Il sito del Miur ha messo a disposizione un link ufficiale dove rispondere a tutte le domande, richieste e informazioni che famiglie, studenti e gli stessi professori si stanno facendo in questi giorni convulsi di emergenza Coronavirus: «In risposta alle vostre segnalazioni – ha detto la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina – abbiamo creato una pagina di riferimento per gli istituti scolastici di tutta Italia, con un’ampia sezione in continuo aggiornamento contenente le risposte alle vostre domande», oltre ad inserire una sezione aggiornata su tutte le ultime informazioni ufficiale di Governo e Regioni sulle scuole chiuse. Ad oggi, sono Veneto e Alto Adige ad aver deciso di riaprire le classi dal prossimo lunedì: come la Lombardia, anche l’Emilia Romagna ha annunciato che entro domani farà sapere la decisione finale sulla proroga dell’ordinanza o la sospensione definitiva. «Sono consapevole che domani la nuova giunta farà le sue considerazioni, insieme ai sindaci e alle province. Domani la giunta deciderà», ha spiegato l’assessore uscente alle politiche per la salute della Regione Emilia-Romagna Sergio Venturi in merito alla riapertura delle scuole dopo il 1 marzo 2020. È notizia di poco fa della decisione del Tar delle Marche di riaprire le scuole che la Regione aveva chiuso contro il parere stesso del Governo centrale. (agg. di Niccolò Magnani)
LOMBARDIA DECIDE SU RIAPERTURA ENTRO SABATO
Il Veneto riapre, pure l’Alto Adige ha annunciato che università, scuole, asili nido riapriranno da lunedì prossimo, mentre le Marche hanno esteso la chiusura fino al 4 marzo: e la Lombardia quando decide? Nella Regione del massimo focolaio con oltre 300 contagiati da Coronavirus, il Presidente Attilio Fontana (tra l’altro anche lui in auto-quarantena, seppur non positivo al test) ha fatto sapere nel primo pomeriggio di giovedì il messaggio che molte famiglie da giorni attendevano: «Venerdì, al massimo sabato decideremo se prorogare o modificare la prima ordinanza perché solo allora potremmo trarre dei dati. Decideranno i nostri esperti. Non saranno certo scelte nate né da valutazioni politiche né nate da valutazioni emotive, ma saranno scelte rigorosamente scientifiche per il bene della nostra popolazione». Ancora ieri la Ministra del Miur Lucia Azzolina ha spiegato come le misure prese per arginare l’emergenza Coronavirus «dalla prossima settimana si può pensare a chiusure delle scuole su base provinciale, legate alle zone del focolaio e non più a livello regionale: ma ogni decisione sarà presa in accordo con le autorità sanitarie». (agg. di Niccolò Magnani)
VENETO RIAPRE LE SCUOLE DA LUNEDÌ
Le scuole di ogni ordine e grado della regione Veneto, riapriranno nella giornata di lunedì. Lo ha annunciato poco fa il governatore Luca Zaia, che ha infatti deciso che l’ordinanza che aveva imposto domenica scorsa la chiusura degli istituti per la settimana in corso, non verrà reiterata. “Il dato di 98 contagiati di oggi – le parole del governatore riportate dall’edizione online del Corriere della Sera – è positivo per noi perché c’è stato un incremento minimale rispetto a ieri di dieci unità. Più della metà è asintomatica, sono positive ai tamponi fatti. Ne abbiamo fatto 5.300. L’altro aspetto positivo è che non abbiamo quella crescita esponenziale prevista dagli algoritmi. Prova ne sia che vogliamo tornare velocemente alla normalità, non reiterando l’ordinanza che scade domenica, fermo restando che c’è bisogno di fare un presidio sanitario”. Il governatore veneto ha fatto chiaramente capire che il virus è stato ormai circoscritto, e che bisognerà di conseguenza provare a tornare alla solita vita di prima: “Dobbiamo avere un approccio equilibrato – ha concluso – Ormai c’è il collegamento tra Vo’ poi a Padova, Mestre, Limena Dolo, il resto non ha più senso”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
SCUOLE CHIUSE PER CORONAVIRUS: IN LOMBARDIA SI DECIDE NEL WEEKEND
Fino a quando rimarranno chiuse le sucole a causa del coronavirus? Una risposta dovrebbe arrivare nel fine settimana, come ha fatto sapere poco fa il governatore della regione Lombardia, Attilio Fontana, intervenuto ai microfoni di Rtl. Il presidente lombardo ha spiegato che bisognerà attendere ancora qualche giorno per fare un primo bilancio sull’infezione, dopo di che si potrà decidere se proseguire con le misure restrittive di questi giorni, o se attuare una prevenzione più blanda, come invocato invece da molti. Stesso discorso si può allargare anche agli eventi pubblici e sportivi. Intanto le scuole sono state chiuse anche a Roseto degli Abruzzi, dove si è registrato un caso di coronavirus, un uomo residente in Lombardia che si è recato in Abruzzo in questi giorni per le vacanze di carnevale. «L’Abruzzo continua a rimanere regione fuori cluster – ha comunque cercato di rassicurare il presidente della regione Marsilio – stiamo lavorando e lavoreremo per mettere in quarantena le persone che sono state a stretto contatto con questo paziente». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
SCUOLE CHIUSE PER CORONAVIRUS ANCHE A TARANTO
Aumenta l’elenco di scuole chiuse causa coronavirus in Italia. L’aggiornamento dell’elenco di regioni e città che hanno deciso di sospendere le attività didattiche negli istituti di ogni ordine e grado, si allarga alla Puglia. Dopo l’individuazione in un casa sospetto nella provincia di Taranto, il governatore Michele Emiliano, di concerto con il presidente della provincia tarantina, con il sindaco della città, con il prefetto di Bari, e con il direttore dell’ufficio scolastico regionale, ha disposto la chiusura delle scuole fino a domenica uno marzo nella zona interessate. Le scuole dovrebbero riaprire nella giornata di lunedì 2 marzo dopo la sanificazione degli istituti, in attesa di eventuali direttive diverse emanate dal governo nelle prossime ore. Scuole chiuse anche nella regione Campania. Dopo lo stop alle lezioni a Napoli e Pozzuoli, anche il governatore regionale, Vincenzo De Luca, ha deciso di sospendere le attività didattiche per tre giorni, da oggi 27 febbraio, fino a domenica primo marzo. Anche in questo caso la motivazione è la disinfestazione. Aggiorniamo quindi l’elenco completo delle scuole chiuse: Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Emilia Romagna, Trentino-Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, Marche, Campania, Palermo e provincia, nonché Taranto e provincia. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
SCUOLE CHIUSE PER CORONAVIRUS ANCHE A NAPOLI E POZZUOLI
Dopo la chiusura delle scuole a Napoli per coronavirus, anche il comune di Pozzuoli ha deciso di sospendere temporaneamente le lezioni e le attività didattiche nelle scuole di ogni e ordine e grado del territorio. Vincenzo Figliolia, il sindaco del comune campano, ha disposto il blocco delle scuole per i giorni 26, 27, 28 e 29 febbraio 2020, “al solo scopo precauzionale e con l’intento di consentire una sanificazione approfondita straordinaria dei locali ad opera del Comune e successiva areazione degli ambienti”. Numerosi sono i comuni della zona di Napoli che hanno deciso di chiudere le scuole, con l’obiettivo di sanificare gli edifici delle stesse, come tra l’altro comunicato in precedenza dal sindaco di Napoli. Si tratta di una precauzione che potrebbe sembrare esagerata ad alcuni, ma che è frutto dell’epidemia che ha contagiato tutte le regioni del nord negli ultimi giorni. Intanto ribadiamo che nessun’altra decisione ufficiale è stata presa in merito alla prossima settimana, e solo nei prossimi giorni si capirà se le scuole riapriranno dal 2 marzo o meno. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
SCUOLE CHIUSE PER CORONAVIRUS: A NAPOLI STOP ALLE LEZIONI
Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, ha deciso di chiudere le scuole della città di ogni ordine e grado a seguito dell’emergenza coronavirus. Il primo cittadino partenopeo, annunciando il provvedimento, ha aggiunto: “Non c’è da avere paura o panico. Questa massiccia attività di igienizzazione e sanificazione è un modo per alzare ancora di più la sicurezza e la serenità nel nostro territorio”. Gli istituti scolastici di Napoli rimarranno chiusi fino a sabato, e per lunedì 2 marzo riapriranno. Nel frattempo continuano a rimanere chiuse le scuole in tutta la regione Marche, nonostante Conte abbia deciso di impugnare il provvedimento del presidente Ceriscioli: “Io non faccio alcun passo indietro – le parole dello stesso governatore marchigiano a Radio Capital – anzi l’impugnazione sarà utile per tutti, per la salute dei marchigiani e aiuterà il governo a tenere comportamenti più coerenti”. Allo stato attuale non sono state comunicate altre disposizioni ufficiali in merito alla chiusura di scuole in altre città o regioni, quindi l’elenco resta sempre lo stesso: niente lezioni in Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Emilia Romagna, Trentino-Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, e scuole chiuse anche a Palermo fino al 28 febbraio. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
SCUOLE CHIUSE PER CORONAVIRUS AZZOLINA “ALLUNGARE ANNO SCOLASTICO?”
Scuole chiuse per coronavirus in numerose regioni di Italia, ma quando riapriranno? Difficile dirlo, anche perchè molto dipenderà dall’evolversi dell’epidemia, e soprattutto, dalla possibilità di contenerla o meno. Al momento la direttiva governativa ha chiuso gli istituti di ogni grado al nord fino a domenica primo marzo, e lunedì 2, a meno di contrordine, dovrebbero riaprire. C’è poi il caso a sé stante delle Marche, con il governatore che in autonomia ha deciso di chiudere le scuole regionali fino al 4 marzo, provvedimento poi impugnato dal premier Conte. Nel frattempo è uscita allo scoperto la ministra dell’istruzione Lucia Azzolina, che intervistata dai microfoni di Radio 24 ha cercato di fare un po’ di chiarezza, soprattutto in merito alle voci delle ultime ore che parlano di anno scolastico a rischio: “Capisco le preoccupazioni dei genitor – rassicura l’esponente dell’esecutivo – è un momento complesso, ma non c’è alcun rischio che i nostri studenti perdano l’anno scolastico. Abbiamo una normativa salda – ha aggiunto – al ricorrere di situazione imprevedibili è fatta salva la validità dell’anno scolastico, anche rispetto ai 200 giorni”.
SCUOLE CHIUSE PER CORONAVIRUS, AZZOLINA: “STIAMO LAVORANDO SULLA DIDATTICA A DISTANZA”
Il ministro in quota 5 Stelle non esclude comunque, come già ipotizzato ieri da Matteo Salvini, che le scuole possano prolungare il proprio anno oltre i primi di giugno: “Poi c’è un’altra possibilità – ha detto a riguardo – che non credo che sarà necessaria: in virtù della loro autonomia, le scuole potrebbero anche decidere di allungare l’anno scolastico”. Per ovviare a questo inconveniente il ministero si starebbe attrezzando per effettuare delle lezioni a distanza: “Stiamo lavorando al Ministero con una task force con esperti, la Rai, Treccani, per garantire agli studenti la didattica a distanza, che è anche il futuro della didattica stessa”. La Azzolina è infatti convinta che sono numerosi gli istituti attrezzati a tale esigenze: “Il nord Italia è attrezzato per rispondere a queste esigenze, ce ne sono tantissimi. Sulle infrastrutture tecnologiche e sul 4G la Tim ci sta dando una mano: hanno dato massima disponibilità e interverremo. Sull’hardware quando si parla della didattica a distanza bisogna immaginare che non è necessario un computer, non prendiamoci in giro: oggi un cellulare ce l’hanno quasi tutti gli studenti”.