Per il Comitato tecnico scientifico è «assolutamente necessario» dare priorità alla didattica in presenza per il prossimo anno scolastico, quello che comincerà a settembre. Ciò non solo per la formazione dei ragazzi, ma anche per il loro sviluppo psicologico. Dunque, il Cts ribadisce il sostegno alla promozione della vaccinazione nella scuola, non solo del personale scolastico, ma anche degli studenti. Infine, raccomanda il distanziamento, ma se non è possibile, allora è fondamentale mantenere altre misure, a partire dall’uso delle mascherine di tipo chirurgico nei luoghi chiusi. Questo quanto emerso dal verbale del Cts in risposta ai quesiti posti dal Ministero dell’Istruzione.



Inoltre, il Cts ritiene che il personale scolastico debba essere vaccinato, quindi raccomanda la politica affinché faccia ogni sforzo per raggiungere una elevata copertura vaccinalesi docenti e non docenti, con campagne informative, misure anche legislative, in particolare nelle Regioni in cui ci sono bassi livelli di somministrazioni rispetto ad altre. (agg. di Silvana Palazzo)



SCUOLE, CTS “ABOLISCE” DISTANZIAMENTO?

Se la gran parte degli studenti e dei professori saranno vaccinati e immunizzati, quindi, avranno completato il ciclo di vaccinazione, la scuola potrà iniziare a settembre senza alcun distanziamento in aula. Il governo, a cominciare dal Premier Draghi e dal ministro Bianchi, sta lavorando per avere il 100% in presenza nonostante lo spettro della Dad sia dietro l’angolo, e si sta cercando di stabilire le migliore regole per svolgere le lezioni in sicurezza.

Non sarà però semplice visto che l’unica strada percorribile è quella delle vaccinazioni, e fra il personale scolastico vi è un nocciolo duro di no-vax pari al 15% che non si è vaccinato fino ad oggi e che difficilmente lo farà nei prossimi due mesi. Non va meglio per quanto riguarda gli studenti, dove la campagna di vaccinazione non ha dato fino ad oggi grandi frutti, tenendo conto dei timori per chi ha figli minorenni. Alla luce di tutto ciò il Cts sta lavorando a braccetto con il ministero dell’istruzione per stabilire le regole più adeguate possibile, e come detto sopra, in caso di una determinata soglia di copertura vaccinale, il distanziamento potrebbe essere abolito.



SCUOLE, CTS E IL PRESSING PER VACCINARE DOCENTI

L’idea, come scrive Il Messaggero, è quella di individuare un limite a seconda delle regioni e non su base nazionale, e di conseguenza, in base a questi numeri, le scuole potranno aprire al 100% in presenza o meno. Ad esempio, se nel Lazio la soglia di vaccinati sarà del 70%, le scuole potranno aprire, diversa invece la situazione in altre regioni dove la percentuale di non vaccinati è più alta.

Anche per questo sta crescendo il pressing verso l’obbligo vaccinale dei docenti, che potrebbero rischiare la sospensione del servizio così come già accade con i sanitari. E’ anche vero che se venisse sospeso il 15% del totale del corpo docenti, le lezioni verrebbero di fatto paralizzate, di conseguenza, è come un gatto che si morde la coda. A due mesi, anche meno, dall’inizio delle lezioni, l’incertezza regna quindi sovrana, per il secondo anno consecutivo…