È un testa a testa degno di un romanzo thriller, solo che si tratta di persone (professori e studenti) e di una vicenda che sta rendendo alquanto complesso il rapporto Regioni-Governo centrale. Dopo la riapertura del Tar, il Presidente della Regione Marche ha deciso con un’altra ordinanza di chiudere le scuole di ogni ordine e grado fino al 4 marzo prossimo: in serata la Regione ha “risposto” al tribunale amministrativo emanando una seconda ordinanza per disporre la chiusura degli istituti per il weekend. Secondo Ceriscioli «i contagiati nelle Marche sono 6, tutti nel Pesarese. Tra questi assume particolare rilevanza la vicenda di un ragazzo del Riminese che frequenta il liceo scientifico a Pesaro». Per questo motivo la Regione insiste nel voler tenere chiuse le scuole, come del resto hanno già fatto alcune Regioni del Nord e la Campania: «siccome il Tar ha motivato che al momento dell’ordinanza non erano segnalati casi e ad oggi i casi positivi nella nostra Regione sono sei, ho ritenuto opportuno fare una seconda ordinanza con le motivazioni rafforzate dai nuovi casi con effetti fino alle 24 di sabato», rilancia il Governatore in aperto scontro con Governo e Tar regionale. In chiusura della nota ufficiale, Ceriscioli ribadisce «Nel provvedimento abbiamo confermato le indicazioni e misure dell’ordinanza precedente, venendo incontro anche a una scadenza che applicano anche le altre Regioni per poi vedere il da farsi con l’evolversi della situazione». (agg. di Niccolò Magnani)



TAR RIAPRE LE SCUOLE: SCONTRO CON LA REGIONE

In un continuo braccio di ferro che dura ormai da tre giorni, il colpo di scena arriva dal Tar delle Marche che con un decreto urgente sospende l’ordinanza regionale e di fatto riapre le scuole chiuse dal Presidente Ceriscioli (fino al 4 marzo, in totale contrasto con l’invito della Presidenza del Consiglio): non solo scuole, il Tar riapre anche musei e tutte le manifestazioni pubbliche di qualsiasi natura sino alle ore 24 del 4 marzo prossimo. L’intento della Regione era quello di contrastare la diffusione del coronavirus ma il Tar ha rilevato che in quel decreto presidenziale «non sussistevano, al momento di emissione dell’ordinanza regionale, casi accertati di contagio nelle Marche, ma solo rischi relativi alla prossimità del territorio marchigiano con la regione Emilia Romagna in cui erano stati rilevati casi confermati di contagio da COVID-19». Il giudice dunque dà ragione al Governo e contrasta l’azione della Regione Marche: in attesa di un commento ufficiale del Presidente Ceriscioli, qui sotto vi linciamo l’ordinanza completa che il Governatore Pd aveva pubwbli sto giusto questa mattina sui social. Da domani dunque, in teoria, le scuole saranno riaperte in attesa del prossimo, ipotetico, capitolo del lungo braccio di ferro Governo-Tar-Regione Marche. (agg. di Niccolò Magnani)



CONTE “CERISCIOLI CREA CONFUSIONE”

«Le Marche hanno sbagliato, hanno creato confusione», così il premier Conte sul caso scuole chiuse che ha coinvolto il governatore Ceriscioli. Pochi minuti fa è arrivata l’ufficialità del secondo contagio in Regione, un altro cittadino pesarese che era in viaggio con il ristoratore di Cattolica, ma non si placano le polemiche. E’ sceso in campo anche il primo cittadino di Civitanova Fabrizio Ciarapica, che ha convocato i sindaci dell’ambito territoriale sociale 14 dopo l’ordinanza della Regione. «Il governatore Ceriscioli aumenta il clima di incertezza, le Marche vanno commissariate», l’attacco di Ciarapica: «Il clima di incertezza e il litigio continuo tra il nostro governatore e il premier Conte non fa che aumentare allarme sociale con ripercussioni drammatiche sul tessuto economico e imprenditoriale regionale già messo a dura prova da cinque anni di incompetenza». Ed ha rinnovato l’invito al Governo: «Faccio un appello al premier Conte perché intervenga a commissariare la nostra regione, perché non sta né in cielo né in terra che un governo nazionale sia costretto ad impugnare un atto regionale, due volte a distanza di due giorni». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



SCUOLE CHIUSE MARCHE, CERISCIOLI: “CONTE SCHIZOFRENICO”

E’ scontro aperto fra il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, e il governatore della regione Marche, Luca Ceriscioli. Il premier è tornato a parlare poco fa su La7, e sull’impugnazione della decisione delle Marche di chiudere le scuole, ha spiegato: “Questo non va bene perché se ognuno assume iniziative per conto suo si crea una confusione generale del Paese difficile da gestire. Disporre la chiusura delle scuole poi crea problemi per i genitori. Ha solo effetti negativi e non positivi”. Peccato però che Ceriscioli non abbia alcuna intenzione di fare un passo indietro, ed oggi, ha ribadito il proprio pensiero parlando a Radio Capital: “Ho l’impressione che Conte faccia fatica a dare a tutto il territorio indirizzi omogenei. Non possiamo star dietro a questa schizofrenia. Da una parte – argomenta il presidente marchigiano – abbiamo la struttura tecnica che ci invita a prendere alcuni provvedimenti e il decreto di domenica che ci attribuisce le responsabilità di questi atti e poi dall’altra un comportamento difficilmente comprensibile in termini di indirizzi da parte del governo”. Ceriscioli accusa Conte di favorire le regioni governate dal centrodestra: “Dà più tutele alle Regioni di centrodestra, come la Liguria, che non a quelle amiche. I cittadini devono capire che le regole o sono valide per tutti o non solo valide. Non vogliamo aumentare ma ridurre la paura facendo prevenzione”. Vedremo se il governatore riuscirà a mantenere le scuole chiuse o meno. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

SCUOLE CHIUSE, MARCHE CONTRO CONTE: IMPUGNATA LA DECISIONE

Scuole chiuse nelle Marche, tensione tra Governo e Regione. L’allarme coronavirusbilancio di 11 morti e oltre 300 contagi – ha spinto il governatore dem Luca Ceriscioli a sospendere le attività scolastiche, ma l’esecutivo non ha particolarmente apprezzato l’iniziativa estemporanea. Il consiglio dei ministri di ieri ha optato per la linea dura, evidenzia Tg Com 24: il Governo ha deciso di impugnare l’ordinanza della Regione che dispone la chiusura delle scuole fino al 4 marzo 2020. Ecco il commento dei ministri Boccia, Azzolina e Manfredi: «Con la sua decisione unilaterale, il governatore Luca Ceriscioli si sfila dall’accordo che era stato raggiunto nell’incontro tra governo e Regioni e viene meno all’impegno preso con tutti gli altri governatori». Ricordiamo che nella serata di ieri, martedì 25 febbraio, è stato registrato un primo campione positivo a Pesaro: nelle prossime ore è attesa la conferma dal secondo controllo.

SCUOLE CHIUSE MARCHE, CERISCIOLI ATTACCA CONTE

«Noi andiamo avanti. Se la mia sia una sfida al governo, non dipende certo da me», ha spiegato Luca Ceriscioli ai microfoni di Radio Capital, mettendo nel mirino i premier Giuseppe Conte: «Fatica a dare indirizzi omogenei a tutto il territorio nazionale». Intervenuto ai microfoni de L’aria che tira, il presidente delle Marche ha spiegato: «Noi abbiamo applicato le stesse misure di Liguria e Friuli, che sono partite quando i casi di coronavirus sono stati registrati vicini alle Regioni». Poco dopo ha tenuto a precisare: «Abbiamo pensato e approvato le stesse misure di altre Regioni con le stesse condizioni. E’ stato registrato un primo caso positivo, deve arrivare la seconda conferma dal secondo controllo». Attesi aggiornamenti nel corso delle prossime ore sul “caso” Marche: ricordiamo che in molte zone d’Italia le scuole sono chiuse, ma l’obiettivo della maggioranza è quello di uniformare le decisioni da Regione a Regione…