I SONDAGGI IPSOS DI PAGNONCELLI SUL “CASO RAMADAN”: SOLO 35% FAVOREVOLE A CHIUDERE LE SCUOLE
Dalle scuole chiuse alle Università fino alla proposta di legge per una festa nazionale islamica: il Ramadan 2024 quest’anno ha provocato non poche polemiche sul fronte sociale, religioso e politico, complice anche il clima generale di rinnovata tensione a livello internazionale per le guerre in Medio Oriente con la spinta dei musulmani in difesa della causa palestinese. E così gli ultimi sondaggi politici Ipsos diffusi da Nando Pagnoncelli per il “Corriere della Sera” provano a fare un po’ di ordine nei tanti “casi mediatici” emersi nelle scorse settimane in relazione alla festa islamica del digiuno terminata con l’Eid al-Fitr dello scorso 11 aprile.
Si scopre così che circa il 65% degli elettori non condividano la scelta della scuola Iqbal Masih di Pioltello (Milano) che ha utilizzato i giorni di calendario scolastico di gestione “autonoma” delle scuole per chiudere le lezioni vista l’alta presenza di studente musulmani: dopo lo scontro con il Governo e lo schieramento a favore invece di Quirinale e Diocesi di Milano, emerge come solo il 35% degli intervistati nei sondaggi Ipsos siano d’accordo con la chiusura della scuola. Il 36% boccia sonoramente la proposta della scuola di Pioltello – poi richiesta per i prossimi anni anche da altri istituti così come da alcuni studenti delle Università nazionali – mentre il 29%v ammette di non sapere/non volersi esprimere sul tema, per un complessivo dunque quasi 65% contrario alla scelta. Compatto l’elettorato del Centrodestra che valuta giusto la scelta del Governo di concedere alcuna festa nazionale o giorno scolastico di chiusura per la fine del Ramadan, mentre addirittura il 66% degli elettori Pd stanno con la preside di Pioltello (45% dai grillini, ndr).
SCUOLA, FESTA NAZIONALE E RAMADAN: GLI ELETTORI CON IL GOVERNO, “SERVE RECIPROCITÀ”
Nelle considerazioni riportate dai sondaggi Ipsos agli elettori intervistate sul “caso Ramadan” rientra anche la recente dichiarazione del vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, laddove evidenziava come «occorre la reciprocità. non penso che in nessun Paese islamico chiudano per il Santo Natale o per la Santa Pasqua». Secondo il Ministro leghista, finché l’Islam non si darà una struttura «e non riconoscerà la parità tra uomo e donna, chiudere la scuola mi sembra un pessimo segnale di cedimento». Ebbene, come riporta Pagnoncelli il 51% condivide nettamente le parole di Salvini mentre “solo” il 34% si dice critico: «Fortemente a favore gli elettori delle forze di centrodestra, critici (ma con il 31% che condivide le affermazioni del vicepremier) gli elettori del Pd, sostanzialmente divisi pentastellati ed elettori delle altre forze».
Da ultimo, in merito alla posizione presa dal Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, il quale pur dando piena solidarietà alla preside di Pioltello per gli attacchi ricevuti, ricorda come qualsiasi deroga al calendario scolastico «deve rispondere ad esigenze del Piano dell’Offerta Formativa e non può essere finalizzata in qualche modo a riconoscere nuove festività». Con il Ministro del MIM si schierano il 51% degli italiani intervistati da Ipsos, mentre i contrari scendono al 27%: secondo il 30% degli intervistati, le polemiche sul Ramadan mettono in evidenza un tema di difesa dell’identità culturale cristiana dell’Italia che andrebbe mantenuta e salvaguardata e quindi per questo motivo vi sarebbe pieno appoggio alle posizioni di Salvini e Valditara. Il 34% invece ritiene che vi siano difficoltà nell’integrare le comunità straniere (specie se magari molto islamizzate, ndr) mentre da ultimo solo il 19% vorrebbe una piena autonomia scolastica degli istituti in materia.