Un anno dopo il primo lockdown, scuole chiuse di nuovo. Nel frattempo la Dad, didattica a distanza, è diventata Ddi, didattica digitale integrata, ma non è cambiato molto nella sostanza. Nei giorni scorsi il ministero dell’Istruzione ha trasmesso a presidi e dirigenti scolastici regionali una nota che specifica le modalità della didattica a distanza e le deroghe, ricollegandosi ad una nota del novembre scorso. Ci sono casi in cui si può richiedere la didattica in presenza, ad esempio per bambini con il Bes (bisogni educativi speciali), con disabilità o genitori che appartengono al personale sanitario o categorie professionali considerate fondamentali. A tal proposito, sta circolando l’allegato con i Codici Ateco indicati nel Dpcm del 22 marzo 2020, ma siccome il perimetro è ampio, le scuole si stanno muovendo in maniera autonoma con circolari specifiche.



Ci sono istituti che, ad esempio, come riportato dal Sole 24 Ore, stabiliscono che entrambi i genitori debbano essere operatori sanitari e che il numero degli alunni in presenza non aumenti in modo eccessivo. Dunque, c’è totale discrezionalità, con una sola certezza: la priorità va agli alunni più fragili e ai figli del personale sanitario, ma a patto che entrambi siano impiegati in queste funzioni. Anche in questo caso servirebbero regole chiare. (agg. di Silvana Palazzo)



SCUOLE CHIUSE, 6 MILIONI DI STUDENTI IN DAD

Caos scuole per la terza ondata Covid. L’epidemia riprende a correre, ma non c’è una linea comune di intervento per gli istituti scolastici. Le Regioni, infatti, possono disporre la sospensione delle lezioni in presenza dove ci sono oltre 250 contagi settimanali ogni 100mila abitanti, quindi si muovono in ordine sparso, a seconda quindi della situazione epidemiologica, e questo contribuisce ad alimentare quel senso di confusione che dilaga nelle famiglie. Sono oltre 6 milioni gli studenti che lunedì 8 marzo torneranno a seguire le lezioni a distanza. Scuole chiuse, ma non per tutti, perché con la nota 343 del 4 marzo il Ministero dell’Istruzione ha fornito chiarimenti sull’ultimo Dpcm, specificando che resta garantita la frequenza in presenza di alcune categorie di lavoratori. Dunque, la frequenza scolastica in presenza è garantita ai figli di personale sanitario o di altre categorie di lavoratori, le cui prestazioni sono considerate indispensabili per i bisogni essenziali della popolazione, nell’ambito però di richieste specifiche e in ragione dell’età anagrafica.



CAOS SCUOLE “VIRUS VIAGGIA ANCHE LÌ”

Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), ha spiegato che «il contagio al momento avviene soprattutto a livello familiare quindi tra persone che viaggiano, lavorano e vanno a scuola». Non tutti sono d’accordo, a partire dalle famiglie. Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia, è consapevole di aver preso una «decisione impopolare», ma era inevitabile chiudere le scuole perché bisogna tutelare le famiglie, visto che «gli istituti si sono trasformati in tante occasioni in pericolosi focolai». Eppure il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha espresso le sue perplessità sulla Dad: «Sappiamo sia stata presa sulla base di indicazioni medico-scientifiche, ma con un’attuazione così repentina le famiglie sono state oggettivamente messe in difficoltà». Polemiche anche in Piemonte, dove si fa notare che ancora una volta le scuole vengono sacrificate per prime, mentre le altre attività produttive restano aperte e non vengono previste misure per evitare altre occasioni di assembramento per i giovani.

SCUOLE CHIUSE, MAPPA REGIONI E COMUNI (AGGIORNATA)

In virtù delle nuove regole, delle ordinanze del Ministero della Salute e degli stesso governatori, ecco qui di seguito la mappa delle scuole chiuse nelle Regioni e nei Comuni in tutta Italia.

  • Lombardia (zona arancione scuro): Dad dal 5 al 14 marzo
  • Alto Adige (zona arancione): superiori chiuse fino al 14 marzo
  • Abruzzo (zona arancione): Dad fino a diverso provvedimento
  • Basilicata (zona rossa): Dad fino al 15 marzo
  • Calabria (zona gialla): Dad fino al 21 marzo
  • Campania (zona rossa): Dad fino al 14 marzo
  • Emilia Romagna (zona arancione): Dad fino al 14 marzo; a Forlì in presenza scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado
  • Friuli Venezia Giulia (zona gialla): Dad per medie, superiori e università
  • Lazio (zona gialla): Dad superiori provincia di Frosinone; scuole chiuse a Monterosi, Carpineto, Roccagorga, Colleferro e Torrice e Monte San Giovanni Campano
  • Liguria (zona gialla): didattica in presenza
  • Marche (zona arancione): Dad alle superiori fino al 5 marzo; a Macerata e Ancona chiuse anche la seconda e terza media
  • Molise (zona rossa): Dad fino al 14 marzo
  • Piemonte (zona arancione): scuole chiuse, anche materne ed elementari, in 20 distretti su 38. Da lunedì 8 marzo, nel resto del territorio (fascia di rischio 2) l’attività didattica proseguirà in presenza per nidi, micronidi, materne, elementari e prima media. Dad a Barge, Bagnolo Piemonte, Crissolo, Envie, Paesana, Gambasca, Revello, Martiniana Po, Oncino, Ostana, Rifreddo, Sanfront in Valle Po (CN) e Bricherasio e Scalenghe.
  • Puglia (zona gialla): Dad fino al 14 marzo
  • Sicilia (zona gialla): Dad ad Enna fino al 13 marzo, così come a Villabate, Caccamo, San Cipirello e San Giuseppe Jato, Castell’Umberto, Cesarò, Fondachelli Fantina e San Teodoro, Licodia Eubea e Santa Maria di Licodia, Montedoro, Riesi e Villalba.
  • Sardegna (zona bianca): fino al giorno 15 lezioni in presenza alle superiori dal 50% e fino al 75% degli studenti
  • Toscana (zona arancione): fino a venerdì 12 marzo Dad a Pistoia e provincia (20 Comuni in tutto).
  • Veneto (zona gialla): lezioni in presenza per scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione; le scuole secondarie di secondo grado proseguono al 50%
  • Umbria (zona arancione): nidi aperti, Dad provincia di Perugia fino al 21 marzo; attività corsistiche individuali in presenza in provincia di Terni
  • Valle d’Aosta (zona gialla): solo i ragazzi delle superiori vanno in presenza al 50%