in attesa di capire l’evoluzione del contagio da variante Covid-19 che potrebbe portare nuove chiusure nei prossimi giorni. Metà Italia in zona arancione, quasi 500 zone rosse locali, una sola zona bianca: la mappa “colorata” – che trovare qui con tutte le specifiche regole sul portale del Governo – fornisce un giudizio complessivo di guardia alta per lo sviluppo e il contagio del virus, con le scuole prime “attenzionate” come potenziali fonti di contagio.

Per questo motivo da oggi praticamente uno studente su tre torna in Dad: sono in totale 3 milioni gli studenti che tornano alla didattica a distanza esattamente come un anno fa, 1 milione e 800mila studenti delle superiori, 800mila bambini della scuola dell’infanzia e primaria, mezzo milione di alunni delle medie. Dopo il parere del Cts di sabato, l’indirizzo preso in vista del nuovo Dpcm 6 marzo vede un cambio di rotta rispetto al precedente passato.

COSA CAMBIA CON IL NUOVO DPCM

Tra le novità più importanti che saranno inserite nell’imminente decreto anti-Covid del Governo Draghi (la firma attesa oggi, al più tardi domani) le lezioni a distanza saranno previste in tutte le scuole nelle zone rosse regionali o in quelle locali ma anche in quei paesi o in quelle città dove si registra il superamento di una determinata soglia di incidenza (250 ogni 100mila abitanti), al di là del colore di quella Regione. Resta invece il “vecchioprotocollo in zona gialla e arancione, laddove rimane didattica in presenza al 50-75% a discrezione del dirigente scolastico delle Scuole Superiori, aperte primarie e medie. L’attività didattica per i servizi educativi per l’infanzia, per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione resta integralmente in presenza secondo la bozza del Dpcm approvata anche dalle Regioni; viene invece abolito ogni tipo di viaggio, tirocinio, Tfa, PCTO (restano orientamento e alternanza scuola-lavoro).

SCUOLE CHIUSE, LA MAPPA DELLE REGIONI

Resta in generale una discrezione lasciata ai Governatori e sindaci in merito alla chiusura delle scuole non più a carattere generale regionale ma in piccole aree “chirurgiche” come province o addirittura singoli Comuni. Nel Dpcm si confermerà la nuova linea del Governo Draghi volta a scongiurare ogni possibile lockdown nazionale o regionale, sempre che il contagio rimanga sotto controllo: di fatto, con le nuove ordinanze regionali degli ultimi giorni già questo avviene in tutto il Paese, con la mappa delle chiusure locali che vede da oggi 1 marzo 2021 questa struttura complessiva.

Lombardia (zona arancione): Dad al 100% nella provincia di Brescia, nei 7 Comuni di Bergamo (Viadanica, Predore, Adrara San Martino, Sarnico, Villongo, Castelli Calepio, Credaro, Gandosso) e a Soncino (Cremona) fino al 2 marzo; scuole chiuse a Bollate (Milano), Viggiù (Varese) e Mede (Pavia) fino al 3 marzo; dal 3 al 10 marzo scuole chiuse nelle province di Como, Cremona e alcuni Comuni nelle province di Pavia, Mantova e Milano

Piemonte (zona arancione): Dad al 50% per le superiori. Scuole chiuse in sette comuni della Valle Vigezzo

Liguria (zona gialla): fino al 5 marzo scuole chiuse nei Comuni di Sanremo, Ventimiglia, Bordighera e 31 Comuni del Ponente, da giorni ormai in zona rossa

Emilia Romagna (zona arancione): arancio scuro in tutta la Regione, Dad al 100% esclusi asili nido e scuola dell’infanzia

Toscana (zona arancione): scuole chiuse fino al 6 marzo nelle provincie di Siena, Pistoia e a Cecina; a Arezzo da domani al 13 marzo primarie, secondarie di primo e secondo grado passano in Dad mentre scuole chiuse fino al 7 marzo nei comuni di Castiglion Fiorentino, Lucignano e Marciano della Chiana

Umbria (zona arancione): metà regione in arancio scuro, con scuole chiuse e Dad al 100% nella provincia di Perugia mentre è presenza al 50% nella provincia di Terni

Marche (zona arancione): Dad al 100% fino al 6 marzo per superiori, ad Ancona e Macerata anche per seconda e terza media

MoliseBasilicata (zona rossa): scuole chiuse ovunque

Abruzzo (zona arancione): scuole chiuse e Dad al 100% in tutta la Regione per ordinanza Marsilio

Lazio: scuole chiuse nei comuni di Carpineto, Colleferro, Torrice, Monterosi, Monte San Giovanni Campano e Roccagorga

Puglia (zona gialla): Dad fino al 14 marzo per permettere vaccinazione personale scolastico

Campania (zona arancione): tutto chiuso fino al 14 marzo

Sicilia (zona gialla): scuole chiuse solo a Enna fino al 13 marzo

Sardegna (zona bianca): tutto aperto tranne a La Maddalena, con Dad da seconda media

Calabria (zona gialla): chiuse le scuole a  San Marco Argentano, Spezzano Sila e Castrolibero (Cosenza)