Passata da zona gialla ad arancione, la Regione Basilicata dispone la chiusura delle scuole. Di conseguenza, da martedì 17 novembre fino al 2 dicembre sarà sospesa la didattica in presenza. Lo ha deciso il governatore Vito Bardi che ha firmato un’ordinanza dopo una lunga riunione dell’unità di crisi regionale. Chiuse le scuole primarie e secondarie di primo grado della Basilicata. «Abbiamo deciso la chiusura di queste scuole solo per due settimane, fino al 3 dicembre. Monitoreremo quotidianamente i dati e, se la situazione dovesse migliorare, potremo anche interrompere preventivamente la misura», ha dichiarato Bardi. Questi ha dichiarato anche di aver tentato fino alla fine di scongiurare queste restrizioni, ma «purtroppo la pandemia che non allenta la sua morsa in tutta Italia, ci impone di trasformare in misure restrittive tutti i trend su cui leggiamo possibili peggioramenti, nell’esclusiva necessità di tutelare la salute della nostra comunità». Del resto, la situazione in Basilicata dal punto di vista sanitario è molto delicata. Oggi si è chiusa la peggior settimana dall’inizio della pandemia: in 7 giorni è stato registrato un preoccupante balzo di contagi. (agg. di Silvana Palazzo)



SCUOLE CHIUSE O APERTE? CAMPANIA RIAPRE ASILI, CALABRIA…

Caos scuole in Italia: c’è chi le riapre e chi invece chiude tutto. Decisioni diverse prese da Regione Campania e Calabria, nonostante siano entrambe zone rosse. L’unità di crisi regionale campana ha stabilito che dal 23 novembre potranno ricominciare le lezioni in presenza nelle scuole dell’infanzia e per le prime classi della primaria, previo screening su base volontaria del personale docente e non docente e sugli alunni. Invece tutti gli altri studenti dovranno restare a casa e continuare a fare lezione con la didattica a distanza. In Calabria, invece, dal 16 al 18 novembre saranno chiuse le scuole di ogni ordine e grado, con ricorso alla didattica a distanza. Questo quanto previsto con la nuova ordinanza firmata oggi da Nino Spirlì, presidente facente funzioni della Giunta regionale. «Non è stata una decisione facile, ma il momento è drammatico e le famiglie calabresi devono essere tutelate. E il virus è sempre più invadente», il commento di Spirlì dopo aver annunciato la decisione.



SCUOLE CHIUSE O APERTE? LA “MAPPA” ITALIANA

Anche la Regione Toscana è zona rossa. Qui da lunedì scatterà la didattica a distanza anche per le scuole medie. Saranno circa 65mila gli studenti di seconda e terza media in Toscana costretti a tornare alla Dad. A questi si aggiungono gli oltre 168mila studenti delle scuole superiori. Nel resto d’Italia il quadro resta molto variegato. In Calabria, Lombardia, Piemonte, Campania, Valle d’Aosta, Bolzano e Toscana le scuole sono aperte in presenza fino alla prima media, didattica a distanza dalla seconda media, fatta eccezione per la Campania. Peraltro, i sindaci stanno disponendo via via chiusure. Come nel caso di Reggio Calabria, dove Giuseppe Falcomatà ha firmato un’ordinanza con cui dispone la sospensione delle attività didattiche in presenza in tutte le scuole, fatta eccezione per quelle dell’infanzia e degli asili nido, da lunedì 16 al 28 novembre. Di conseguenza, in Italia 4 dei circa 8 milioni di studenti sono a casa, secondo quanto riportato da Repubblica.

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