SCUOLA AL RIENTRO, PARLA BIANCHI
«La scuola è pronta, l’ha spiegato bene il commissario Figliuolo e tutti quelli che già da venerdì sono tornati in classe. Sicuramente siamo preoccupati, come tutti. Però abbiamo fatto un disposto come governo, approvato all’unanimità, che dà anche delle regole chiare per quelle situazioni precise e puntuali che richiedono anche la distanza. Però in principio di base si torna a scuola domani»: lo ha detto il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, intervistato dal Tg3 ala vigilia del rientro in classe per gli studenti italiani.
Il n.1 del Miur ammette che per domani «c’è sicuramente la possibilità che manchi del personale», eppure «Noi abbiamo dato 400 milioni per rinnovare e potenziare il personale proprio per l’emergenza legata al Covid. Si tratta di 35 mila docenti e di altrettanto personale tecnico in più. Ricordo che anche in passato dopo il Natale si sono registrate molte malattie ma questa situazione si affronta insieme e con la volontà di tutto». Mentre permangono le scuole chiuse domani in Sicilia e Campania, il Presidente del Veneto prova l’ultima mediazione: «Se le condizioni per aprire rimangono queste – dichiara Luca Zaia a “La Repubblica” -, senza ipocrisia: non siamo in grado di reggere. Il governatore è per posticipare il rientro in aula, altrimenti il risultato sarà che da lunedì avremo un sacco di classi in Dad, orari ridotti, ci trascineremo per una settimana e poi probabilmente si dovrà intervenire. Un rinvio di 15 giorni – conclude Zaia – non vuol dire perdere il campionato». Molto critico anche il governatore Acquaroli (Marche), «Lo stesso Governo centrale ha ritenuto non prorogabile il rientro in classe per tutti e anche le conseguenze, in caso di studenti positivi, dovranno essere gestite da un sistema già fortemente stressato dalla carenza atavica di personale sanitario, frutto di scelte compiute in altri tempi». Fa fronte comune con Draghi e Bianchi il generale Figliuolo, sentito da “Mezz’ora in più” oggi pomeriggio, «E’ importante il ritorno a scuola che è un luogo sicuro con mascherine e distanziamento. Le lezioni in presenza sono importanti anche da un punto di vista di equità sociale: ci sono realtà sul territorio, come alcune aree del sud, in cui c’è ancora poca possibilità di accedere al wifi». Contrario alle Regioni “pro Dad” il Governatore della Liguria Giovanni Toti, «In un Paese che è tutto aperto tenere chiuse le scuole non solo è un brutto segnale ma è poco utile. Un bambino non va a scuola mentre mamma e papà vanno in ufficio ma quello stesso bambino può andare in palestra, a giocare a calcetto e a mangiare la pizza con i suoi amici? E’ surreale».
CAOS REGIONI: QUALI SCUOLE CHIUSE DOMANI
Da domani 10 gennaio il rientro a scuola per migliaia di studenti diventa realtà: non tutto però è risolto e il caos di regole, contagi e ordinanze visto negli ultimi giorni non rende affatto “serena” la ripresa delle lezioni fortemente voluta dal Premier Mario Draghi e dal Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.
Il “braccio di ferro” con le Regioni è infatti continuo e vedrà alcune scuole chiuse nelle prossime 24 ore: sicuramente quelle della Campania (fino alla scuola media) dove l’ordinanza del Governatore De Luca, in attesa che il Governo la impugni nel prossimo CdM, ha posto la Dad fino al 29 gennaio. La Sicilia ha di fatto rinviato la riapertura a mercoledì – senza l’adozione della Dad, studenti proprio a casa ancora in vacanza – per verificare «tutti gli aspetti organizzativi a causa dell’aumento dei contagi da Covid – mentre il Veneto, che pure farà cominciare la scuola regolarmente domani, ha chiesto l’immediato intervento del CTS per valutare eventuali regole di restrizione maggiori vista la situazione. In tutto questo, con gli ultimi tre Decreti Covid che hanno ritoccato le norme su Dad, quarantena e gestione dei casi positivi, l’allarme dei presidi resta dirimente: «Stimiamo che lunedì potrebbero essere assenti 100.000 dipendenti della scuola su un milione – tra docenti e personale Ata – ovvero un 10% del totale, per le più svariate questioni legate a Covid, quarantene, vaccini eccetera», ha spiegato il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi Antonello Giannelli, raggiunto dall’ANSA.
LA NOTA MIUR CON LE REGOLE PER IL RIENTRO A SCUOLA
Mentre il Ministro Bianchi ha annunciato di voler impugnare l’ordinanza della Campania sulle scuole chiuse («Un atto essenzialmente legato alle difficoltà di carattere sanitario della regione, ma che è in esplicito contrasto con la norma, vigente dall’agosto scorso, che vieta a presidenti di Regioni e sindaci interventi generalizzati sul territorio, e li permette solo in zone rosse e per casi mirati. Siamo in condizione di procedere impugnando l’atto», ha detto ieri al “Corriere della Sera”), il Miur ha inviato la mattina dell’8 gennaio una nota a tutte le scuole per sintetizzare le principali indicazioni e regole sulla gestione dei casi di positività in classe. Il testo è un sunto del Decreto Covid approvato il 5 giugno scorso (qui tutti dettagli sulla scuola, ndr): «alle medie e alle superiori con due positivi in classe i requisiti per frequentare in presenza, durante il regime di autosorveglianza, devono essere dimostrati dall’alunno». Questa norma autorizza le scuole «a prendere visione della situazione vaccinale degli studenti, senza che ciò comporti una violazione della privacy»; con due casi di positività nella stessa classe, spiega ancora il Ministero nella nota operativa, «coloro che hanno concluso il ciclo vaccinale primario, i guariti da meno di 120 giorni, chi ha fatto la dose di richiamo, possono frequentare in presenza, in regime di auto sorveglianza». FFP2, mense sorvegliate, Dad e quarantena: ecco la nota inviata a tutte le scuole con le relative novità e spiegazioni.