Anche la ministra Azzolina ha ribadito in queste ore attraverso la sua pagina Facebook il grande rischio di vanificare gli sforzi finora compiuti se solo si proseguisse con la riapertura delle scuole adesso, nonostante le numerose vittime quotidiane da Coronavirus. Si richiedono dunque ancora sacrifici per studenti e non solo, e la previsione di un ritorno dietro i banchi resta sempre più quella di settembre. Non mancheranno in tal caso le conseguenze soprattutto sugli esami di Maturità. Le previsioni, spiega Repubblica, portano ad alimentare l’ipotesi di un unico orale per la Maturità e una tesina con valutazione del consiglio di classe per l’esame di terza media. Sarebbe questo il piano B pronto a scattare qualora la campanella non dovesse tornare a suonare entro il 18 maggio. In merito all’orale della Maturità, il ministero lo vorrebbe almeno in presenza e pare che su questa eventualità si starebbe attualmente lavorando in viale Trastevere. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



AZZOLINA ‘UFFICIALIZZA’: “SI TORNA A SETTEMBRE”

Le scuole non riapriranno a maggio. Manca l’ufficialità ma di fatto la stessa è stata data dalla ministra dell’istruzione Lucia Azzolina. Dopo l’intervista di stamane al Corriere della Sera, la titolare del Miur ha ribadito il concetto attraverso la pagina Facebook personale: “A giorni il governo prenderà una decisione, ma a mio avviso riaprire ora le scuole, per poche settimane, mentre il Paese conta oltre 500 morti al giorno per il coronavirus, rischierebbe solo di vanificare gli sforzi fatti. Dobbiamo fare ancora qualche sacrificio per poter tornare a scuola nello stesso modo in cui ci andavamo prima”. A questo punto scatterà il piano B, quello del non rientro entro il 18 maggio, la deadline per poter svolgere regolarmente esami di maturità e di terza media. Per i primi, previsto un unico orale (forse con presenza fisica, ma su questo aspetto si sta ancora dibattendo), mentre per i secondi basterà elaborare una tesina scritta. Restano poi tutte le incertezze riguardanti il ritorno sui banchi da scuola a settembre, con un possibile avvio dal primo settembre per chi dovrà recuperare le materie, mentre per le altre date lo decideranno le singole regioni. Non mancano comunque le polemiche, a cominciare dal problema sollevato da Cristina Grieco, assessore regionale in Toscana alla Scuola e coordinatrice degli assessori regionali all’Istruzione in Conferenza delle Regioni: “Servono decisioni sul calendario scolastico – spiega – bisognerà che questa cosa enorme che ci è piovuta addosso sia spalmata in tutto il prossimo anno scolastico. E’ impensabile pensare che in una o due settimane si possano recuperare i crediti e le lacune che si sono formate. La didattica a distanza rischia di tenere indietro i più fragili, chi non ha una famiglia in grado di accompagnarlo in un percorso, chi si trova in situazioni di disagio, chi ha handicap: in una settimana non credo si possa pensare di risolvere la situazione. Aspettiamo che la ministra ci coinvolga”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



SCUOLE CHIUSE, QUANDO RIAPRONO? AZZOLINA “NO A MAGGIO, TROPPI MORTI. A SETTEMBRE..”

Le scuole sembrano destinate a restare chiuse anche a maggio, per poi ripartire, fra mille incertezze, a settembre. Lo si capisce chiaramente dalle recenti dichiarazioni della ministra dell’istruzione, Azzolina, ai microfoni del Corriere della Sera: «Il governo a giorni prenderà una decisione – le sue prime parole – ma con l’attuale situazione sanitaria ogni giorno che passa allontana la possibilità di riaprire a maggio. Significherebbe far muovere ogni giorno oltre 8 milioni di studenti». A domanda su eventuale riapertura a macchia di leopardo, lì dove il virus sembrerebbe essere ormai quasi scomparso, la titolare del Miur glissa dicendo: «Scegliere di seguire un principio di cautela, come consigliato dalla comunità scientifica, è una decisione molto politica. E non affatto scontata. Solo ieri ci sono stati altri 525 morti. Non cancelliamo gli sforzi fatti finora». Fino a settembre i genitori dovranno quindi organizzarsi, visti i figli a casa, e a riguardo la Azzolina specifica: «Aiuteremo le famiglie con un’estensione del congedo parentale e del bonus baby-sitter».



SCUOLE CHIUSE, AZZOLINA: “CI SARANNO ANCHE INSUFFICIENZE”

Si passa quindi alle questioni più tecniche, ovvero, alle votazioni e alle pagelle. A riguardo l’Azzolina specifica che vi saranno anche insufficienze: «Se lo studente merita 8 avrà 8, se merita 5 avrà 5. La didattica a distanza ci ha permesso di mettere in sicurezza l’anno che altrimenti sarebbe andato perso. Alla fine tutti avranno un voto. Chi risulta insufficiente recupererà il prossimo anno con attività individualizzate». Ancora incertezze per quanto riguarda l’esame di maturità, non è ben chiaro se questo si farà online, oppure, fisicamente in aula: «Ricevo lettere di studenti – dice a riguardo la Azzolina – che mi chiedono un esame in presenza: sarebbe auspicabile, vedremo se si potrà. Escludo l’ipotesi mista: studenti a scuola e professori a casa». Da escludere invece che le lezioni vengano recuperate in estate: «La scuola ha chiuso ma non si è mai fermata. Significherebbe non riconoscere il lavoro di queste settimane. E l’Italia ha già uno dei calendari più lunghi d’Europa». Le incertezze, poi, rimarranno anche a settembre, e per la ripresa è stata istituita un’apposita commissione: «Sarà guidata da Patrizio Bianchi. Lavoriamo per la riapertura ma anche per la scuola che dovrà nascere da questa emergenza. Serve un grande progetto di innovazione».

“A SETTEMBRE I RECUPERI PER CHI AVEVA INSUFFICIENZE”

Il nuovo anno scolastico dovrebbe iniziare il primo settembre, ma anche in questo caso non vi è alcuna ufficialità: «Dedicheremo le prime settimane al lavoro per chi è rimasto indietro o ha avuto insufficienze. Ma non abbiamo stabilito le date, lo faremo insieme alle Regioni». Ma l’idea dei doppi turni non sembra reale: «Stiamo valutando tante soluzioni. Sono contraria all’idea di raddoppiare l’orario del personale scolastico. Smettiamo di pensare che un docente lavori solo 18, 24 o 25 ore alla settimana». Più probabile invece l’alternanza scuola fisica/didattica online: «Se sarà necessaria la didattica a distanza, ci faremo trovare pronti. Oltre ai fondi già stanziati arriveranno presto altri 80 milioni». Complicato invece immaginare una scuola dove i ragazzi saranno distanziati e con le mascherine: «Non mi piace l’idea di studenti con la mascherina a scuola. E come si fa a chiedere ad un bambino di rispettare la distanza di sicurezza?». Infine, sui concorsi per assumere i precari, la Azzolina ribadisce quanto già detto pochi giorni fa: «I concorsi si faranno.È l’unico modo per poter assumere a settembre. Quello straordinario per 24 mila precari svolgerà appena le condizioni lo permetteranno. I docenti casomai saranno assunti dal primo settembre».