Il piano scuole verrà presentato ufficialmente a giorni: lo annuncia Anna Ascani, sottosegretaria all’Istruzione. Intervenuta ai microfoni di Radio 24, durante la trasmissione radiofonica “24 Mattino”, ha spiegato che verranno presentati tre tipi di scenario per la riapertura, a seconda dell’andamento dell’epidemia di coronavirus. «Un minimo di scaglionamento ci sarà, ma non ogni quarto d’ora, altrimenti nei plessi più grandi si rischia di far entrare gli ultimi studenti a ridosso dell’orario di uscita. Quindi non sarà così». Ascani smentisce, dunque, le indiscrezioni delle ultime ore sul protocollo che si sta studiando. Una cosa è sicura: «Quello che invece succederà è che non si potrà entrare e uscire tutti insieme, perché se dobbiamo evitare assembramenti all’interno delle classi li dobbiamo evitare anche in entrata e in uscita o annulleremmo ogni sforzo». Il piano scuola a cui si sta lavorando verrà sottoposto al Comitato tecnico scientifico che dovrà dare il via libera alle misure di prevenzione che si stanno prevedendo.
SCUOLE E FASE 2, PROTOCOLLO RIAPERTURA
I genitori dovranno restare fuori dalle scuole il più possibile, ci sarà la misurazione della febbre e i tamponi nel caso in cui la temperatura dovesse risultare alta. Si pensa anche a mascherine obbligatorie, percorsi differenziati nei corridoi e ingressi distanziati nelle classi. Questi sono solo alcuni punti della bozza del protocollo per la sicurezza nelle scuole (e la loro riapertura) di cui avrebbero discusso i tecnici del ministero dell’Istruzione con i sindacati e le associazioni dei presidi, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera. I punti principali riguarderebbero la sicurezza del personale e le prescrizioni in capo ai presidi, i quali dovranno assicurare le informazioni e la formazione del personale e di tutti coloro che entrano nelle scuole. Dovranno anche stilare un piano per la pulizia e la sanificazione in modo che gli ambienti siano sicuri. Sull’obbligo delle mascherine non ci sono certezze: l’ipotesi è al vaglio degli esperti del Cts. Non si esclude l’ipotesi che possa riguardare solo gli “estranei” o tutto il personale.