La ministra della Famiglia Elena Bonetti lancia segnali sulla fase 2 per le scuole. Nell’intervista rilasciata a Sky Tg24 ha infatti rivelato l’intenzione di chiedere la riapertura delle scuole 0-6 anni in estate «per organizzare attività in piccoli gruppi». A tal proposito, ha aggiunto che «su questo investiremo almeno 35 milioni per costruire una rete organizzata. C’è bisogno di un luogo per i bambini anche a sostegno delle famiglie». Intanto il Politecnico di Milano ha studiato un piano per riaprire le scuole a maggio. L’idea è di aprire le scuole per le fasce di età più basse. Non è contemplata la riapertura di scuole superiori e università, perché – come riportato dal Corriere della Sera – sono comunità molto più grandi e che hanno un impatto molto più profondo sugli spostamenti. Per ora si tratta solo di una proposta fondata su un’analisi «di sistema», ma potrebbe rivoluzionare la gestione della Fase 2 per le scuole. (agg. di Silvana Palazzo)
SCUOLE E FASE 2, DUE LE IPOTESI
Sono due le ipotesi per la riapertura delle scuole, ma il rischio che aumentino i contagi spinge gli esperti alla prudenza. Per questo non ci sarà nessuna ripartenza a maggio. Il lavoro svolto ora è dunque in proiezione per settembre: le scuole e gli asili restano infatti fuori dal decreto del 4 maggio. I modelli in esame sono due. Il primo prevede una divisione degli studenti di una classe in due gruppi, per alternare la presenza fisica a quella online. Secondo quanto riportato da Repubblica, l’alternativa è la suddivisione degli alunni tra mattina e pomeriggio. Per i bambini da zero a 3 anni, considerate le difficoltà di distanziamento, il blocco potrebbe durare tutto l’anno, quindi in questo caso verrebbe prorogato il bonus baby sitter. La riapertura delle scuole è legata all’indice di contagiosità del coronavirus che è sceso sotto una percentuale compresa tra lo 0,5 e lo 0,7. Per questo il Comitato tecnico scientifico ha suggerito di non riaprire le scuole il 4 maggio. «Riaprire le scuole vorrebbe dire riportare l’indice di contagio ben sopra l’1», ha dichiarato Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e membro del Cts. (agg. di Silvana Palazzo)
SCUOLE, FASE 2 CON DIDATTICA A DISTANZA
Il “motore” dell’Italia si riaccende per la Fase 2, ma non quello della scuola. Gli esperti sono concordi nel ribadire la loro contrarietà al ritorno a scuola di bambini e ragazzi, quindi si prosegue con la didattica a distanza in questa fase. Tra i banchi di scuola si tornerà a settembre, con non poche novità viste le valutazioni che si stanno facendo. Lavori in corso dunque. Il Veneto è avanti nella programmazione: vuole riaprire nella seconda metà di maggio i servizi 0-6 per procedere con centri estivi nelle scuole o spazi pubblici all’aperto per l’estate. Ma ci sono anche altri esperimenti in corso: Empoli si propone come centro pilota per studiare il ritorno a scuola. Qualcosa si muove ovunque: i sindaci stanno studiando un protocollo per una sorta di summer school, per aprire in qualche modo i centri estivi, magari in spazi aperti o nei cortili delle scuole. Al Ministero ci si sta concentrando sulla Maturità 2020 e su come portare l’esame orale, rimasto come unica prova, in classe e non a distanza.
SCUOLE E FASE 2: RIAPERTURE A SETTEMBRE
La nuova settimana sarà cruciale per stabilire se saranno davvero possibili tentativi di riapertura delle scuole. Saranno più chiari il cronoprogramma delle riaperture delle attività produttive e quindi le regole per le uscite dei ragazzi. Per immaginare le riaperture di scuole e asili però, secondo il Corriere della Sera, molto dipenderà dalla possibilità di sottoporre studenti e insegnanti test e screening sia prima ma soprattuto anche nel caso di un possibile contagio. E questo è un altro aspetto di cui devono tener conto i protocolli sanitari. Il Veneto intanto pensa a creare spazi protetti nelle materne e nei nidi, dove entrare dopo aver misurato la febbre, con vestiti appositi, a turni distanziati per evitare assembramenti, e senza gruppi superiori ai 15 bambini. Il personale dovrà indossare mascherine e guanti, mentre in tutti i locali ci saranno acqua e disinfettanti per lavarsi il più spesso possibile le mani. Gli ambienti invece verranno puliti due volte al giorno. A Milano, invece, il sindaco Beppe Sala valuta di scaglionare gli ingressi a scuola dalle 8 alle 10, di ridurre il numero di alunni nelle classi e di introdurre doppi turni.