Scuole chiuse per coronavirus, sono tre gli scenari valutati dal ministro dell’Istruzione: come spiega Repubblica, le date tenute in considerazione sono tre. Oltre a metà aprile, al momento difficile da considerare, sono prese in considerazione metà maggio e l’ipotesi di non dover ritornare sui banchi per la fine dell’anno scolastico. Come ben sappiamo, l’anno scolastico si concluderà a giugno e non sono previsti allungamenti, considerando la didattica a distanza messa in atto in queste settimane. La situazione è a dir poco delicata, senza dimenticare chi dovrà affrontare la maturità. A Di Martedì la stessa Lucia Azzolina aveva tenuto a evidenziare: «Ho invitato i miei studenti a studiare più di prima. Devono essere responsabili, non parlerei di 6 politico. Per la maturità posso dire che l’esame sarà serio ma terremo in considerazione il momento che stiamo vivendo». (Aggiornamento di MB)
SCUOLE CHIUSE PER CORONAVIRUS, LE PAROLE DEL MINISTRO AZZOLINA
In una lunga intervista a “Radio Anch’io” su Rai Radio1 questa mattina ha parlato la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ribadendo come anche al netto delle proroghe sulle scuole chiuse – ormai quasi certe, si attende solo per capire la nuova data – l’anno scolastico resta assolutamente salvo e intatto per tutti: «L’anno sarà salvo in qualsiasi caso. I nostri studenti di certo non devono pagare la situazione di emergenza che il nostro Paese sta vivendo». Secondo la titolare del Miur i possibili scenari sono valutati in queste ore dal Governo e dal Comitato Scientifico visto che comunque «saranno le autorità sanitarie a dirci esattamente quando i nostri studenti potranno ritornare a scuola in sicurezza». Sul tema molto “caldo” e richiesto dagli studenti, ovvero la maturità 2020, la Azzolina prova a rassicurare i maturandi «Non abbiamo ancora parlato di commissioni interne o esterne. Non mi piace la parola “esame semplificato”, gli studenti vogliono un esame serio, in linea con quello che stanno apprendendo». Al termine dell’intervista una citazione anche sulla didattica a distanza che sta portando avanti la scuola in queste settimane difficili di chiusura totale per coronavirus: «Al ministero stiamo preparando un decreto, che sarà pronto a giorni, per ripartire queste risorse. Stiamo facendo un monitoraggio della situazione informatica delle scuole: abbiamo chiesto ai dirigenti scolastici di farci sapere ad esempio quali sono gli studenti più in difficoltà, anche dal punto di vista economico, perché a quelli meno abbienti come impone la Costituzione va garantito il diritto all’istruzione, in questo caso la didattica a distanza». (agg. di Niccolò Magnani)
MELONI “SOSPENDERE LE RETTE PER TUTELARE LE FAMIGLIE”
Dopo gli annunci di Conte e Azzolina in merito alle scuole chiuse con ogni probabilità verso fine aprile o inizio maggio, la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni in collegamento con La Vita in Diretta ha lanciato un appello al Governo in merito alla tutela da tenere salda per le famiglie: «Se le scuole non riaprono bisogna dare alle famiglie un messaggio di attenzione. Non possono pagare rette scolastiche di scuole che sono chiuse». Intervistato invece dall’Agenzia Dire ha parlato questo pomeriggio il Presidente dell’Associazione Nazionale Preside, Antonello Giannelli che invece commenta positivamente la scelta eventuale di prorogare la chiusura delle scuole anche dopo il 3 aprile: «è stata accolta come una medicina che non piace a nessuno ma che che va comunque presa. Continueremo questi ‘arresti domiciliari’ forzati con una consapevolezza: ogni giorno che passa la didattica a distanza va rafforzandosi sempre di più». Mentre la Ministra Miur ha ribadito che ad oggi non è contemplata l’ipotesi di uno slittamento della fine anno, per Giannelli non si dovrebbe neanche prendere in esame «Al di là della riuscita o meno della didattica a distanza, l’ipotesi di far finire l’anno dopo la data prevista la vedo molto poco attuabile». (agg. di Niccolò Magnani)
AZZOLINA “IMPOSSIBILE DARE UNA DATA”
Sull’ipotesi di scuole chiuse per il Coronavirus anche dopo il 3 aprile, il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina conferma che il governo è orientato verso la proroga della chiusura delle scuole. «Penso si andrà nella direzione che ha detto il presidente Conte». Al tempo stesso invita tutti alla responsabilità. Sulla data di rientro invece non si sbilancia: «Non è possibile dare un’altra data per l’apertura delle scuole, tutto dipende dall’evoluzione di questi giorni, dallo scenario epidemiologico. Riapriremo le scuole solo quando avremo la certezza di assoluta sicurezza». Il ministro Azzolina ha ribadito ai microfoni di Sky Tg24 che non è tra le sue competenze quella della chiusura delle scuole e spiegato di aver fatto una nota per limitare al massimo la presenza del personale scolastico nelle scuole. «Importante è che la scuola non si fermi, ci sono scadenze che vanno rispettate». La scuola può e deve organizzarsi, come per la Maturità. «Le misure dipendono da quanto ancora rimarranno chiuse le scuole. Stiamo pensando a diversi scenari possibili». Infine, sull’ipotesi di far slittare la fine dell’anno scolastico: «Dipende da come andrà la didattica a distanza, se questa funzionerà non ce ne sarà motivo». (agg. di Silvana Palazzo)
SCUOLE CHIUSE CORONAVIRUS, CIRIO: “DOPO PASQUA DATA MINIMA”
Scuole chiuse anche dopo il 3 aprile per il Coronavirus? Il premier Giuseppe Conte apre a questa possibilità, ma non ci sono certezza sulla durata della chiusura. Le ipotesi comunque sono tre, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera. La prima è di un prolungamento breve delle chiusure, quindi fino a Pasqua, ma questa al momento sarebbe l’ipotesi più improbabile. Un altro scenario sposta la scadenza a maggio (su cui è stata creata una fake come vi raccontiamo in fondo), mentre ce n’è un terzo che porta la chiusura fino al termine dell’anno scolastico, quindi ai primi di giugno. Ieri a Porta a Porta il governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ha preso posizione: «Le scuole vanno riaperte solo nel caso ci possa essere massima sicurezza. Non sarà un mese in più o in meno a fare la differenza o meglio la deve fare tutelare la salute dei nostri bambini e dei lavoratori della scuola». Il governatore del Piemonte. Alberto Cirio, a Repubblica ha fatto la sua ipotesi: «Credo che si tornerà a scuola dopo Pasqua, mercoledì 15 aprile. Questa è la data minima. I diagrammi continuano a salire, resto favorevole a misure rigide». (agg. di Silvana Palazzo)
SCUOLE CHIUSE FINO A MAGGIO? “RIAPRONO 2”, MA È BUFALA
«Coronavirus, adesso è ufficiale: prorogata la chiusura delle scuole fino al 2 maggio»: questo è il titolo di un link di Repubblica che circola in rete su WhatsApp e soci. Bene, inutile dire che anche questa è una fake news, esattamente come quelle che circolavano a fine febbraio quando si iniziava a pensare a misure più drastiche su scuole e non solo per fronteggiare il coronavirus. Le uniche notizie certe, ad oggi, riguardano il fatto che la Ministra Azzolina ha garantito sulla chiusura dell’anno scolastico come da tradizione ad inizio giugno, senza 6 politico ma evidentemente con meno giorni di presenza in classe per evidenti motivi non dipendenti dalle scuole. La bufala creata ad arte sta scatenando il panico in rete e nelle chat delle mamme di ogni ordine e genere, con la modifica di un vero articolo di Repubblica che ovviamente aiuta a rendere più credibile la stessa fake news: ma resta bufala, lo ripetiamo e lo rivendichiamo. Al netto di ciò, dopo che il Premier Conte ha detto nell’intervista al Corriere della Sera oggi «Non ha senso aprire prima di 60 giorni», come spesso sta capitando in questo tempo difficile di pandemia, è la realtà stessa a superare il più delle volte la “fantasia” e le fake news. Si attendono nei prossimi giorni, assieme alle potenziali misure più dure sulla quarantena, anche le novità sulla proroga delle scuole chiuse. (agg. di Niccolò Magnani)
CORONAVIRUS, CONTE “IMPENSABILE RIAPRIRE LE SCUOLE”
Le scuole di ogni ordine e grado di tutta Italia, resteranno chiuse ancora a lungo, quasi sicuramente oltre l’attuale scadenza fissata al 3 aprile a causa dell’emergenza Coronavirus. Lo ha fatto chiaramente capire, e nel contempo, detto, il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, in un’intervista concessa quest’oggi ai microfoni del Corriere della Sera. “I provvedimenti che abbiamo preso – le parole del massimo esponente dell’esecutivo giallorosso – sia quello che ha chiuso molto delle attività aziendali e individuali del Paese, sia quello che riguarda la scuola, non potranno che essere prorogati alla scadenza”. Secondo quanto specificato dallo stesso Conte, non si potrà tornare subito alla normalità, anche dopo che sarà passato il picco: “Le misure restrittive stanno funzionando – le parole dello stesso Primo Ministro dopo il consiglio dei ministri in videoconferenza – ed è ovvio che quando raggiungeremo un picco e il contagio comincerà a decrescere, almeno in percentuale, speriamo fra qualche giorno, non potremo tornare subito alla vita di prima”.
SCUOLE CHIUSE OLTRE IL 3 APRILE: “ALMENO ALTRI 60 GIORNI”
Fondamentale, nella riapertura delle scuole e dei vari negozi, sarà comunque il parere del Comitato scientifico, i massimi professori e luminari d’Italia nel campo della medicina e del coronavirus: “Sarà determinante il parere degli scienziati – ha proseguito Conte – i migliori sul mercato e di cui ci stiamo avvalendo, visto che non rincorriamo i sondaggi ma abbiamo in qualche modo, doverosamente, ceduto il passo alla comunità scientifica, che in alcuni momenti della storia può anche guidare le decisioni politiche”. E proprio lo stesso Comitato Scientifico, attraverso le colonne di Repubblica, ha di fatto confermato le parole di Conte: “Non ha senso aprire prima di 60 giorni”. Difficile, a questo punto, capire cosa succederà: l’anno potrebbe essere già finito, oppure, si farà un’annata straordinaria con le lezioni d’estate? Il nodo cruciale saranno in particolare gli esami di maturità e di terza media. Al momento è tutto incerto.