Gli studenti che frequentano le scuole d’elite americane, sono maggiormente a rischio depressione rispetto ai colleghi che invece studiano in istituti meno “nobili”. E’ il risultato di un recente studio fra d’oltre oceano, che sottolinea come coloro che frequentano i templi dell’istruzione mondiale, siano sottoposti a maggior pressione sociale, ma anche di genitori, insegnanti ed allenatori, e molto volte non riescono a reggere il peso di queste eccessive aspettative. Vengono così considerati a rischio allo stesso livello di figli di tossicodipendenti o carcerati, ragazzi che di solito provengono da famiglie a basso reddito. Lo studio è stato realizzato dalla National Accademies of Sciences Engineering and Medicine, che di fatto fa il paio ad un report del 2018 da parte della Robert Wod Johsnon Foundation, che sottolineava l’eccessivo stress a cui è sottoposta l’elite degli studenti.
SCUOLE D’ELITE USA: STUDENTI A RISCHIO DEPRESSIONE
Molte volte gli studenti delle scuole più rinomate d’America, da Yale ad Harvard passando per Stanford e via dicendo, finiscono per cadere nella depressione e nell’abusare di alcol e sostanze stupefacenti, con il loro futuro che fino a poco tempo prima sembrava limpido e radioso, e che improvvisamente cade nell’oblio. Va comunque detto, come ricorda Il Corriere della Sera, che spesso e volentieri questi istituti non attraggono gli studenti più talentuosi, ma semplicemente i più ricchi e dotati di maggiore disponibilità economica, e soldi e intelligenza non vanno affatto di pari passo. Di conseguenza non è da escludere che gli studenti reclutati (vale sia per le università ma anche per i college e le scuole medie), non abbiano particolari ambizioni o propensioni, e si trovino così costretti a sopportare un peso troppo elevato per le loro gracili spalle. Secondo Suniya Luthar, professoressa di psicologia all’Arizona State University, i danni da ansia da prestazione iniziano addirittura nelle scuole elementari: come risolvere questo problema? Con l’amore della famiglia, che non deve mai mancare, indipendentemente dai voti in classe.