Sempre più ruoli e nuovi percorsi di carriera verticale nelle scuole. Secondo Il Sole 24 Ore, grazie ad una serie di mini riforme varate da governi diversi, sono cresciute le possibilità di ottenere ruoli di rilievo all’interno del mondo dell’istruzione. Ma di quali figure parliamo? Si parte dai docenti tutor e orientatori, con il 95% (36.908) nominato dagli istituti superiori. In questo caso le figure sono state fortemente volute dal ministro Valditara: per loro sul piatto sono stati messi 150 milioni di euro. Ogni tutor potrà seguire dai 30 ai 50 studenti.



Quanto guadagnerà chi ricoprirà questo ruolo? Secondo le prime indicazioni del Ministero, per gli orientatori il compenso andrà dai 1500 ai 2000 euro e per il tutor da 2850 a 4750 euro. Il Decreto Milleproroghe ha introdotto un altro ruolo ossia quello del “vicario”: si tratta di un temporaneo meccanismo di flessibilità negli accorpamenti con lo scopo di accompagnare il processo di dimensionamento scolastico. I presidi titolari di più sedi avranno la possibilità di essere supportati da docenti facenti funzioni vicarie per le sedi oggetto di dimensionamento. Per questo ruolo è previsto dal Ministero dell’Istruzione un investimento di 21 milioni.



Scuole, nuove figure: c’è anche il docente specializzato

La terza via per chi vuole fare carriera nelle scuole è contenuta nella nuova formazione in servizio incentivata prevista dall’articolo 44 del DL 36/2022 che partirà in questo anno scolastico. Si tratta di corsi di formazione triennali per specializzare insegnanti verso una didattica innovativa e con l’obiettivo di rafforzare l’autonomia scolastica. Quando questi riceveranno valutazione positiva in tre percorsi formativi consecutivi avranno diritto a un assegno ad personam di 5.650 euro: questo sarà rivolto a 8mila docenti l’anno dal 2032/2033. Si tratta di una novità che però non piace ai sindacati.



Licia Cianfriglia, coordinatore gruppo nazionale Pnrr del Cida, ha spiegato a Il Sole 24 Ore: “Non condivido, così come l’Anp, che in quel consesso rappresento, l’ostinata, contrarietà persino degli stessi esponenti dei sindacati dei docenti a qualunque tentativo, sicuramente perfettibile, di istituzionalizzare come figure di sistema ruoli di collaborazione e responsabilità che i docenti assumono nella scuola. Certo ci vorrebbe una carriera vera, non soltanto una premialità e non dopo un percorso così lungo, con la possibilità per il dirigente della scuola, come avviene in tutte le organizzazioni pubbliche e private, di valutare e valorizzare in modo strutturale i docenti meritevoli”.